Sprechzimmern (traducibile più o meno con ambulatorio) nasce dall’unione* di tre espressioni distinte di quella corrente artistica denominata Neue Deutsche Welle. Non servirebbe, ma presentiamole comunque. RLW è Ralf Wehowsky, ovverosia uno dei fondatori dei P16.D4, lo storico gruppo che riuscì a far interagire i rumorismi, le manipolazioni del nastro e la musica concreta, creando sinfonie cacofoniche e industriali; The Oval Language è il duo formato da Klaus-Peter John e Frank Berendt, meno conosciuto ma stesse coordinate di sopra, oggi orientato verso le installazioni sonore; infine Das Synthetische Mischgewebe, vale a dire Guido Hübner, probabilmente, assieme ai Cranioclast, tra le migliori espressioni sperimentali e avanguardiste degli anni Ottanta e non solo. Da loro non puoi che ottenere un’opera inascoltabile, sì, ma dalle geometrie armoniose. Sonorità ostiche, ma – anche se può non sembrare – si tratta di un lavoro sofisticato ed elegante, al tempo stesso massacrante a livello auricolare, e non per i decibel elevati, bensì per quella confusione mai fastidiosa e sempre controllata. Appena schiacci il tasto play esce fuori un rumore vomitevole e disgustoso (tutta robaccia ovviamente affascinante per le mie orecchie), tanto che pensi si sia rotto lo stereo oppure che ci sia qualche demone al suo interno. Il disco poi prosegue tutto o quasi sulla stessa linea, tra rigurgiti, imprecazioni sataniche e rumoracci incomprensibili (“Proberäumen”), grattugie radiofoniche, taglia e cuci, costruzioni edili, muratori blasfemi e carpenteria varia (“Verakten”), sfiati di un compressore, drone sulfurei, cigolii di porte e fantasmini che aleggiano in una cupa atmosfera (“Behörden”). Per gli amanti delle sonorità contorte, quelle che vanno dal noise-industrial alla manipolazione dei field-recordings, le tre tracce finali sono pura estasi: altamente consigliato. Sprechhzimmern è anche un doveroso omaggio a Carlfriedrich Claus, poeta, grafico e pittore d’avanguardia tedesco scomparso nel 1998, che non conoscevo ma è stata una gradita sorpresa osservare qualche sua malata opera sul web. Mi raccomando: cuffia a portata di mano, ma – se tenete al vostro padiglione auricolare e non volete che vi capitino improvvisi attacchi epilettici – non alzate il volume.
* Da precisare, come sottolineato anche dalla stessa etichetta Scrotum, che non si tratta di una collaborazione, bensì un lavoro gestito singolarmente, in cui ciascun artista ha riadattato o aggiustato le proprie tracce in base a quelle degli altri, facendo sì che l’assemblaggio finale risultasse il più uniforme possibile: operazione riuscita perfettamente.
Tracklist
01. RLW – Verakten
02. THE OVAL LANGUAGE – Proberäumen
03. RLW – Verakten
04. DAS SYNTHETISCHE MISCHGEWEBE – Behörden
05. THE OVAL LANGUAGE – Proberäumen
06. RLW – Verakten
07. DAS SYNTHETISCHE MISCHGEWEBE – Behörden
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