Titolo alternativo: After the Dark Regia: John Huddles Cast: Sophie Lowe, James D’Arcy, Rhys Wakefield, Katie Findlay, Bonnie Wright, Daryl Sabara, Jacob Artist, Erin Moriarty, Maia Mitchell, Freddie Stroma, George Blagden, Toby Sebastian, Hope Olaide Wilson, Cinta Laura Kiehl, Philippa Coulthard Genere: filosoficheggiante Se ti piace guarda anche: Confessions, Hunger Games, How I Live Now, The Tomorrow Series – Il domani che verrà
The Philosophers non è un film per filosofi. È una porcatona. Lo dico subito per mettere le cose in chiaro, che poi se no qualcuno magari si viene a lamentare perché ho consigliato un film da schifo. Io non lo consiglio. A me è piaciuto, però riconosco che è una stronzatona. Può quindi essere considerato un guilty pleasure, o un film vergogna se preferite. È una robetta girata con stile anonimo/televisivo, recitata maluccio da un branco di attori (quasi) conosciuti, nel gran miscuglione di generi che è (fantasy + sci-fi + drama + thriller + sottotrama romantica) spesso non capisce bene che direzione prendere, eppure The Philosophers riesce a essere una visione piuttosto intrigante e affascinante. Il merito va soprattutto a una sceneggiatura che non offre grossi punti di riferimento e riesce ad andare avanti senza farti sbadigliare, nonostante la sua struttura ripetitiva.
Questo è lo spunto di partenza iniziale niente male del film, che poi si evolve in maniera nemmeno troppo malvagia. Una pellicola molto mentale, che a tratti cerca anche una via più sentimentale e qui è la parte in cui la sceneggiatura scricchiola di più. I personaggi presentati non hanno delle psicologie vere e proprie, nessuno riesce a creare un grosso coinvolgimento emotivo e anche gli attori non aiutano molto in questo, va detto. Il cast, come dicevamo poc’anzi, è composto da un branco di attori (quasi) conosciuti. Cosa volevo dire, con quest’espressione da filosofo ermetico, o se preferite con quest’espressione da scemo del villaggio? Intendevo che i loro nomi non vi diranno un granché, però i loro volti da qualche parte magari li avete già visti.
Il nome di Bonnie Wright ad esempio vi dice qualcosa? Probabilmente no, eppure di certo la conoscete, visto che è la rossa che ha avuto il coraggio di ciularsi Harry Potter.
"Harry Potter, sono diventata troppo figa per te.
Ho già i documenti per il divorzio pronti."
C’è Sophie Lowe. Anche il suo nome non vi dirà niente e probabilmente manco il suo bel ma inespressiv faccino, a meno che non abbiate avuto l’incoscienza di guardarvi quella cagata di spinoff di Once Upon a Time, ovvero Once Upon a Time in Wonderland, dove aveva il ruolo nientepopodimenoche di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Quindi, in questo cast ricco di giovani di belle speranze ci sono anche Rhys Wakefield, il convincente cattivone dell’horror La notte del giudizio, qui parecchio più anonimo, e Daryl Sabara direttamente dalla rodrigueziana saga di Spy Kids. Troviamo inoltre Katie Findlay, quella bella figliola vista nelle serie The Killing e The Carrie Diaries. Sempre dal piccolo schermo ci sono poi Jacob Artist di Glee, Maia Mitchell da quella robetta inguardabile di The Fosters, il valido George Blagden da Vikings ed Erin Moriarty, figlia