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The Punisher: Dirty Laundry (di Phil Joanou, 2012)
Creato il 13 febbraio 2013 da Frank_romantico @Combinazione_CGirovagando per la rete si finisce per trovarsi di fronte alla roba più inaspettata. E' proprio questo il bello di internet, del resto: c'è di tutto e quasi sempre quel tutto è a disposizione di chiunque. Certo, bisogna rovistare un bel po' tra la spazzatura ma alla fine, tra tanta merda, non è difficile trovare qualche diamante di cui innamorarsi.E io proprio ieri, girovagando per la rete, mi sono trovato di fronte a The Punisher: Dirty Laundry (2012). Inizialmente pensavo si trattasse del terzo lungometraggio ufficiale (o del quarto totale) dedicato al supereroe più scorretto di casa Marvel ma poi, indagando meglio, ho scoperto l'amara verità: Dirty Laundry è un cortometraggio non ufficiale (ovvero non prodotto dalla Marvel), un fan film basato sul noto personaggio dei comics che però, forse meglio di quanto prodotto sul Punitore fino a questo momento, rispecchia la vera e originale natura del fumetto.
Il regista è un certo Phil Joanou, conosciuto soprattutto per alcuni documentari e vari video musicali - alcuni di successo. Un nome che, insomma, non dirà molto ai più ma che in questa esperienza della durata di soli 10 minuti dimostra molto più di quanto giovani registi contemporanei siano riusciti a fare con svariati milioni e tempi più lunghi a disposizione. Chiariamo: io trovo il cortometraggio un prodotto molto più ostico da affrontare rispetto al lungometraggio. Con 80-90 minuti a disposizione è facile fallire clamorosamente ma non è impossibile mettere a segno uno o due colpi a effetto. Con 10, 15 o 20 minuti, invece, il tonfo rischia di farsi persino più assordante e se cadi non ti rialzi più.
In The Punisher: Dirty Laundry scopriamo le atmosfere che hanno reso grande (forse addirittura mitico) il personaggio del Punitore: non un eroe ma un anti-eroe, un individuo oscuro, un killer che punisce con la morte chi si è macchiato del sangue di innocenti. Ed eccolo qui allora il Frank Castle che tanti amano, anima in pena in fuga da se stesso che si fonde con l'asfalto dei bassifondi, che si sporca del sudiciume di un mondo lì lì su punto di diventare una pattumiera. Ecco i reietti che abitano strade dove nessuno, sano di mente, andrebbe a zonzo per il puro piacere di camminare. Vicoli costellati di drug-store e puttane, percorse da chi il ghetto lo abita e da chi lo comanda. Bande senza pietà e spacciatori di droga pronti a violentare una donna o a massacrare di botte un bambino solo perché passava di lì per caso. Il lavoro è realizzato con i fiocchi, cupo e violento, condito da ettolitri di sangue e ossa rotte, caratterizzato da una violenza d'impatto che ben poco ha di fumettistico. Nella parte del protagonista un Thomas Jane che aveva già prestato il volto al personaggio nel 2004 e, tra i vari (pochi) personaggi, un sempre grande Ron Perlman, che sullo schermo fa ancora il suo porco effetto.Non penso serva aggiungere altro. Credo di aver parlato a sproposito fin troppo. Questo è il corto, io fossi in voi, gli darei un'occhiata se non lo avete già fatto.
Ah, il film è stato presentato per la prima volta al Comic-Con 2012.
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