La prima cosa che noto di lei sono le unghie. Rosse, lunghissime, ricurve, si intonano perfettamente ai capelli lisci biondo platino e alla maglietta nera con scritte dorate che campeggiano sul suo petto prominente. Il suo I-phone inguainato in una custodia fucsia non smette di cinguettare, il ticchettio delle unghie violenta lo schermo. Il libro che porta svogliatamente in grembo, infine, resta chiuso, senza poter raccontare niente di sé: è Magia nel vento / Oceani di fuoco di Christine Feehan.
Esattamente di fronte, una borsa shopping di Hello Kitty fa capolino tra le gambe di una signora sulla cinquantina. Mollettone rosa sulla testa, scarpe con un vistoso plateau di sughero, porta un completo marrone di lino ed una sobria maglietta nera. Concentrata su un libro con una strana copertina colorata, resta china sul volume per tutto il tragitto. Sta leggendo
L’isola del tempo perso di Silvana Gandolfi, concentrata e silenziosa, senza mai staccare gli occhi dalle pagine. In sottofondo, per lei e per il resto del vagone, c’è il ticchettio di lunghe unghie rosso fuoco che battono senza sosta sullo schermo di uno smartphone.
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