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Qualcosa di strano sta accadendo in tutto il mondo, i morti o almeno alcuni, sembrano tornare in vita in perfetta forma nonostante la loro dipartita eventualmente tragica. Vengono chiamati Redivivi e si cerca, in principio, di indirizzarli verso il proprio Paese e i loro cari, se ancora in vita.
Il fenomeno, però, inizia a sfuggire di mano e così i vari stati cercano di contenere tale inspiegabile fenomeno requisendo intere città o navi per stiparvi questi esseri.
Non si tratta dell'ennesimo libro a tema zombie, il fantasy, in questo caso, sta nel fatto che si suppone si possa tornare indietro dalla morte, l'unica cosa a cui sembra non ci sia rimedio. I Redivivi sembrano umani in tutto, mangiano (tanto), dormono (poco) e sembrano provare emozioni e sentimenti, così come erano stati. Si può quindi aprire le braccia e il cuore per riaccoglierli o sono solo delle copie sbiadite dei cari perduti?
Su questo si interrogano i parenti dei Redivivi ed in particolare Harold e Lucille, i protagonisti di questa storia, che si vedono recapitare il figlio di 8 anni, Jacob, scomparso oltre 50 anni prima.
I due potrebbero essere come minimo i nonni del bambino ma, alla sua presenza riescono a rammentare cosa sia essere genitori visto che Jacob era il loro unico figlio.
La concentrazione di persone in condizioni precarie prima o poi genera ribellione, come la storia ci ha spesso insegnato ed è questo che accade ad Arcadia, la città di Harold e Lucille.
Riusciranno Veri Vivi e Redivivi a convivere? Lascio a voi scoprirlo.
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