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THE ROLLING STONES Zurigo 1/06/2014

Creato il 04 giugno 2014 da Maurozambellini
THE ROLLING STONES      Zurigo  1/06/2014  
La Svizzera non ha mai tradito i Rolling Stones, nessun loro show nel passato è stato annullato per magre prevendite come invece è successo da noi, e anche questa volta il rinnovato Letzigrund Stadion di Zurigo è zeppo in ogni suo ordine di posti, sono 50 mila le persone presenti, tra cui applaudita al suo arrivo sugli spalti, Tina Turner. Serbavo un bel ricordo degli Stones in terra elvetica, nel luglio 1995 a Basilea  assistetti ad un grande concerto nel corso del Voodoo Lounge Tour, per di più supportati dai Black Crowes, per cui quando sono state rese note le date dell'appendice europea del 14 On Fire Tour, non ho perso tempo e mi sono subito accaparrato il biglietto, memore anche di altre gloriose ed indimenticabili trasferte zurighesi. Beh, nessuno vuole paragonare questo 1 giugno 2014 con quel rivelatore 11 aprile 1981 all'Hallenstadion ma il rock n'roll è comunque servito da collante a 33 anni di storia e di vita vissuta e se allora ero un giovane ancora alla ricerca della terra promessa e oggi solo uno stagionato appassionato di rock, è altrettanto vero che l'entusiasmo non è scemato e se mi avessero detto a trentuno anni che a sessantaquattro mi sarei di nuovo imbarcato in un viaggio di 600 km (andata e ritorno) solo per stare in piedi in mezzo ad una folla che parla tedesco e beve birra in quantità industriali in un prato di uno stadio, per assistere a dei settantenni che suonano la loro satisfaction di musicisti, forse mi sarei messo a ridere e avrei proferito " ma non dite cazzate, il tempo non aspetta nessuno, chissà dove sarò a quell'età". Ed invece ha ragione Steve Wynn quando una volta disse : se a ventanni si è stati rivoluzionari, a sessanta si è almeno anticonformisti". THE ROLLING STONES      Zurigo  1/06/2014
  E quindi eccoci qui in una bella e mite serata di primo giugno, in compagnia di Chiara, sul prato del Letzigrund Stadion tra giovani che bevono e anziani che fumano, ad aspettare che gli amati Rolling Stones mi regalino un altro concerto da ricordare in eterno, non fosse altro perché questa sembra essere la loro ultima tournè. Mai essere sicuri con chi ha venduto l'anima al diavolo ma Jagger prima o poi deciderà di scendere al livello degli umani, e poi si vocifera che Richards abbia ritirato fuori l'idea degli X-Pensive Winos e Ron Wood, che proprio il primo giugno compiva sessantsette anni e sul palco è stato omaggiato di una enorme fetta di emmenthal, non voglia perdersi la reunion dei Faces. Certo un concerto con Faces come supporter e Stones headliner sarebbe un fantastico evento di selvaggia gerontocrazia rock n'roll, di quelle mai viste nemmeno su Marte. Ma veniamo all'oggi, dopo l'apertura di The Temperance Movement, rokketari troppo fracassoni per i miei gusti, il palco si illumina di colori sgargianti prima che Start Me Up dia il via alla festa. Avete presente i rockers tutto in nero tipo Nick Cave o E-Street Band degli ultimi anni, beh tutto il contrario, qui sono i colori forti e gli accostamenti improbabili a dominare, il mix cromatico e di luci è studiato nel più piccolo dei dettagli e offre uno spettacolo straordinario, perché i quattro sono abbigliati in modo da trovarsi in sintonia o in forte contrasto, a seconda dell'esigenza della canzone, con quello che si vede negli schermi giganti, due laterali ed uno esagonale al centro del palco, ognuno delimitato da una cornice a losanghe il cui colore muta e trasformalo lo schermo in quadro imponente con dentro i musicisti che suonano, cantano, si muovono, scherzano. Una scenografia che man mano che la notte scende diventa uno spettacolo nello spettacolo, un paese delle meraviglie al servizio dell'incanto del rock n'roll. Jagger cambierà più volte mise, sfoggia giacche di lamé e lustrini, un frac rosso bordeaux con gli strass, una aderente t-shirt viola, una camicia azzurra in Gimme Shelter ed una lunga pelliccia in Sympathy For The Devil durante la quale il palco va letteralmente a fuoco inghiottito dalle fiamme che dagli schermi sembrano venire avanti in un effetto tridimensionale. Keith Richards si presenta con camicia fucsia su t-shirt viola, pantaloni scuri, foulard e scarpe verde smeraldo, Ron Wood è in giubbottino rosso su t-shirt gialla con scarpe da sneakers rosse, neanche sua figlia si vestirebbe così, Watts è il più sobrio, t-shirt rossa a maniche corte infilata su una maglia nera a maniche lunghe. Il gioco cromatico, a cui non sarà estranea Lisa Fisher nell'assolo vocale di Gimme Shelter, e i video offrono una scenografia che amplifica l'impatto emotivo e visivo. Rimarrebbe una illusione da cirque du soleil se non ci fosse però la musica dei Rolling Stones, i quali partono in sordina con Start Me Up, You Got Me Rocking e It's Only R n' R. E' proprio Jagger ad avere una marcia in meno, stranamente statico, ma dura poco. La band si scalda con la rutilante Tumbling Dice accompagnata da una cascata di linguacce e dadi che piovono dal video, poi Jagger si infila nell'abbraccio soul di Worried About You (da Tattoo You) e lo show ha inizio. Suona la pianola, canta in un falsetto che sembra fin esagerato nell'andare a cercare i Temptations, Ron Wood ci mette una zampata con la Gibson e Mick la chiude come una grande preghiera d'amore. THE ROLLING STONES      Zurigo  1/06/2014
  THE ROLLING STONES      Zurigo  1/06/2014Let's Spend The Night Togetherè la canzone votata in rete dal pubblico per la serata, ci credo poco, penso che siano gli stessi Stones a decidere quale sia il pezzo da fare, ma il pubblico va in visibilio, canta e balla, la versione è di ordinaria amministrazione, aspetto ben altro. Che arriva con una canzone di seconda categoria del loro repertorio ovvero Out of Control. Qui Jagger dimostra quanto talento possegga come cantante e performer, lenta all'inizio, quasi parlata, sale improvvisamente nervosa, tesa, lui soffia nell'armonica e poi sgambetta un finale bluesato intenso e sofferto. Sarà un istrione ma che artista. Honky Tonk Woman offre a Richards di ripassare i suoi riff in un maree di applausi e di donnine discinte che nel video fanno su e giù, poi con Wood e Watts si cimenta in una stentorea, acustica e tenera You Got The Silver e con la band al completo nell'arruffato dirty r&b di Can'Be Seen, due omaggi del pirata. Quando va in scena Midnight Rambler arriva Mick Taylor, la danza parte con l' assolo della sua Les Paul e con l'armonica di Jagger, il ritmo è frenetico, forse troppo ma c'è il rallenty a metà con la sezione ritmica che cala lasciando solo il brontolio di Jagger, poi entra in pista Ron Wood in un assolo fulminante. Lo strangolatore di Boston è adesso accontentato, il finale è un fiotto di sanguinolento e pericoloso rock-blues. Miss You è quella che è, e Gimme Shelter, la mia canzone preferita del loro songbook, non è pari a quella di altre occasioni. Lisa Fisher la prende troppo alta, è mia impressione che lei abbia perso smalto e sex appeal, ma non faccio in tempo ad intristirmi perché Jumpin' Jack Flash mi scuote, il rock n'roll in tre minuti o poco più, un'invenzione da premio Nobel per la chimica. Il sabba di Sympathy For The Devil è quasi dovuto, fiamme e percussioni voodoo sono il lato circense del pezzo, Jagger ondeggia provocatorio, è dal 1968 che fa il belzebù  sul palco, il lungo immortale assolo di Keith Richards, ogni volta imperfetto, sgangherato, meraviglioso e sublime, è come una droga a cui non puoi fare a meno, erotica, eccitante. Chiude Brown Sugar ma è robetta da dimenticare. Alla fine il meno affaticato sembra proprio Jagger, i volti di Richards e Wood non nascondono la stanchezza e l'età, Chuck Leavell ha tenuto insieme il tutto con la sua maestria, Darryl Jones ha pompato funky dall'inizio alla fine, Bobby Keys ha fatto il suo dovere senza spendersi tropppo, Watts è il batterista che tutte le rock n'roll band dovrebbero (o vorrebbero) avere, preciso,  essenziale, swingato. La più grande rock n'roll band può contare su un batterista jazz, forse sta lì il segreto.
Zurigo non è stanca e il bis non si fa attendere, i due brani conclusivi incoronano un concerto che sebbene  qualche caduta di ritmo e stecca non ha scalfito la fama del più divertente spettacolo rock n' roll della storia. You Can't Always Get What You Want, introdotto dai ragazzi dello Zuercher Sing Akademic Choir, è una sontuosa cattedrale di gospel e soul-rock che sale maestosa al cielo, Satisfaction è in versione da delirio, una febbricitante cavalcata con Richards che regala il suo riff ai fan dei due lati del palco e Jagger che tira fuori l'anima, sfogando la rabbia repressa delle ultime disavventure in un finale alla James Brown. I fuochi d'artificio e l'inchino finale dei musicisti mette il groppo alla gola, è veramente finita la più grande avventura del rock n'roll? Stemperiamo la nostalgia con un bratwurst ed un birra, me lo hanno insegnato loro ad essere irriverenti, è solo rock n'roll ma cazzo come si fa a vivere senza.
MAURO ZAMBELLINI   GIUGNO 2014  

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