Magazine Rugby
Ci siamo, è tutto pronto ora, le squadre che scenderanno in campo per la prima del The Rugby Championship sono tutte annunciate. L'ultima è stata oggi la formazione sudafricana per la partita al Soccer City Stadium di Soweto-Johannesburg in programma sabato alle 17.00 ora italiana, mentre Australia e New Zealand saranno in campo a mezzogiorno all'ANZ Stadium di Sydney per la prima della Bledisloe Cup. Siamo alla vigilia dell'evento rugbistico più d'alto livello, glamour e seguito della stagione, con la dovuta eccezione della tournée dei Lions.
Australia (coach Ewen McKenzie): 1 James Slipper, 2 Stephen Moore, 3 Ben Alexander, 4 Rob Simmons, 5 James Horwill, 6 Hugh McMeniman, 7 Michael Hooper, 8 Ben Mowen; 9 Will Genia, 10 Matt Toomua; 11James O'Connor, 12 Christian Lealiifano, 13 Adam Ashley-Cooper, 14 Israel Folau, 15 Jesse Mogg
Sostituti: 16 Saia Faingaa, 17 Scott Sio,18 Sekope Kepu, 19 Scott Fardy, 20 Liam Gill, 21 Nicholas White, 22 Quade Cooper, 23 Tevita Kuridrani
Beh, la prima di McKenzie non è una rivoluzione da zero (5 debuttanti, uno solo titolare) ma contiene numerosi elementi interessanti. Prima di tutto l'età: molti giovani e un solo over 30, il tallonatore Moore. E poi alla fine ci sono otto cambi rispetto a quelli scesi in campo nel deciding game coi Lions, un mesetto fa.
Il pack inclusi i ricambi è composto da sempre quelli, le novità sono posizionali - Slipper promosso titolare come Simmons, Mowen parte direttamente dal "suo" numero otto dove contro i Lions andava regolarmente nel secondo tempo; c'è il ritorno dell'esperto blindside McMeniman di Western Force e un paio di nomi nuovi in panca dai Brumbies - Scott Fardy per la seconda linea e soprattutto il giovane pilone gigante Scott Sio. In terza con Mowen e McMeniman viene schierato Hooper, presente e futuro rispetto al libro stampato George Smith, coperto dal "gemello" Gill.
In mediana scontata la conferma di Genia coperto in panca dall'esordiente Brumbies White. All'apertura dopo tutto il cancan su Quade Cooper costui va in panca, gli soffia il posto l'esordiente Brumbies Toomua, apertura ligia, poco appariscente, alla Trinh-Duc. Aveva già vestito la maglia gialloverde in un test non ufficiale coi Cardiff Blues nel 2009, ma era uscito dopo soli 4 minuti con la mascella fratturata. Il coach ha spiegato la scelta a sorpresa come segue: "we see some great tactical opportunities starting the game with Matt", aggiungendo che a diversi stadi evolutivi (o involutivi) della partita si possano utilizzare skill individuali diversi; non limitati all'ingresso dalla panca aggiungiamo, visto che di aperture titolari nei loro club ne schiera ben quattro.
Dietro infatti il coach sceglie la flessibilità, confermando l'equilibrio, i neuroni e i piedi di Leali'ifano e Ashley-Cooper in mezzo, mentre l'altra apertura O'Connor finisce (giustamente a mio avviso) all'ala in compagnia ad altissimo livello di Folau e in fondo fa una scelta "standard", Mogg, ché di "geni" dietro ce n'è già abbastanza. L'ardimentoso Kuridrani esordiente dei Brumbies copre i ruoli arretrati. Si preparano Wallabies pieni di "trappole" per gli All Blacks.
New Zealand (coach Steve Hansen): 1 Tony Woodcock, 2 Andrew Hore, 3 Owen Franks, 4 Luke Romano, 5 Sam Whitelock, 6 Steven Luatua, 7 Richie McCaw, 8 Kieran Read; 9 Aaron Smith, 10 Aaron Cruden; 11 Julian Savea, 12 Ma'a Nonu, 13 Conrad Smith, 14 Ben Smith, 15 Israel Dagg
Sostituti: 16 Keven Mealamu, 17 Ben Franks, 18 Charlie Faumuina, 19Brodie Retallick, 20 Sam Cane, 21 Tawera Kerr-Barlow, 22 Beauden Barrett, 23 Ryan Crotty
Tutto standard, tutto senza sorprese ... tranne Richie McCaw titolare! Chi se l'aspettava? Ne risulta una selezione tutta esperienza trasbordante di caps, con Woodcock al 99', per non dire di Mealamu in panca e tutto il resto. Unico debuttante - in panca - Ryan Crotty centro dei Crusaders. Molte delle scelte l'han fatte infortuni e forma: Hore è stato preferito a Coles che non ha recuperato appieno, Luatua dei Blues entra al posto di Messam claudicante. Engine room tutta Crusaders col duo Romano-Sam Whitelock e il Chiefs Retallick a coprire in panca, Read skipper confermatissimo, Cane come al solito è pronto a rilevare McCaw, anche se nel suo club il duo Latimer-Messam gli viene regolarmente preferito. Carter è ruled out per un incidente, così non c'è stato nessun dubbio a riunire in mediana i due Aaron, la coppia dei tempi del Manawatu. In mezzo sempre stessa spiaggia stesso mare con Ma'a Nonu e Conrad Smith, mentre l'altro Smith Ben estremo degli Highlanders s'è guadagnato l'ala con Savea nel trittico con la Francia. In fondo confermato Dagg. In panca Kerr-Barlow non Perenara e Barrett che offre più opzioni multiruolo.
Argentina (coach Santiago Phelan): 15 Juan Martin Hernandez, 14 Gonzalo Camacho, 13 Marcelo Bosch, 12 Felipe Contepomi (captain), 11 Juan Imhoff, 10 Nicolas Sanchez, 9 Martin Landajo, 8 Leonardo Senatore, 7 Juan Martin Leguizamon, 6 Pablo Matera, 5 Patricio Albacete, 4 Manuel Carizza, 3 Matias Diaz, 2 Eusebio Guinazu, 1 Juan Figallo.
Sostituti: 16 Agustin Creevy, 17 Nahuel Lobo, 18 Juan Pablo Orlandi, 19 Mariano Galarza, 20 Julio Farias Cabello, 21 Tomas Cubelli, 22 Santiago Fernandez, 23 Horacio Agulla
Anche la selezione argentina è plasmata dagli infortuni: uno è pesante, quello di capitan JM Fernandez Lobbe, rimpiazzato dall'esordiente Matera che affianca Leguizamon e Senatore più Cabello in copertura, per una terza linea tutta da capire; l'altro è una opportunità, Ayerza indisponibile dà spazio all'esordio direttamente da titolare a un giovane di cui si dice gran bene, Matias Diaz e a Lobo in panca. Con Figallo e Guinazu in campo e l'ex rodigino Orlandi più Creevy a supporto oltre ai suddetti, tutti avranno la responsabilità fondamentale di adattarsi, di più, di sfruttare positivamente le nuove regole di ingaggio: senza la mischia ordinata il gioco dei Pumas non avrebbe inneschi di sorta. Solida la seconda linea con Albacete e Carizza coperti da Galarza. Landajo e Sanchez in mediana e Cubelli mediano di rincalzo, Phelan ha scelto un reparto arretrato a "intelligenza distribuita", recuperando a second five eight Contepomi (che s'era ritirato ... come Roncero l'anno scorso?) e confermando El Mago Hernandez in fondo. In mezzo i muscoli ce li mette Bosch con l'ausilio del giovane Imhoff alla chiusa, mentre Camacho proverà a far le gare di corsa col dirimpettaio sudafricano. In panca Fernandez può entrare come apertura o centro, Agulla nei ruoli larghi. E' una selezione che si rinnova forzatamente davanti dove ha sempre sfruttato l'esperienza, non dietro. Vedremo, incombe su Pumas la sindrome del secondo anno dopo il primo a sorpresa.
South Africa (coach Heyneke Meyer): 15. Willie le Roux (GWK Griquas), 14 Bjorn Basson (Vodacom Blue Bulls), 13 JJ Engelbrecht (Vodacom Blue Bulls), 12 Jean de Villiers (DHL Western Province, captain), 11 Bryan Habana (Toulon, France); 10 Morné Steyn (Stade Francais, France), 9 Ruan Pienaar (Ulster, N.Ireland); 8 Duane Vermeulen (DHL Western Province), 7 Willem Alberts (The Sharks), 6 Francois Louw (Bath, England), 5 Juandré Kruger (Racing Metro, France), 4 Eben Etzebeth (DHL Western Province), 3 Jannie du Plessis (The Sharks), 2 Adriaan Strauss (Toyota FS Cheetahs), 1 Tendai Mtawarira (The Sharks).
Sostituti: 16 Bismarck du Plessis (The Sharks), 17 Gurthrö Steenkamp (Toulouse, France), 18 Coenie Oosthuizen (Toyota FS Cheetahs), 19 Flip van der Merwe (Vodacom Blue Bulls), 20 Siya Kolisi (DHL Western Province), 21 Fourie du Preez (Suntory Sungoliath, Japan), 22 Pat Lambie (The Sharks), 23 Jan Serfontein (Vodacom Blue Bulls).
Di "stranieri" tra gli Springboks ce n'è sempre stati ultimamente, ma adesso sono diventati ben sette, di cui cinque titolari! L'impatto non si sente molto ora, i campionati europei non sono ancora iniziati, ma andando avanti potrebbe diventare un bel problema.
Meyer sostanzialmente conferma la positiva, tosta squadra vista nei test di giugno con Italia, Scozia e Samoa. Solo quatto infatti i cambi, due tra i titolari: Vermeulen ricucito torna al posto di Spies al nr.8 e Kruger si riprende la titolarità in seconda linea com'è giusto che sia. La mediana è "Bull style" con Steyn a prendere le decisioni (calcio o calcio?) e Pienaar, a far ordine (avanti avanti avanti ... Steyn; avanti avanti avanti ...Steyn), rincalzati se mai dovesse servire da Lambie (pochi i minuti che il coach gli ha dato sinora) e, udite udite, c'è anche il redivivo Fourie DuPreez ripescato dal Giappone, per coprire la partenza di Vermaak per la Francia. Il pack è sperimentatissimo aldilà dei non troppi caps che sfoggia, prima linea a parte: con Vermeulen i due flanker perfetti, il grosso Alberts per sfondare e il re dei grillitalpa Louw e il giovane Kolisi in panca. Con Kruger il compagno ideale Etzebeth più Flip VdM a rincalzo in seconda linea; Strauss, J.DuPlessis e The Beast a cimentarsi con le nuove regole d'ingaggio in mischia. li coprono il fratello Bismark, il Troll prestato dal Tolosa e il giovane Coenie. Anche dietro il coach si affida senza patemi di caps alle risultanze dei Test Match: con capitan DeVilliers è conferma quindi per il potente Engelbrecht, Basson e Habana sono alle ali, LeRoux spostato in fondo per un triangolo largo più da corsa e agilità che potenza. Il giovanissimo Serfontein è pronto ad aggiungerla, quando sarà il momento. Tanto il futuro è suo, se il Cielo ce lo preserva.
Potrebbe essere un gran bel Championship quest'anno: forze nuove - non i Pumas temiamo, ma la speranza è l'ultima a morire - incoscienza giovanile, assenza di timori reverenziali e un aiutino anche dal calendario (AB che partono fuori casa), per rompere quel monopolio All Blacks che francamente sta un po' stuccando. Lo diciamo anche per il loro bene (il naso si sta allungando): se non troveranno finalmente pane per i loro denti, i Tutti Neri arriveranno ai Mondiali inglesi belli tronfi e quindi pronti a venir uccellati come al solito ... Sempre che i cambi di regole di ingaggio in mischia non vengano utilizzati per ricacciare indietro l'alternanza, come già alcuni esperti Kiwis vanno ventilando.
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