The Rum Diary

Creato il 27 ottobre 2011 da Therocksuckers @therocksuckers

Se ne parla da almeno cinque anni, ma ora è giunto il momento. Sta per uscire nelle sale la versione cinematografica di “Cronache del Rum“, delirante quanto geniale romanzo del nostro beniamino Hunter Thompson. Il protagonista e alter ego dello scrittore sarà naturalmente Johnny Depp, già interprete del cult “Paura e delirio a Las Vegas” ma soprattutto vero amico ed esecutore delle ultime volontà di H.T.
Pare che Depp sia entrato molto bene nella parte: qualche giorno fa é stato pizzicato dai fotografi in una pausa dal set completamente ubriaco.
Per chi non avesse letto il libro, si parla di un giornalista americano che negli anni ’50 si trasferisce a Portorico per lavorare in un quotidiano locale; ma sull’isola cade presto in un vortice di alcool, donne, e stravizi di ogni genere, dovendo così lottare per recuperare e mantenere una parvenza di normalità e soprattutto, il suo lavoro. Insomma, se amate il genere ci sarà da farsi grasse risate… con buona pace di quei cazzoni di giornalisti che un paio di settimane fa hanno additato quel presunto black bloc perché sul suo profilo Facebook indicava “Paura e delirio” come film preferito.
Ma é mai possibile che nel 2011 ci sia ancora chi incolpi un film o un videogame per la merda che ha nel cervello certa gente? Scavate più in profondità, oppure cambiate mestiere.

E dopo questo piccolo sfogo, ecco una citazione dal libro e poi, il trailer.

«Mi sono svaccato sulla sedia e ho ripreso a trincare. Il cuoco in cucina faceva un casino d’inferno e per qualche ragione il pianoforte si era zittito. Dall’interno arrivava una gnagnera in spagnolo, un sottofondo incoerente a quei pensieri senza capo nè coda. Per la prima volta ho avuto la sensazione di trovarmi in un Paese straniero, la vera distanza che avevo messo tra me e il mio ultimo domicilio. Non c’era motivo di sentirsi sotto pressione, ma non ci potevo fare niente: l’oppressione dell’afa e del tempo che passa, una tensione indolente che, nei posti dove la gente suda per ventiquattr’ore al giorno, continua a salire»


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