Aviva Premiership - Semi-final
Saracens 13 - 27 Northampton SaintsOcchi aperti, per la finale di Premier: non ci va la prima della classe, almeno non la prima della stagione regolare perché all'Allianz Park accade che i Northamtpon Saints superino 27-13 i Saracens, arrivata all'appuntamento guidando il gruppo. Ad affrontare i Tigers (che ripetiamo sono alla nona finale consecutiva) ci va un club che aveva perso tutte e cinque le semifinali precedenti, destinato ad interpretare il ruolo dell'eterno incompleto ed invece eccoli i Saint, pronti per l'appuntamento del 25 maggio a Twickenham grazie ad un match perfetto, ad un acuto nel bel mezzo del primo tempo, ad una difesa arcigna e ad un gruppo determinato a non toppare. Che beffa per Chris Ashton, con la regia di ESPN a ricordare come anche lui abbia fatto parte di quei Saints che non riuscivano mai a superare l'ultimo ostacolo: ha tastato il sapore del disappunto anche con la maglia dei Sarries (che porti un po' sfiga?).
Scherzi a parte, sono gli ospiti a svegliare la battaglia, dopo una fase piuttosto lunga di ritmo basso, senza sfoghi, senza particolari azioni da segnalare a parte un piazzato sbagliato da Stephen Myler che si presenta alla piazzola con l'ovale che scivola da tee e chiede dunque assistenza alla sua spalla in mediana, uno spiritato Lee Dickson: il pubblico si innervosisce di fronte allo trascorrere dei secondi e lui non trova i pali, ma al 21' aggiusta il mirino e comincia a confezionare un pomeriggio perfetto trasformando la prima meta dell'incontro, marcata dal pilone Brian Mujati che si allunga sulla massa di corpi stesi sulla linea dopo una rimessa portata a terra da Calum Clark e schiaccia l'ovale a terra, con il beneplacito del TMO: forse l'avanti commette un doppio movimento, ma la domanda dell'arbitro richiedeva semplicemente se fosse "try or not". Northampton porta la battaglia nei raggruppamenti, i Saracens cedono spesso alla frenesia. Tra gli ospiti sale di minuto in minuto il working rate del Numero 8 Samu Manoa, mentre al solito Courtney Lawes è l'uomo addetto ai placcaggi pericolosi - per lui. E' proprio il giocatore americano a portare il placcaggio su Ashton in mezzo al campo, dalla ruck sbuca il pallone non controllato dalle guardie dei Sarries che arrivano alla contesa in ritardo rispetto a quelle avversarie (che si infilano anche per pertugi non previsti dalla legge), così Dylan Hartley lancia il contrattacco che si allarga sulla fascia sinistra dove c'è il velocissimo Jamie Elliot che naviga per il canale sguarnito di difesa e Myler non spreca un'altra opportunità dalla piazzola per fissare, al 23', il 14-0 dei Saints.
I Saracens sono anche costretti a rivedere i propri piani perché Charlie Hodgson non ce la fa e viene sostituito da Duncan Taylor e così Owen Farrell, schierato nelle intenzioni a primo centro, torna all'apertura, ma il ragazzo è preda del nervosismo: è lui a consentire a Myler di allungare ulteriormente (17-0) con un placcaggio in ritardo e ricorda il Farrell dello showdown con il Galles nel 6 Nations - sappiamo come andò a finire. Matt Stevens prova a tenere unito il pack rossonero dove Mako Vunipola al contrario fatica, Kelly Brown è lasciato solo nei tentativi di sfondare la trincea. E quando Farrell verso la fine della prima frazione può accorciare, sbaglia.
La ripresa vede l'inserimento di Richard Wigglesworth a mediano al posto del sudafricano Neil De Kock, incapace di assicurare pace alla linea dei trequarti anche perché i fetcher di Northampton proseguono a rompere le scatole. Le fasi lunghe ed ininterrotte con le quali i padroni di casa tentano di scardinare il portone non danno frutto, il gioco si rompe in mezzo al campo e i Saints tengono la concentrazione: già nella finale di HCup contro il Leinster due anni fa erano andati negli spogliatoi con un vantaggio ragguardevole di 22-6 e poi furono ribaltati. Stavolta concedono a Farrell due penalty per il momentaneo 17-6 al 54', ma trovano la meta che chiude i giochi prima dell'ultimo quarto: è del boero GK van Velze, entrato per Lawes in seconda linea, che gira attorno alla ruck e riceve da Dickson l'assist sul lato chiuso dove c'è il solo Wigglesworth a fare da guardia.
I saraceni provano ad affidarsi a John Smit e Carlos Nieto in prima linea per contenere i danni - il pilone italo/argentino aveva annunciato nei giorni scorsi il ritiro a fine stagione, certo in cuor suo non credeva che sarebbe stato costretto ad anticiparlo di due settimane. Una mano la dà Elliot, ammonito per un placcaggio pericoloso ai danni di Farrell che riceve un calcio di Ben Foden. Con la superiorità numerica i Sarries trovano la meta di Taylor che manda fuori posizione proprio Foden nell'uno contro uno dopo una serie di raggruppamenti sul lato opposto del campo sintetico. Ma al di là del risveglio dei sostenitori casalinghi, sono i Saints ad avere le chiavi del gioco - vanno anche a rubare una rimessa e trovano gli ultimi punti dell'incontro sempre con Myler al 72'.
Dalla cronaca mancano sia Alex Goode che David Strettle, questo perché il triangolo allargato londinese non trova sfoghi e spazi - Strettle per di più riceve un assaggio della consistenza difensiva avversaria con Foden ed il centro James Wilson e pure il tallonatore Schalk Britz ne porta i segni. Ironia della sorte, mentre al nuovo Allianz Park accadeva tutto questo, al "vecchio" Vicarage Road il Watford di Gianfranco Zola trovava all'ultimo minuto una spettacolare qualificazione alla finale della Championship, la Serie B d'Oltremanica, superando il Leicester.
Per gli annali, era dalla stagione 2007/2008 che non accadeva di non trovare la capolista in finale: in quella stagione il Gloucester chiude al primo posto la regoular season, ma a contendersi il titolo furono Wasps e Tigers (strano non ci fossero di mezzo i Tigers). I Saints in ottanta minuti ribaltano i 12 punti che li separavano dai Saracens (77 a 65 dopo 22 partite) e si presentano al faccia a faccia con i Tigers con un bilancio di due sconfitte in stagione negli scontri diretti (l'ultimo, a fine marzo, chiuso sul 36-8 al Franklin's Garden).