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The salvoldi' s' angels

Creato il 03 ottobre 2010 da Manuel
THE SALVOLDI' S' ANGELS
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Edoardo Salvoldi ha costruito un gruppo mai visto nel nostro ciclismo femminile. Su strada, su pista, tra le elite e tra le juniores vince ovunque da anni.
ULTIMI ARTICOLI PRIMA DELLA CONSUETA SOSTA ORMAI TRADIZIONE PER CICLISMO-PST.
SIPARIO CHIUSO SUL MONDIALE AUSTRALIANO, ED ENNESIMA PROVA DI FORZA DEL CICLISMO ROSA DI CASA NOSTRA, DA ALMENO TRE ANNI NUMERO UNO A LIVELLO DI NAZIONALI.
(E ORMAI QUALCHE NOTIZIOLA DI SFUGGITA SUL GIRO 2010)
Si sono chiusi i mondiali “notturni” cha l’Australia ha ospitato. Mondiali che si sono corsi nel ricordo di Franco Ballerini. Mondiali che vedevano Paolo Bettini seduto nell’ammiraglia azzurra, nel tentativo di portare un’altra iride in Italia. Chi l’iride l’ha portata a casa nostra, per il secondo anno consecutivo, è stata l’Italia rosa di Salvoldi.
Da due stagioni il bilancio della nostra Federazione è in positivo grazie alle ragazze, che costituiscono un gruppo di cicliste come mai abbiamo avuto. Ci sono stati in passati forti nazionali femminili in casa nostra, ma vincere 3 mondiali in 4 anni – solo considerando la prova in linea – con 3 atlete diverse è prova certa che Salvoldi sta lavorando in maniera fenomenale da anni.
Lui parla sempre volentieri del lato “motivazionale” nel costruire le sue squadre. Ed infatti non è facile tenere in una ragazza la voglia di lavorare sodo, anche per qualche anno, visto che il ciclismo femminile è poco considerato da anni. Tranne quando la medaglia arriva, ed ecco che nelle foto compaiono i vari dirigenti dell’FCI.
CICLO VINCENTE 1; Salvoldi ha meriti enormi sulla continuità di rendimento delle sue ragazze, strepitose anche a non essere pretenziose come tanti maschietti. Il percorso cambia? Le ragazze sono quasi sempre le stesse, e si cambiano le capitane in corsa a seconda di come la gara cambia. Un’adattamento che altre nazionali si sognano. Il mondiale di Marta Bastianelli nel 2007 non era altro che l’inizio di un ciclo che in queste stagioni è al massimo con le sue atlete principali. In quel mondiale vinto dalla laziale, ci fu Tatiana Guderzo che accese la corsa a 40 chilometri dalla fine, ci fu Noemi Cantele fermata da una balaustra spostata dal vento che fece cadere lei ed altre atlete, che stavano andando a giocarsi il titolo. Quel giorno Giorgia Bronzini arrivò al 3° posto.
Nel 2008 Tatiana Guderzo arrivò al bronzo olimpico e cominciò a crescere fino al mondiale dell’anno scorso, dove ecco ancora la Cantele sul podio in linea ed a cronometro. Questo che stiamo vivendo adesso è solo il momento migliore di un ciclo che per almeno altre due stagioni può farci sorridere.
CICLO VINCENTE 2; Dietro a tutta questa Italia in rosa, Salvoldi è l’uomo che decide. L’anno scorso disse chiaro e tondo che se un’atleta voleva correre il mondiale a cronometro, doveva correre la crono ai Campionati Italiani. Le due più brave in Italia, avrebbero fatto la crono iridata. Niente posti assegnati “sulla fiducia”. Da due stagioni Cantele e Guderzo si scambiano i primi due posti sul podio nazionale. Rispetto nei confronti delle sue ragazze, ma anche saperne ricevere. Monia Baccaille è da due anni consecutivi Campionessa d’Italia in linea. Ai Mondiali è stata riserva proprio nella prova in linea. Venitemi a dire che tra i maschietti sarebbero stati zitti!
Su pista ha lavorato con Antonella Bellutti, nostra signora delle piste. Finiti gli anni della Bellutti eccolo con Vera Carrara ed i suoi Mondiali, passata Vera Carrara ecco Girogia Bronzini con 2 Coppe del Mondo e il Mondiale sull’anello veloce. All’orizzonte? Per ora ancora la Bronzini, ma tenevi in testa Elena Frisoni. Tutti questi risultati e tutti questi nomi portano ad Edoardo Salvoldi, plurivincitore in ogni pista o strada in cui le sue ragazze girino i pedali.
“PIPPO”, CHE C***O FAI!; Zucchero Fornaciari a parte, tra gli uomini l’unica considerazione possibile è che quasi tutti hanno corso facendo la loro parte. Il “quasi” è Filippo Pozzato che ha accusato crampi dopo aver pedalato per 200 chilometri al riparo del gruppo. Evans era atteso e si è visto, Gilbert era il più temuto, e per un pelo non va al traguardo da solo. Pozzato è mancato quando era arrivato il suo turno. Già da gennaio il povero Ballerini gli aveva parlato di questo mondiale. La nazionale era nata intorno a lui. Ha deluso, non per essere arrivato quarto, ma per non avere mai fatto nessun minimo tentativo di fare una selezione. E siamo ancora lì, per questo ragazzo che arriva sempre lì intorno alla vittoria, ma gli manca quel centimetro, quell’attimo, quel riflesso, quel colpo di pedale che fa vincere le corse.
GIRO 2010; Feltre potrebbe ospitare di nuovo il Giro, anche se ancora non si ha certezza se come arrivo o come partenza di tappa. Più probabile la seconda, visto che si parla di una crono-scalata verso l’Alpe del Nevegal, a 20 minuti di strada fuori Feltre. Quindi il carrozzone rosa potrebbe restarsene nel bellunese per due giorni.
Si vocifera su questo argomento perché alcuni alberghi della zona, hanno ricevuto la domanda di prenotazione da parte di alcune persone per conto di RAI-TV. Il periodo – in attese di certezze sulle date – cade tra il 22 ed il 25 maggio. Alla presentazione, che dovrebbe arrivare il 23 ottobre, l’ultima parola.

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