In Siria la situazione è ancora drammatica. Il bilancio in quattro anni di guerra è di ben circa 200 mila morti e oltre sette milioni gli sfollati. Nel 2014 hanno perso la vita in settantaquattro mila, eppure poco si sente denunciare. Pochi sono i quotidiani o le emittenti che raccontano questa situazione. Chi vuole aiutare si trova in gravi difficoltà perché stanno operando e divulgando l'ideologia di odiare l'arabo. Quando sento tante persone parlare con freddezza degli arabi e della loro cultura rabbrividisco non tanto per le parole proferite dal singolo, anche se comunque a mio giudizio nessuno potrebbe giudicare visto che non esiste una cultura che sia basata sull'eguaglianza. Tutte le Nazioni hanno problemi di disuguaglianza, vuoi per la razza, vuoi per il genere, per l'aspetto economico, per quello politico, per la religione o per le ideologie. Gli uomini sono sempre vissuti con il concetto di differenza eppure tutti noi nasciamo, cresciamo, e moriamo, e le differenze che si sono create non sono connaturate ma prodotte da noi stessi. Da una parte il mondo, giustamente, ricorda vittime di speciali eventi dall'altra uguali morti passano inosservati se non, addirittura, negati. Continuiamo a ricordare le vittime ebree ed è giusto ma sarebbe anche giusto ricordare i milioni di morti dei conflitti in Ruanda dove ci fu un vero e proprio genocidio (si è calcolato 1 milione di Tutsi uccisi), quello armeno che su due milioni di persone ne vennero sterminate un milione e mezzo. Eppure nessun libro scolastico ne parla. Sono cresciuta con il giorno della memoria per il genocidio ebraico.
Oggi la terra di Palestina è ancora coperta dal sangue di innocenti dove intere generazioni non sanno cosa significhi vivere senza il suono delle sirene che avvertono dell'imminente bombardamento, eppure il conflitto non cessa. Non voglio dire chi ha ragione o chi ha torto, certo è che molto spesso mi sono trovata a domandarmi come può un popolo che ha subito una devastazione di sei milioni di morti vivere perennemente in guerra, come può un popolo ed il suo governo chiedere di ricordare che uccidere è sbagliato quando oggi si macchia del sangue di esseri umani vicini a loro? Come può un'intera Nazione ogni anno presentarsi puntuale al ricordo delle Vittime e citare in giudizio o tenere tenere dei bambini palestinesi in pieno inverno chiusi in gabbie? Con quale coraggio sottopone giovani vite a tribunali militari senza nemmeno che ci sia un rappresentante legale che difenda i loro diritti?
In rete sono sempre di più le persone indignate che vedono in questi comportamenti il desiderio di sterminio lo stesso che viene ricordato dal mondo intero e che venne perpetrato contro gli ebrei. A cosa servono le giornate Mondiali della memoria se poi le associazioni non governative di aiuti umanitari non sono in grado di aiutare perché appoggiandosi al buon cuore delle persone che vivono un'esistenza tranquilla non partecipano con offerte in quanto chi ora è in uno stato di ingiustizia e sofferenza è arabo?
C'è l'Isis e ogni azione malvagia che compie contro un occidentale rimbalza su tutte le televisioni del mondo. Non c'è giornale che se la fa sfuggire ma ricordo che esistono anche persone che scesero in piazza per reclamare dei diritti ed oggi sta subendo uno sterminio che non ha ragion di esistere se non quella di chi sta tirando le fila della politica mondiale e che quando avrà terminato con loro rivolgerà lo stesso tipo di attenzione anche in uno dei nostri paesi civili e pacifici solo perché non ama e non ha a cuore la vita dei suoi simili. Ricordo che queste persone sono le stesse che stanno inquinando il nostro pianeta, che stanno rendendo poveri la maggioranza dei popoli, che stanno avvelenando il cibo con i loro prodotti chimici ed industriali, che non portano beneficio alcuno alle genti ma solo a loro. Sono gli stessi che anziché con il progresso alleviare le sofferenze, produce malattie dispensando virus, come l'AIDS o l'Ebola, stanno facendo ammalare sempre più di cancro, Alzheimer, e stanno ritardando le cure perché si ostinano a impiegare gli animali ben sapendo che tra noi e loro ci sono troppe differenze per poter basare le cure. Stanno usando ragazzine ammalate che non capendo la gravità della situazione si propongo in prima persona per difendere non il loro diritto alle salute ma il diritto all'arricchimento delle case farmaceutiche.
Appena questi individui loschi arriveranno ad impadronirsi dell'acqua del pianeta la razza umana sarà in grave pericolo perché loro hanno raggiunto il monopolio della sopravvivenza della specie e decideranno della vita e della morte di miliardi di individui. Non permettiamolo ricordiamoci che ogni singola vita è preziosa perché è espressione del disegno dell'Universo di quel grande ed immenso Uno che si è incarnato in ognuno di noi e ogni volta che lasciamo morire e soffrire un essere umano noi facciamo soffrire e morire il nostro creatore. Come possiamo essere così ciechi e non comprenderlo? Con quale coraggio ogni domenica ci rechiamo nelle chiese a pregare se poi tutti noi abbiamo le mani sporche del sangue e della sofferenza dei nostri simili?
Comprendo che anticamente c'era molta più ignoranza e quindi gli uomini di chiesa benedicevano i baldi guerrieri e le armate del Sovrano di turno o, addirittura invocavano l'appoggio per qualche guerra in oriente contro gli infedeli, solo perché il loro Dio, che è lo stesso, anziché chiamarsi Cristo si chiama Allah. Ma Oggi non c'è più tutta questa ignoranza, oggi tutti noi se lo vogliamo potremmo capire che è sbagliato e isolare tutti quelli che si macchiano di tali crimini, senza l'uso della forza ma ignorandoli completamente ed annullandoli, da una parte, mentre dall'altra assumendoci la responsabilità di rispettare ogni vita. Lavorando tutti noi in questa direzione potremmo veramente cambiare il pianeta.
Quindi immagini come queste:
Non dovrebbero esistere dovremmo unirci per ritrovare l'armonia riconoscendoci l'uno nell'atro.
Se e quando riusciremo a raggiungere ciò, allora, il video di che vi proporrò potrà essere archiviato e divenire uno dei brutti momenti della civiltà umana prima che aprisse gli occhi e comprendesse.
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