The Sims Casini contro la virtual family

Creato il 16 maggio 2011 da Albertocapece

Anna Lombroso per il Simplicissimus

Una minaccia pesa sull’identità della famiglia dopo il feroce attentato alla pubblica morale condotto dall’Ikea.
Leggo che è in vendita un videogame per ragazzi, In The Sims 3, nel quale i giocatori possono simulare una “seconda” vita parallela.
In effetti, ho pensato ingenuamente, un gioco così può costituire un rischio per giovani menti in età evolutiva. Almeno quanto altre sostituzioni artificiali dell’esistenza tramite narrazione e rappresentazione mediatica e sceneggiature posticce tipo isola dei famosi o Grande Fratello.
No, quello che invece preoccupa il querulo conduttore di KlausCondicio e lo strenuo difensore della famiglia tradizionale, onorevole Casini, è che le regole del gioco permettono a degli adolescenti di far contrarre a due personaggi di sesso maschile un matrimonio omosessuale, con fede e cerimonia e poi di far loro adottare addirittura dei bambini!
Certo a Davi e a Casini probabilmente non piacciono le regole, se si sono accompagnati per tanto tempo con il leader dell’illegalità. E non piace nemmeno il permissivismo, salvo che non “consenta” appunto la trasgressione e l’esercizio della prepotenza. E probabilmente a loro non piacciono nemmeno i giochi, abituati a reprimere il fanciullino che c’è in ognuno di noi, per lasciare campo libero ad ambizioni adulte musone e proterve, a meno che non siano giochi di ruolo di potere o erotici.

E’ inaccettabile- spiega Casini- Questi videogiochi sono molto pericolosi, minacciano l’educazione di un bambino, la loro diffusione ha risvolti di carattere igienico-sanitario. Lo sviluppo della sessualita’ di un adolescente presenta inizialmente aspetti di omosessualita’ e bisessualita’, che poi si armonizzano e l’eterosessualita’ diventa la regola. Questi videogiochi invece intervengono in quel momento di sviluppo parziale, in cui e’ normale che ci siano tendenze omosessuali che rischiano di essere fissate.
Accidenti e pensare che credevo che fossero ad avere delle fissazioni: una delle più proterve e incivili consiste appunto nel ricorrere a repressione e violenza più o meno strisciante per imporre con progressive restrizioni conformismi, autoritarismi, imposizioni di identità obbligatorie.

Collocando nell’ambito della disubbidienza e dell’antagonismo di fatto, emarginando e criminalizzando i cittadini che per credo, attitudini, origini non si assoggettano o semplicemente hanno comportamenti “altri”.
E sono ostinati anche nell’interrompere quella evoluzione virtuosa e progressiva per la quale diverse generazioni di diritti da naturali e individuali sono diventati diritti politici e sociali. In modo che potessero essere accolte e garantite richieste di differenziazioni assicurando la diversità nell’uguaglianza.
Ma non è solo un appiattimento sulla cosiddetta morale cattolica, sostenuta dall’organizzazione ecclesiastica più che testimoniata dalla comunità dei credenti. Non c’è solo l’intento di accontentare i benpensanti imponendo una sessualità politicamente corretta, una rispettabilità erotica che prevede tolleranza compiaciuta per i corruttori, gli sfruttatori, i pervertiti, dai preti pedofili al premier, ed un codice di comportamento omologato e conformista che rende più uniforme e efficace il controllo sociale.

C’è anche la volontà di incrementare gerarchie e oligarchie, approfondendo il sistema di “differenze” non quelle legittime di atteggiamento e vocazione, ma quelle inique di censo, di appartenenza, di affiliazione, geografiche, sociali. E creando con le differenze anche disparità di trattamento, di tolleranza, prima tra tutte quella dell’illegalità, “giudiziaria”, di garanzie, di accesso a privilegi, beni e informazioni. Cosicché la loro vita “privilegiata” resti solo loro, di pochi e dei loro affini, ugualmente mediocri e ugualmente conformi.
Stiano pure tranquilli c’è tanta gente che proprio non vuole vivere parallelamente in un videogame lo squallore “regolare” delle loro esistenze.


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