“…L’immagine di Zuckerberg che ne emerge è quella di un narcisista di chiara genialità, disposto a sacrificare l’amicizia e la deontologia professionale per difendere un’idea. Per Mark la condivisione di un linguaggio comune, di un progetto e di uno scopo, sono molto più importanti della condivisione del passato e delle frequentazioni. Per questo quando nella sua vita entra Sean Parker – il creatore di Napster che gli apre le porte dei grandi finanziatori e gli suggerisce di togliere quel “The” dal nome del sito, perché «Facebook è più semplice e pulito» – non ci pensa due volte ad escludere Eduardo Severin, salito sulla barca per primo, ma anche più ingenuo e immaturo di Parker” (tratto da Mentelocale.it)