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Genere: Biografico/drammatico
Regia: David Fincher
Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Rooney Mara, Max Minghella, Armie Hammer
120 minuti
Anno 2010
Tra i frenetici dialoghi di un Aaron Sorkin in stato di grazia, sono delineati i vari personaggi afflitti dalla paura di non essere considerati. È questo il motore che muove Mark fin dall’inizio, che fa scaldare Eduardo Saverin (Andrew Garfield ) quando viene messa a repentaglio la sua posizione all’interno della società di cui è cofondatore, che fa avvicinare Sean Parker ( Justin Timberlake ) ai due giovani che stanno creando il futuro con un programma informatico di per sé molto semplice, che fa partire la battaglia legale ai fratelli Winklevoss ( Armie Hammer ). La vergogna di non essere all’altezza affligge tutti quanti, senza scampo.
La sceneggiatura di ferro è poi accompagnata da un regia impeccabile del regista americano che con precisione chirurgica mostra i protagonisti e tutto l’ambiente che li circonda in maniera spietata, mentre il montaggio di Kirk Baxter non fa che esaltare ogni scelta registica nella maniera più compiuta possibile ( Oscar vinto davvero a mani basse il suo ). Ma l’elemento che forse ha sorpreso tutti, aggiudicandosi un’altra statuetta d’oro è la colonna sonora composta da Trent Reznor e Atticus Ross. Il leader del gruppo musicale Nine Inch Nails, insieme al musicista dei 12 Rounds, realizza una colonna sonora elettronica, insolitamente moderna e assolutamente perfetta per il film. Indimenticabile la rivisitazione del brano The hall of the mountain king di Edvard Grieg, che accompagna una delle scene più affascinanti di tutto il film. La dimostrazione di quanto un grandissimo esercizio di stile possa catturare lo spettatore.★★★★★