THE STONE ROSES: MADE OF STONE (Uk 2013) è stato presentato al XXXI Torino Film Festival, nella sezione After Hours.
Ian Brown, John Squire, Gary “Mani” Mounfield, Alan “Reni” Wren: gli Stone Roses sono stati, per un breve ma entusiasmante periodo (diciamo nell’interregno tra gli Smiths e i Blur), la band più figa, innovativa e geniale d’Inghilterra. Nel 2012, dopo vent’anni di assenza dalle scene, sono tornati a suonare insieme per una serie di concerti sold out. Questo film, diretto da Shane Meadows (il regista di This Is England), documenta con entusiasmo da fan i giorni frenetici della reunion, tornando spesso, attraverso filmati d’epoca, ai gloriosi tempi che furono.
C’è tutto, in Made of Stone, tutto ciò che, da che mondo è mondo, serve per realizzare un rockumentary degno di questo nome: le prove prima dei concerti, i concerti stessi, le interviste di quando la band era giovane, i servizi dei tg d’epoca, le canzoni più famose, i ritagli di giornale con le classifiche dei dischi più venduti, le copertine delle riviste musicali… A rendere speciale questo film, però, non sono, paradossalmente, soltanto gli Stone Roses, ma anche e soprattutto i loro fan: come solo gli inglesi sanno fare con poche, selezionatissime band (i Beatles, gli Oasis…), Ian Brown e soci sono stati trasformati, con il passare nel tempo, in un oggetto di culto quasi religioso, capace di trascendere l’elemento musicale. Consapevole di ciò, il regista ha pensato bene di mettere al centro del racconto, in diverse scene, un simile sentimento collettivo, lasciando spazio all’entusiasmo dei fan di fronte all’annuncio di un concerto gratuito in una piccola sala di Manchester e in occasione dell’esibizione stessa. Commuove vedere tutti questi quaranta-cinquantenni arrivare di corsa per accaparrarsi i pochissimi biglietti omaggio a disposizione per il primo concerto dei loro idoli dopo vent’anni: c’è quello che ha raccontato una balla al suo capo per uscire il più in fretta possibile dall’ufficio, la mamma tutta sudata con due bambini in braccio, coppie che avevano visto gli Stone Roses dal vivo tanti anni prima, il tizio in lacrime perché è arrivato troppo tardi… Da bravo autore qual è, Shane Meadows è riuscito insomma a trasformare la materia grezza (una delle tante reunion del mondo del rock) in un racconto ricco di sfumature: il tempo che passa, la musica come collante generazionale, la passione che si trasmette di padre/madre in figlio…
Ancora non siete convinti della portata epocale di questa reunion e del fatto che dovete assolutamente vedere Made of Stone se amate la grande musica? Be’, allora permettetemi di lasciarvi con le parole di un certo Liam Gallagher, che appare brevemente nel film uscendosene con:
Il Manchester City ha vinto il campionato e gli Stone Roses tornano a suonare insieme: dev’essere il momento più bello della mia vita!
Alberto Gallo