Arrivai al forte di Changsha la sera seguente. Le stelle illuminavano gli angoli bui, mentre un banco di nubi copriva la luna piena. Da molto lontano, su una torre di vedetta, avrei potuto osservare la città, ormai immersa nel sonno, mentre le alte colline in fiore la circondavano, dove i pastori vivevano insieme alle loro greggi.Le porte si spalancarono ed entrai insieme ai miei uomini. Alcuni soldati accorsero da noi, presero i cavalli e ci condussero verso il fuoco per scaldarci e darci da mangiare.Mi sedetti sul terreno umido, mentre fissavo il fuoco scoppiettare allegremente e il suo calore mi avvolgeva.“Capitano” disse qualcuno.Alzai il capo lentamente per via della stanchezza di quel viaggio interminabile. Fissai l’uomo che aveva parlato. “Cosa c’è?”.“L’altra notte abbiamo avvistato gli uomini di Cao Cao”.“Devono essere accampati nei dintorni” aggiunse qualcun altro.Annuii. “Faremo i turni per la guardia. Vi voglio attenti e dovete informarmi per qualsiasi movimento sospetto. Dobbiamo fare in modo che questo forte non cada, sennò Cao Cao può facilmente impadronirsi della città”.Disposi gli uomini per il primo turno, poi per il secondo e il terzo, mentre dormivo ad intervalli, assicurandomi di garantire una maggior copertura al forte. Terminato il terzo turno, l’alba giunse, portando con sé le prime luci del sole, che si allungavano sul terreno, producendo ombre sinistre. Mi alzai dal mio giaciglio, mi bagnai il volto e diedi il via al quarto turno con a me a capo. Salii sulla torre di guardia e osservai intorno il silenzio e la queiete. Ma qualcosa nell’aria tracciò una scia prima di trafiggere uno dei miei uomini, che cadde dalla torre di vedetta, sfracellandosi al suolo.Gli uomini urlarono dalla sorpresa e subito corsero ai loro posti, come avevo stabilito la notte prima. Non dovevo permettermi di farmi trovare impreparata da Cao Cao.Gli uomini sulle torri imbracciarono arco e frecce e, immediatamente, il cielo divenne nero, mentre dardi volavano da destra a sinistra, seminando morte fra le due fazioni. Ma, fu sorprendente il numero di frecce dell’avversario, evidentemente erano in numero maggiore del nostro e da ciò ebbi la conferma della mia teoria: Sun Jian voleva sbarazzarsi di me.Scesi dalla torre e sistemai i cavallieri in fondo e i fanti dinanzi, mentre aspettavamo che la pioggia di frecce terminasse, intanto il sangue prese a riversarsi al suolo, macchiando il manto d’erba verdeggiante.Il nemico spalancò le porte grazie ad un ariete e prese a correre per il forte, montando grossi stalloni possenti. Iniziai a combattere contro gli uomini di Cao Cao, ammazzandone grosse quantità: non a caso mi chiamavano la Bambola Assassina.Ma, senza preavviso, un uomo dalla grossa stazza si fiondò su di me, catapultandomi dal cavallo. Caddi al suolo di schiena e ruzzolai per qualche metro. Mi alzai, mentre il dolore alla base della schiena era lancinante. Brandii la Phoenix, che con tutta la forza avevo stretto tra le mani durante la caduta, e iniziai a combattere con lo stesso generale che aveva perso un occhio alla battaglia di Xia Pi.“Ci rivediamo” disse con una voce bassa e profonda.“E’ sempre un piacere combattere con lei, mastro Xiahou Dun”.Parai diversi suoi colpi, stoccai e affondai andando a vuoto. Lo vidi calare la sua sciabola, ma scivolai di lato facendo andare a vuoto la sua azione.“Comprendo benissimo perché mio cugino ti vuole” disse, mentre si voltava a fronteggiarmi. “Ma, ahimé, purtroppo morirai proprio quest’oggi”.“N’è tanto sicuro, signore?”.Sorrisi beffarda, mentre mi lanciavo su di lui, ma Dun mi colpì al ventre con un calcio. Balzai in aria e caddi sulla schiena. Scoppiai in un urlo, prima che mi rimettessi a sedere, ma l’uomo mi aveva puntato l’arma alla gola.“Ne sono sciuro” disse e un sorrisco schernitore increspò le sue labbra carnose.“Avanti lo faccia” dissi, rassegnandomi e accettando la morte. Era quello che voleva Sun Jian, no? Che il suo desiderio si avverasse.Ma, Cao Cao emerse dietro di lui e lo fermò. “Non toccarla”.“Cosa?”.“Dobbiamo ritirarci, una coalizione di Sun Jian di centomila uomini sta giungendo. Se non lo facciamo moriremo”. Gli occhi scuri del Primo Ministro si calarono su di me e sorrise. “Sarebbe grandioso combattere al suo fianco, capitano”. Spronò il cavallo e si diresse all’uscita del forte.“Ti è andata bene, Fran Shin, ma la prossima volta ti ammazzerò e lo farò senza ritgeno, come è accaduto a Lu Bu”.Ben presto il forte si svuotò, nessuno dei soldati nemici era rimasto, lasciandomi da sola con feriti e cadaveri. Mi alzai su gambe tremanti, mentre il dolore alla spina dorsale pulsava, impadronendosi delle mie membra. Mi avviai verso i feriti e prestai soccorso, prima che arrivasse la coalizione.Sun Quan scese dal suo destriero bianco e si avvicinò a me, ma il suo sguardo era fisso sulla distruzione che ci circondava.“Tu stai bene?” chiese.“Sì mio signore”.“Questo era un diversivo per indurre Cao Cao in inganno”.Scossi la testa. “Cosa aveva il vostro genitore in mente?”.“Disfarsi di lui a nord, radendo a suolo il suo accampamento”.Sun Quan mi porse una mano aiutandomi ad alzarmi. Con una mano mi pulì il volto sporco di terreno e sentire la sua mano vellutata sulla mia pelle mi fece arrossire. Ma lui sembrò non accorgersene.“Ora ritorneremo nella capitale, ma nel frattempo, Fran Shin, riceverai delle cure”.“Ma sto bene”.“Ne dubito”.Stava per voltarsi, quando gli afferrai la mano facendolo voltare verso di me. “Crede che io non sappia combattare? E’ per questo che crede che io sia ferita?”.Scosse la testa. “Non voglio che il mio migliore ufficiale stia male”.Tenendomi la mano mi condusse al suo cavallo, mi aiutò a salirci sopra. Lui si sedette dietro di me e, prendendo le redini, corremmo ad un accampamento provvisorio, abbastanza distante dal forte della città. Scendemmo e, riprendendo la mano, mi portò da un medico che, con meticolosa cura, mi visitò.Quando uscii dalla tenda, Sun Quan stava ancora fermo contro un albero ad aspettarmi. “Allora?” chiese curioso, avvicinandosi.“Devo stare a riposo se voglio che la schiena torni come prima”.“Cosa ti avevo detto, Fran Shin?”. Mi scompigliò i capelli. “Andiamo, ti offro una calda tazza di tè e un giaciglio sul quale riposare”.
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