Il documentario che Agnoletto voleva
Doc che abbraccia a tutto tondo il G8 di Genova del 2001, The Summit (2013) pesa motivazioni della protesta, scontri e possibili complotti. La macchina da presa “racconta” e viene aiutata da immagini di repertorio e testimonianze tragiche. Si parla di Carlo Giuliani, di piazze assaltate (non solo dai Black Block), della Diaz, ma non solo. Perché il “biennio caldo” degli scontri di piazza ha avuto come vertice Genova, ma già da tempo si segnalavano altri scontri a Napoli, Seattle e in altre città dell’Europa.
Dopo Black Block (2011) e Diaz – Don’t Clean Up this Blood (2012) si torna a parlare di G8 e di Genova. I due registi (Franco Fracassi e Massimo Lauria) allargano lo sguardo e scrutano nelle motivazioni delle manifestazioni, facendo intervenire Agnoletto e diversi esponenti di Rifondazione Comunista. Inoltre immancabili sono le testimonianze di alcune persone che hanno partecipato attivamente alle manifestazioni pacifiste organizzate durante il G8 e che hanno preso (tante) manganellate. Ma oltre alla croni-storia dell’evento (scandita da emblematiche scritte in bianco che campeggiano sullo schermo) c’è di più. Difatti i registi si pongono delle domande (sulla violenza, sulla polizia, su eventuali complotti e infiltrati) e cercano di dare delle risposte documentate. E proprio le domande permettono a The Summit di essere un interessante documento, che spiega il contesto politico in cui era immerso il G8. Uno sguardo diverso, sicuramente più trasversale. Probabilmente una visione doverosa. Quel quadro completo che Agnoletto aveva richiesto dopo l’uscita di Diaz – Don’t Clean Up this Blood, dichiarando che il film di Vicari non affrontava con la dovuta premura le motivazioni delle (pacifiche) manifestazioni durante il G8. Vicari rispondeva che la sua pellicola non era un documentario. Ed ecco The Summit.
Ma Genova non è solamente la Diaz e la sconsiderata irruzione da parte delle forze dell’ordine. A Genova è morto anche un ragazzo, Carlo Giuliani. E proprio a Giuliani viene dedicato un ampio capitolo, nel quale vengono analizzate foto e testimonianze. L’argomento è affrontato in modo quasi teatrale: un monologo accattivante e coinvolgente. Rimane il terrore e le immagini di repertorio. Difatti il sangue scorre copioso nelle sequenze del documentario. L’importante è non dimenticare. E The Summit ce lo ricorda violentemente.
Uscita al cinema: 21 febbraio 2013
Voto: ***1/2