The Talos Principle – Cosa distingue l’uomo dalla bestia?

Da Videogiochi @ZGiochi
di Michele Lerda

Nell’anno che stiamo per salutare, il mercato dei videogiochi ha realizzato un giro di affari che si aggira tra i trenta e i quaranta miliardi di dollari, sorpassando di gran lunga il mondo cinematografico e contendendosi con la musica il trono di forma di intrattenimento più utilizzata. Nonostante l’enorme diffusione è innegabile che i giochi siano ancora visti dalla massa e anche da una parte dei suoi fruitori come un intrattenimento di serie B. Se cinema, libri e musica possono variare dalla forma d’arte alla schifezza per molti i giochi sono semplicemente giochi, e l’appellativo di arte non può essergli affidato. Naturalmente non vogliamo infilarci in una lunga discussione su cosa sia arte e cosa non lo sia, anche se ogni tanto ci chiediamo il perché un orinatoio firmato sia considerato una delle maggiori opere del ventesimo secolo, mentre Braid o ICO debbano essere rilegati a “giochino”. Secondo noi i videogiochi sono al pari con tutte le altre forme di intrattenimento, di conseguenza un buon 90% delle produzioni sono titoli che non verranno ricordati nell’anno successivo ma, saltuariamente, spunta un gioco appartenente al quel restante 10% e si tratta sempre di qualcosa che spacca le regole del mercato dimostrandosi degno di diventare immortale. Oggi vi parleremo di The Talos Principle, un gioco che è praticamente uscito dal nulla senza un enorme pubblisher dietro o campagne pubblicitarie pompose ma che ha tutte la carte in regola per essere ricordato come una delle migliori uscite del 2014 e nuovo pilastro nel mondo dei puzzle game.

L’eredità di Philip K. Dick

Tutti i grandi puzzle game di successo, partendo dal Cubo di Rubik, viaggiando per Tetris e arrivando fino a Portal, hanno sempre avuto una cosa in comune: l’elementarità. Se consideriamo questi tre best seller, notiamo che tutti poggiano le loro basi su meccaniche estremamente semplici da spiegare, e tutte le difficoltà nascono dalle capacità degli sviluppatori di creare sfide senza mai snaturare il concetto di base. The Talos Principle appartiene a pieno titolo a questa categoria grazie a meccaniche sulla carta sempre semplici, che nascondono però una realizzazione incredibilmente elaborata.

All’interno di un enorme giardino prenderemo il controllo di Talos, un robot destinato ad affrontare sfide di intelligenza sempre più complicate, proposte dal suo Dio e creatore. La missione del nostro automa sarà sempre la stessa, recuperare dei pezzi di sigillo superando un percorso pieno di nemici e porte bloccate, questi successivamente andranno utilizzati per aprire un cancello bloccato da un altro enigma che ci condurrà all’area successiva. Per completare la missione avremo a disposizione alcuni strumenti, inizialmente ci verrà chiesto di usare alcuni Jammer, dei disturbatori elettronici, utili per disattivare torrette e droni posti a rilevare la nostra presenza. Procedendo con le sfide verranno introdotti dei laser insieme ad enigmi basati sulla fisica, vero e proprio punto di forza del gioco. All’interno di specifiche aree sarà necessario usare una luce blu e una rossa da far rimbalzare adeguatamente per raggiungere interruttori apparentemente impossibili da attivare. L’obiettivo a prima vista banale richiederà una profonda interazione con tutti gli elementi ambientali, mai nascosti ma disposti in maniera decisamente casuale se non intenzionalmente ambigua in modo da suggerire una finta soluzione. In più occasioni ci accorgeremo di essere stati platealmente manipolati dai falsi indizi lasciati dai ragazzi di Croteam, e che la soluzione per cui da dieci minuti ci stavamo spremendo le meningi dà un risultato esattamente opposto a quanto aspettato. Gli sviluppatori sono stati estremamente bravi nel trovare soluzioni originali combinando pochi elementi, creando enigmi a volte geniali senza mai confondere con l’introduzione di troppi dispositivi differenti. Tra interruttori, ventole che sollevano gli oggetti e finestrelle avremo da ragionare a sufficienza per trovare il corretto utilizzo di tutte le parti. Il gameplay propone ritmi abbastanza rilassanti, per quanto ci siano torrette e bombe in grado di obbligarvi a ripetere daccapo la sezione, e sia necessario trovare il giusto tempismo per evitare i nemici, non ci sono mai aree basate espressamente sulla velocità di azione o sui riflessi.

The Talos Principle propone una struttura da simil open word, passati i primi minuti con enigmi semplici e introduttivi potremo girare per le varie aree sbloccate o tornare sui nostri passi per cercare enigmi non obbligatori o esplorare le aree alla ricerca di pezzi di trama disseminati lungo il percorso. Il livello di difficoltà è ben bilanciato, ma che ovviamente va ad aumentare proseguendo con l’avventura, facendola divenire complessa, geniale ma mai impossibile da affrontare. Fortunatamente incontreremo anche enigmi più semplici in grado di farci tirare un po’ il respiro. Portare a termine il gioco ci ha richiesto circa venti ore tra esplorazione e risoluzione degli enigmi, il titolo è aperto ai mod, dunque possiamo aspettarci a breve numerosi nuovi enigmi creati dai giocatori.

The Talos Principle non è solamente una raccolta di enigmi, ma è una avventura vera e propria con tanto di storia decisamente ben raccontata che si svilupperà man mano che risolveremo gli enigmi proposti e lasciando domande tutt’altro che scontate. Secondo i miti dell’antica Grecia Talos era un gigante di bronzo invulnerabile creato da Efesto il Dio del fuoco e regalato a Zeus che lo mise a guardia dell’isola di Creta. Nella nostra storia Talos è un androide senziente creato da una strana azienda di robot e sottoposto a prove sempre più complicate senza una apparente ragione. Lungo il nostro viaggio incontreremo numerosi terminali che grazie ad una narrazione frammentaria ci porteranno a conoscere retroscena svoltisi prima dell’inizio della nostra storia. Simulando un dialogo tra Dio e l’androide gli sviluppatori lanciano domande aperte su cosa voglia dire esistere e quali siano le differenze tra un essere umano e un robot senziente. La nostra macchina sarà muta ma, questo non impedirà ad Elohim, una voce che prende il nome di Dio in Ebraico, di comunicare con noi rassicurandoci e dandoci consigli promettendoci un futuro bellissimo e pieno di gloria. Il nostro Talos è il protagonista di un viaggio di crescita e di decadenza raccontato attraverso le ambientazioni, partendo da un mondo brillante e idilliaco tipico della giovinezza fino ad arrivare alla durezza del mondo reale quando molte convinzioni crollano e bisogna scendere a patti con la realtà. I temi trattati sono indubbiamente pesanti e vengono affrontati senza i compromessi di una appartenente leggerezza che avrebbe guastato la qualità generale. Risulta evidente come il lato narrativo sia indirizzato verso una particolare nicchia di utenti, ovvero i più adulti, le grandi domande sono poste in maniera intelligente senza un particolare sfoggio di cultura, interrogandoci realmente su quanto accade in modo da crearci la nostra personale opinione. Per la scrittura sono stati reclutati due pezzi da novanta del mondo indie, Tom Jubert e Jonas Kyratzes autori degli acclamati The Swapper e The Sea Will Claim Everything. I creatori consci dell’importanza dei temi sono stati anche abbastanza saggi da rendere quasi tutto il lato narrativo assolutamente opzionale, escludendo le poche frasi divine di Elohim utili per giustificare i cambi di ambientazione, visto che è possibile passare da un puzzle all’altro, senza essere mai obbligati ad affrontare la trama, godendosi in tutta spensieratezza i geniali enigmi.

In giro per la rete qualcuno sta parlando della possibilità che The Talos Principle sia il nuovo Portal, per quanto sia un titolo di assoluto pregio che milioni di giochi vorrebbero avere, secondo noi sarebbe sbagliato indicarlo così. Il nuovo prodotto Croteam ha una sua personale identità ben definita e non ha bisogno del geniale gioco Valve per identificarsi. Detto questo sarebbe sbagliato non evidenziare le numerose somiglianze che ci sono tra i due titoli, i creatori dell’universo di Talos si sono evidentemente ispirati a Portal per il loro gioco ma hanno avuto il coraggio di prendere una strada decisamente più impervia e meno battuta. Il rapporto tra Chell e GlaDos è simile a quello che troviamo tra il nostro altrettanto silenzioso androide ed Elohim, per quanto i temi affrontati siano molto diversi nei contenuti e nella forma il lato narrativo è indubbiamente simile. Qualche differenza in più lo troviamo nel modo di affrontare gli enigmi, se Portal 2 li poneva in sequenza in Talos sono altrettanto bloccati in stanze ma avremo la possibilità di ritornare sui nostri passi. Quello che manca e che ci sarebbe piaciuto trovare, sempre tipico di Portal 2, è la piena integrazione tra storia ed enigmi, in The Talos Principle questi due elementi sono meno legati di quanto ci sarebbe piaciuto vedere, anche se non è per forza un difetto. Il gioco Croteam non è un clone di Portal con più laser e questo è bene evidenziarlo.

Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un gioco sviluppato bene, in grado di offrire ambienti decisamente piacevoli da esplorare grazie anche ad orizzonti paradisiaci, anche se un po’ statici. Il gioco scende a compromessi per riuscire ad offrire un buon impatto visivo ma alla portata di tutti. Osservando da vicino la vegetazione o le texture degli ambienti è possibile scorgere un certa ripetitività, si tratta comunque di difetti visibili solo da chi, come noi, va appositamente a ricercarli. L’assenza di un budget imponente la si può notare in alcune scanari, sopratutto quelli egiziani dove chi ha giocato alla serie di Serius Sam noterà come alcuni elementi scenici siano simili a quelli visti nel famoso fps. Contrariamente alle major che oramai mettono requisiti minimi assolutamente folli per poi realizzare giochi che non riescono a stare nemmeno a 30 fps, i ragazzi Croteam hanno realizzato un titolo completamente scalabile. Grazie alle numerose opzioni grafiche anche chi ha un PC vecchiotto potrà godersi appieno l’esperienza rinunciando a qualche effetto particellare o a un gioco di luce, mentre chi detiene una piattaforma più performante potrà affrontare gli enigmi a 1080 con 60 frame costanti. Il gioco è previsto per il 2015 anche su PS4, al momento non abbiamo indizi riguardo un’uscita sulla console Microsoft.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :