Il problema di fondo di "The Tourist", l'attesissimo spy movie con Johnny Depp e Angelina Jolie (per la prima volta insieme sul grande schermo), è la debolezza disarmante della sceneggiatura. Dettaglio di poco conto? Assolutamente no se si pensa che le menti della storia sono registi e sceneggiatori acclamati e per nulla scontati: Julian Fellowes (premio Oscar 2002 per "Gosford Park"), Christopher McQuarrie (premio Oscar 1995 per "I soliti sospetti", forse il capolavoro assoluto di suspence ed intreccio degli ultimi 20 anni) e Jeffrey Nachmanoff (The day after tomorrow). Regista, il tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, premio Oscar per il miglior film straniero con la sua prima opera, il meraviglioso "Le vite degli altri". L'esperienza di tante squadre di calcio, in effetti, insegna: mettere tanti numeri uno in un solo team non necessariamente porta al successo sperato. A meno che non si crei quella magica alchimia che, nel calcio come nel cinema, lega tutti gli elementi in modo "necessario". Così non è stato per "The tourist" che difetta di un intreccio avvincente e soprattutto convincente, che invece non appare efficacemente scritto e costruito. Sembra che il povero e talentuoso (e dettagli dell'innegabile stile del regista sono qua e là nella pellicola) von Donnersmarck si sia dovuto accontentare di un canovaccio sintetico, quando, in realtà, la materia prima su cui lavorare poteva essere di gran lunga diversa.Ci sono però anche aspetti positivi. Come accennato, lo stile elegante del regista che traspare in movimenti di macchina e scelte cromatiche. Purtroppo il connubio scuola europea - standard d'azione americano non paga e il film risente molto del mancato matrimonio estetico tra Vecchio e Nuovo continente.I protagonisti non eccellono come sempre, ma fanno il loro dovere egregiamente. Il Depp impacciato fa scattare più di un sorriso e anche accenni (ma saranno voluti veramente?) di commedia. La Jolie è di una bellezza imbarazzante, indefinibile. Come scolpita nel marmo, riempe lo schermo senza grandi sforzi con una femminilità ed un'eleganza da grande diva di altri tempi. Forse è proprio il lavoro sull'estetica del suo personaggio l'operazione più riuscita del film. Dalla cura nella scelta degli abiti, alle acconciature: tutto risponde ad uno stile retro e contemporaneo allo stesso tempo che, inevitabilmente, affascina.
Ps. Geniale, comunque, la scena dell'inseguimento sui tetti di Venezia. Depp corre, scalzo, in pigiamino...
Ps 2. Comparsate di molti attori del cinema nostrano. Molti abituati a ruoli di protagonista o coprotagonsiti, qui contenti di essere relegati a sarti, portieri, poliziotti, commissari, interpreti...