Trama semiseriaScotland Yard e la temibile sezione italiana dell’Interpol sono sulle tracce di un pericoloso criminale internazionale, difficile da rintracciare visto che si è sottoposto a un intervento di chirurgia estetica e ha cambiato i connotati del suo volto. Il film prosegue con colpi di scena mozzafiato che si susseguono l’uno dietro l’altro, fino alla clamorosa rivelazione finale: dietro alla macchina da presa non si cela il regista premio Oscar de Le vite degli altri Florian Henckel von Donnersmarck, bensì Neri Parenti che sottoponendosi anch’egli a un intervento plastico crede di aver fregato tutti. Ma non me: ti ho sgamato, Neri.
Recensione cannibale (ATTENZIONE FAN DI ANGELINA JOLIE: leggete solo a vostro rischio e pericolo)Gli americani in trasferta cominciano a rompere le palle. Grazie mille per la Liberazione nazi-fascista, però ormai sono passati più di 60 anni e non si può vivere sempre di rendita. Tanto più che ormai dovunque mettono piede fanno solo dei gran sfaceli: Afghanistan, Iraq, il film The American… danni davvero ingenti. Non fa eccezione questo The Tourist, un turista americano in trasferta cinematografica (cinematografica?) in Italia, anche se più che a Venezia, il film (lo chiamo così per comodità, ma non intendo insultare i film veri) sembra ambientato dentro una cartolina di Venezia.
Angelina, non ti scomodare a recitare, mi raccomando
The Tourist è il remake del film francese Anthony Zimmer, una pellicola spionistica tutt’altro che memorabile ma perlomeno carina e piacevole, impreziosita dalla notevole presenza di una Sophie Marceau che certo non è stata ben rimpiazzata nella versione USA. Chi frequenta questo blog da un po’ sa già che non la sopporto, ma qui è persino alla sua prova peggiore: sto parlando di Angelina Jolie, ancora più odiosa del solito e, ovviamente, inespressiva fin dalla sua primissima inquadratura. Nella scena d’apertura indossa un abito del tutto assurdo per una spia, soprattutto per una che dovrebbe passare inosservata. La Jolie trascorre così tutto il suo tempo ad ancheggiare come se fosse su una passerella, stretta dentro abiti da spot pro-anoressia: che stia pensando di cambiare carriera? Lo spero, visto che come attrice sembra più che altro la parodia di un’attrice.Durante la scena con l’ispettore di Scotland Yard interpretato da Paul Bettany, ad esempio, lui le fa una domanda e lei rimane con lo sguardo fisso perso nel vuoto per tipo un minuto: ho temuto fosse entrata in catalessi. Hey Angelina? Angelinaaaaa? Are you alive? Are you fuckin’ dead?Un momento sexy (?!?) di The Tourist
Ma se la Jolie non è una vera persona, bensì una statua, la domanda che mi pongo è: Johnny Depp riuscirà a fare ancora peggio che in Alice in Wonderland? La sua prima gag con la sigaretta finta fa davvero andare giù le mutande e mi fa capire che sì, può fare di peggio. Molto peggio.In aiuto di due attori considerati sex-symbol mondiali ma che insieme (vedi le scene dei loro baci) sono meno sensuali della gonorrea, arrivano anche dialoghi tra i più tremendi mai uditi dall’alba dei tempi. Il doppio senso “desidera un altro americano, signora?” è qualcosa di ormai superato persino per un film dei fratelli Vanzina.Come se zombie Angelina non fosse abbastanza, la regia contribuisce a dare al tutto un senso di costruito, finto, artificiale, ma non un artificiale di quelli fichi o divertenti. Uno di quelli patetici e plasticosi, vuoti come lo sguardo senz’anima della Jolie. Se oggi quanto ieri ho attaccato film come Il discorso del re o Avatar perché promuovono un’idea di cinema totalmente opposta alla mia, perlomeno sono cinema. The Tourist NON è cinema. Come direbbe il nichilista interpretato dal Nongiovane ne I Soliti Idioti, ma non solo lui, The Tourist è mmerda.Quello del regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck è quindi uno dei tonfi più clamorosi nella storia: dal capolavoro Le vite degli altri al dopo-lavoro The Tourist in un solo passaggio, si fa davvero fatica a credere che dietro la macchina da presa ci possa stare lo stesso uomo.
Johnny Depp con Neri Parenti travestito da regista tedesco
Tra i momenti scult possiamo annoverare poi la comparsata di Nino Frassica (dopo Somewhere di Sofia Coppola ormai lanciatissimo nell’olimpo hollywoodiano) che vedendo Johnny Depp sul tetto di un edificio esclama: “C’è un pazzo che si vuole buttare, sarà un americano. Non butt!” Ma per quale motivo se c’è uno che si vuole lanciare da un palazzo dev’essere per forza un americano? La gag che ne segue comunque è davvero imbarazzante, roba che persino nei cinepanettoni si vergognerebbero di inserire. E perché alla fine sui titoli di coda suonano una canzone dei Muse, che nulla ha a che fare con l’atmosfera del film? Era proprio necessario smerdare anche loro in questa disfatta?Quel che è certo è che se Christian De Sica pensava di fare il salto di qualità dai cinepanettoni al film diretto dal premio Oscar tedesco, ha fallito miseramente. Povero Christian, il fatto che lui sembri il più convinto del cast (che annovera anche altri dimenticabili camei di Raoul Bova, Neri Marcorè e un imbarazzato Alessio Boni), conferma la mia teoria che sulla sedia da regista abbia messo le chiappe il suo amico Neri Parenti e non il tedesco dal nome impronunciabile tanto questo film è inguardabile.
Ah Christian, e facce ridé almeno tu! Film di merda ne
hai fatti parecchi, ma così abbattuto non t'avevo mai visto
Johnny Depp con la scultissima sigaretta elettronica
Oggetto scult: la sigaretta elettronica di Johnny DeppBattuta scultJohnny Depp: “Sei vorace!”Angelina Jolie: “Vuoi dire procace?”Johnny Depp: “Giusto.”