Magazine Cinema
Trama: Nel 1947 la cittadina di Texarkana è stata la sede di efferati omicidi compiuti da un maniaco mai catturato e durante gli anni '70 i delitti sono stati trasposti nel film The Town That Dreaded Sundown, riproposto ogni anno ad Halloween. Ai giorni nostri, il killer ricomincia a mietere vittime, cominciando proprio durante l'annuale proiezione del film...
Quando credevo che ormai lo slasher non mi potesse più sorprendere, ecco arrivare The Town That Dreaded Sundown che, con tutte le sue imperfezioni, è comunque un film che si dimostra intelligente fin dalle prime battute. Sì perché la pellicola di Alfonso Gomez - Rejon è un remake sui generis che non nasconde la sua natura di omaggio, anzi; per tutta la durata le immagini dell'originale La città che aveva paura si affiancano e si alternano a quelle degli eventi che stanno "realmente" accadendo e il film di Charles B. Pierce diventa così una parte fondamentale della trama, un protagonista al pari del killer incappucciato che torna a terrorizzare gli adolescenti infoiati di Texarkana. I personaggi si documentano sul caso non solo scartabellando archivi ma soprattutto riguardandosi ininterrottamente un filmaccio girato negli anni '70, spaventandosi o ridendo assieme agli spettatori, intervistando registi, speculando sui pensieri di una cittadina che sul nome di un serial killer ha fatto fortuna ma ha anche vissuto nel terrore, con tutte le conseguenze del caso. Tutto questo contorno metacinematografico che, a tratti, sfocia nel documentario, è ovviamente molto più interessante della parte slasher, soprattutto considerato quanto deludente e tirata per i capelli sia la scoperta dell'identità del killer ma c'è da dire che, per una volta, la protagonista non è una povera sciocchina senza cervello né spina dorsale e che la presenza di adolescenti imbecilli è ridotta all'osso, con i realizzatori che preferiscono concentrarsi sui pittoreschi "vecchi" che popolano la peculiare città di Texarkana, metà texana e metà dell’Arkansas, con due consigli comunali, due diversi corpi di polizia e conseguenti, inevitabili rivalità tra le sue due nature (e io che, scioccamente, pensavo che l'esotico nome Texarkana derivasse da chissà quale misterioso ed esoterico passato…).
Altro punto a favore di The Town That Dreaded Sundown è la sua natura indubbiamente stilosa. Il film è davvero bello e gradevole da vedere, Alfonso Gomez - Rejon mostra un gusto accattivante per la composizione delle immagini, la fotografia è nitida anche durante le sequenze notturne, i colori sono molto saturi ma non fastidiosi, il montaggio mixa sapientemente immagini vintage (tratte da La città che aveva paura ma non solo) a riprese "moderne" e il killer compare sempre in modi e luoghi inaspettati, come se avesse sempre fatto parte del paesaggio e noi ce ne accorgessimo solo quando è ormai troppo tardi. A proposito del killer, The Town That Dreaded Sundown è abbastanza gore e l'assassino particolarmente fantasioso (nonostante l'omicidio più eclettico venga ripreso praticamente identico all'originale e l'omaggio venga ribadito poco prima mostrando la stessa scena mentre uno dei personaggi guarda La città che aveva paura); le scene più sanguinose non sono molte, è vero, ma sono ben realizzate e tanto basta. Gli attori sono tutti abbastanza validi; come ho detto prima, la protagonista non è fastidiosa quanto altre sue "colleghe" anzi, a tratti ricorda la storica Sidney di Scream per il carico di sfiga che si porta appresso, ma gli elementi più pregevoli del cast sono fior di caratteristi come Anthony Anderson, Gary Cole e soprattutto il meraviglioso Denis O'Hare, professionisti in grado di prendere i loro personaggi "secondari" e renderli più tridimensionali di quelli principali. Per tutti questi motivi "tecnici" e non, ho trovato The Town That Dreaded Sunlight particolarmente piacevole. Sicuramente non è stato il film più innovativo del 2014 ma nel suo genere è comunque un piccolo gioiellino, da recuperare e vedere!
Di Veronica Cartwright (Lillian), Anthony Anderson (Lone Wolf Morales), Joshua Leonard (Agente Foster), Gary Cole (Capo Tillman), Ed Lauter (Sceriffo Underwood) e Denis O'Hare (Charles B. Pierce Jr.) ho già parlato ai rispettivi link.
Alfonso Gomez - Rejon è il regista della pellicola. Americano, ha diretto episodi di serie come Glee, Red Band Society e American Horror Story. Anche produttore, assistente alla regia e attore, ha 43 anni.
Addison Timlin interpreta Jami. Americana, ha partecipato a film come Derailed - Attrazione letale e Uomini di parola. Ha 24 anni e due film in uscita.
Edward Herrmann interpreta il reverendo Cartwright. Americano, ha partecipato a film come Ragazzi perduti, Richie Rich - Il più ricco del mondo, The Aviator, The Wolf of Wall Street e a serie come MASH, Oz, Una mamma per amica, Grey's Anatomy, 30 Rock, CSI - Scena del crimine e How I Met Your Mother; come doppiatore ha inoltre lavorato per serie come American Dad!. E' morto nel 2014, all'età di 71 anni.
Siccome The Town That Dreaded Sundown è un particolare "meta-sequel" di La città che aveva paura, se vi fosse piaciuto vi direi di recuperare il film del 1976 (che devo ancora vedere) e aggiungerei Venerdì 13 e Scream. ENJOY!
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il tunnel dell’orrore di Hooper e l’esordio horror di Coppola in blu-ray
Già diverso tempo fa, sempre all’interno di questa rubrica, abbiamo avuto modo di parlare di The funhouse: Il tunnel dell’orrore (1981) di Tobe Hooper, in quant... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Il Cinema Ritrovato all’insegna di Bergman, Keaton e Welles
L’avrete sentito molte volte: “È un festival da non perdere”, tanto che questa frase potrebbe risultare insignificante alla maggior parte delle persone. Leggere il seguito
Da Mattiabertaina
CINEMA, CULTURA -
Recensione: Con un poco di zucchero e un thè in compagnia di Chiara Parenti
Trama:A volte per aggiustare le cose basta davvero un po’ di zucchero.A trent’anni suonati Matteo Gallo, aspirante scrittore senza soldi e senza speranze, è... Leggere il seguito
Da Sherzade90
CULTURA, LIBRI -
We are still here (2015)
Tra ghost story e ultragore, con lo zampino di zio Fessenden Il mash up è spesso stata una soluzione essenzialmente only for fun, e la coda chilometrica di... Leggere il seguito
Da Silente
CINEMA, CULTURA -
Il saggio di danza
Ieri sera sono stata invitata ad assistere ad un saggio di danza, di una scuola "mitica" cagliaritana. Dico "mitica" perchè è stata forse la prima che ha portat... Leggere il seguito
Da Musicamore
CULTURA, PALCOSCENICO, TEATRO ED OPERA -
Pitch perfect 2
Regia: Elizabeth BanksOrigine: USAAnno: 2015Durata: 115'La trama (con parole mie): le Barden Bellas, alle spalle un'esibizione a dir poco sconvolgente al Lincol... Leggere il seguito
Da Misterjamesford
CINEMA, CULTURA
I suoi ultimi articoli
-
Bollalmanacco On Demand: Doom Generation (1995)
-
Knock Knock (2015)
-
45 anni (2015)
-
Ave, Cesare! (2016)