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The trip-atlantide rimasterizzato + live in tokyo 2011
Creato il 27 giugno 2013 da Athos Enrile @AthosEnrile1Non mi soffermerò sul valore dell’opera all’interno del corretto contesto temporale, ma è forse più utile rivedere la proposta dei Trip come confronto tra situazioni lontane, pensando magari alla potenzialità di arrivare al pubblico di oggi, e non mi riferisco a chi, per molteplici motivi, possa essere già entrato in contatto con la musica di … impegno. Dice Furio Chirico, successore di Pino Sinnone dopo i primi due dischi: “ Il Prog deve essere inserito nel contenitore della musica Classica, perché ne fa parte, con la differenza che presenta un’anima rock…”, e con questo concetto si potrebbe pensare ad una proposta musicale scolastica un po’ più intelligente, mio vecchio pallino. Lasciamo sullo sfondo la validità di messaggio legato al mito di Atlantide, concetti e storie che pare siano sempre all’avanguardia, e che, se analizzate a fondo, diventano potenti strumenti didattici. Pensiamo invece a cosa voglia dire poter confrontare realmente la stessa musica, che nel caso del live - secondo CD - evidenzia i medesimi protagonisti di un tempo con l’aggiunta di alcune forze nuove, fatto che permette di realizzare un ponte temporale di oltre 40 anni.
Foto di Enrico Rolandi, scattata alla Prog Exhibition del 2010 Il disco giapponese, ripropone Joe Vescovi alla tastiere, Furio Chirico alla batteria e Arvin Wegg Andersen alla voce, ovvero i tre musicisti presenti sul “vecchio” Atlantide; la reunion del 2010 ha visto l’entrata di Fabri Kiareli alla chitarra e voce e di Angelo Perini al basso. Doveroso sottolineare come questo secondo album sia interamente dedicato a Wegg, scomparso prematuramente lo scorso anno, ma sempre presente nei cuori e nelle menti dei partecipanti alle performance dei Trip. Aver condiviso - anche - con lui attimi privati nel corso del Prog Hexhibition del 2010 mi ha fatto toccare con mano il valore umano e l’affetto che riusciva a suscitare in chi lo circondava. E poi sul palco il suo carisma era intatto. Due formazioni diverse che portano a filosofie musicali distanti tra loro, perché l’aggiunta di una chitarra elettrica in un trio classico - organo, basso e batteria - richiede una rivisitazione della suddivisione dei compiti con un taglio più rock di quello della genesi. Kiareli e Perini danno nuova forza e idee affinanti, che si uniscono all’ incredibile freschezza di Vescovi - saranno pure sue creazioni melodiche, ma stupisce il suo essere sempre sul pezzo - e all’energia di Chirico, capace di condurre il gruppo verso gli umani limiti ritmici. Da questo piccolo accostamento nasce il futuro, la novità Trip, che ci si auspica possa avere come fine prossimo la realizzazione di un album inedito: i mezzi e la materia prima non mancano. Dal 2010, Roma, ho visto i Trip tre volte, con e senza Wegg, e ciò mi permette di comprendere a fondo il “side B” del digipackcelebrativo, potendo associare l’ascolto alla parte visiva, e posso testimoniare il forte impatto che la loro musica scatena, come se il tempo si fosse arrestato ad un’epoca antica, che si vuole a tutti i costi rivivere, non per la nostalgia che prima o poi attanaglia l’uomo nel momento della maturità, ma per la comprensione che la qualità resiste ad ogni tipo di passaggio temporale. Tutto questo coinvolgimento emerge chiaramente dall’ascolto di Live in Tokyo 2011 (meglio se il volume è sostenuto!). Per realizzare progetti come questo occorre avere alla spalle gente capace che… ci crede, e un ringraziamento speciale va a Pino Tuccimei, nuovamente manager dei Trip dopo svariati lustri, e alla Sony Music, etichetta discografica e distributrice del cofanetto/vinile. Tutto questo fa sperare che l'imbocco della retta via sia stata ritrovato. E noi ammalati di musica aspettiamo fiduciosi! Nel frattempo godiamoci Atlantide, e… diffondiamo il verbo, un po’ del cambiamento auspicato passa anche dalla nostra singola azione.
Un ricordo personale di Wegg e dei TRIP…
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