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The Use – What’s The Use

Creato il 27 novembre 2014 da Iyezine @iyezine
The Use, debutta per Alrealon Musique con i dieci brani di questo What's The Use. L'album, incentrato su sonorità IDM che cercano di spaziare in territori anche più sperimentali, vede la collaborazione di Rachel Mason, Trinitron e di Jay Van Dyke (ex batterista dei The Lumineers).Il vivace incalzare dell'iniziale Hello Everybody, facendo del ritmo il suo punto di forza, apre all'intrecciarsi di tastiere (passando per sonorità da videogame) di Aunt Joanne's Metaphysics e al sound fumoso e tirato dell'asciutta Where Ya Been. Il fresco muoversi di Time Burton, ricordando il regista solo nel nome e non nelle sonorità dei suoi film, cede spazio alle fitte ritmiche (che poi si sciolgono in cerebrali passaggi di tastiera) di Dying Breed, mentre il leggero sprofondare di Slim's Pursuit, sciogliendo e spegnendo gli impulsi che la caratterizzano, introduce l'accattivante avvolgere della misteriosa Ripe. Il trip hop rielaborato e sofisticato di Bird Song (alla voce c'è Rachel Mason), infine, lascia che a chiudere siano le note cupe e insidiose di And God Created Great Cephalopods e l'ipnotico caleidoscopio di Halo Alchemy.Il debutto di Michael Durek, curato e raffinato allo stesso tempo, riesce a coinvolgere con la sua elettronica elaborata e poco lineare grazie al minutaggio sempre contenuto e all'occhio di riguardo che sempre viene dato alla componente melodica. Un disco complicato e semplice allo stesso tempo.Tracklist: 01. Hello Everybody 02. Aunt Joanne's Metaphysics 03. Where Ya Been 04. Time Burton 05. Dying Breed 06. Slim's Pursuit 07. Ripe 08. Bird Song 09. And God Created Great Cephalopods 10. Halo AlchemyLine-up: Michael Durek" itemprop="reviewbody" />

Recensione

  • Etichetta: Alrealon Musique
  • Anno: 2014
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L’americano Michael Durek, nascostosi sotto il nome The Use, debutta per Alrealon Musique con i dieci brani di questo What’s The Use. L’album, incentrato su sonorità IDM che cercano di spaziare in territori anche più sperimentali, vede la collaborazione di Rachel Mason, Trinitron e di Jay Van Dyke (ex batterista dei The Lumineers).

Il vivace incalzare dell’iniziale Hello Everybody, facendo del ritmo il suo punto di forza, apre all’intrecciarsi di tastiere (passando per sonorità da videogame) di Aunt Joanne’s Metaphysics e al sound fumoso e tirato dell’asciutta Where Ya Been.
Il fresco muoversi di Time Burton, ricordando il regista solo nel nome e non nelle sonorità dei suoi film, cede spazio alle fitte ritmiche (che poi si sciolgono in cerebrali passaggi di tastiera) di Dying Breed, mentre il leggero sprofondare di Slim’s Pursuit, sciogliendo e spegnendo gli impulsi che la caratterizzano, introduce l’accattivante avvolgere della misteriosa Ripe.
Il trip hop rielaborato e sofisticato di Bird Song (alla voce c’è Rachel Mason), infine, lascia che a chiudere siano le note cupe e insidiose di And God Created Great Cephalopods e l’ipnotico caleidoscopio di Halo Alchemy.

Il debutto di Michael Durek, curato e raffinato allo stesso tempo, riesce a coinvolgere con la sua elettronica elaborata e poco lineare grazie al minutaggio sempre contenuto e all’occhio di riguardo che sempre viene dato alla componente melodica. Un disco complicato e semplice allo stesso tempo.

Tracklist:
01. Hello Everybody
02. Aunt Joanne’s Metaphysics
03. Where Ya Been
04. Time Burton
05. Dying Breed
06. Slim’s Pursuit
07. Ripe
08. Bird Song
09. And God Created Great Cephalopods
10. Halo Alchemy

Line-up:
Michael Durek


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