Produzione: CWOrigine: USAAnno: 2009 - in corso Stagioni: 6 (in corso)
La trama (con parole mie): nuovo episodio della non ufficiale rubrica di Julez qui al Saloon, dedicato ancora una volta ad un guilty pleasure da piccolo schermo della parte in rosa del Saloon, The Vampire Diaries. Le vicende dei fratelli Salvatore, in bilico tra bene, male e dolori della crescita da adolescenza piena, hanno rappresentato, di fatto, la consacrazione dell'ex Boone di Lost Ian Somerhalder, imponendosi come alternativa a Twilight negli anni dell'onda lunga del rinnovato successo dei succhiasangue, riuscendo a mantenersi, pur partendo dal basso, ad un livello più costante rispetto al più blasonato - sulla carta - True Blood.Come sarà andata, dunque, per i due fratelli della notte, all'esame della signora Ford?
Lo so, non ci sono scusanti. Vedo un sacco di cagate, ma che vi devo dire? Ho il trauma che quando tutti vedevano Beverly Hills e Melrose Place i miei mi vietavano la tv spazzatura ed io rimanevo fuori dagli argomenti di conversazione scolastici più gettonati.Ora, che sono padrona di me stessa e di casa Ford – almeno quando MrFord non c’è – faccio indigestione di programmi per adolescenti con protagonisti adulti che fingono ragazzini. E soddisfo così il mio bisogno di strùggio e quella parte di me che i 16 anni e gli stravolgimenti ormonali del periodo non li ha ancora superati. Rimandata a vita in rincoglionimento adolescenziale.Detto questo e tornando al nostro diario del vampiro, la serie tv con protagonisti i fratelli Salvatore e la bella Elena Gilbert è entrata nella mia vita ormai sei anni fa poco dopo la lettura (terrrrribile) del primo libro da cui è tratta. Ai tempi pensai, come fu per True Blood, che il team di sceneggiatori era stato grande a prendere un materiale decisamente scadente trasformandolo in qualcosa di godibile e non eccessivo pur trattandosi di un fantasy/horror.Le prime stagioni ed il triangolo amoroso Delena/Stelena sono appassionanti, per chi non ha un cervello da ingegnere ed un cuore da matusa (oppure semplicemente ha trovato la pace dei sensi). I coprotagonisti sono ben delineati e sostengono il fulcro della storia senza rubare la scena: dalla maniaca del controllo Caroline, alla strega Bennet, al bravo ragazzo Matt, all’irruente licantropo Tyler, al ribelle fratellino Gilbert fino al serio professor Alaric, figura paterna per l’orfana Elena.Con l’avvento degli originali e degli ibridi capeggiati da Niklaus (*sbav*), le storie contorte e bruciate in quattro e quattr’otto dei doppelgänger, e tutti gli ambaradan relativi ai lupi si scivola un po’ nel trash ma, forse perché già da principio mai sostenuto da un comparto tecnico d’eccellenza e dall’ambizione di essere una serie tv figa e innovativa, non si ha la sensazione di qualcosa che è cominciato bene ed è finito in vacca, se non forse per la parte relativa a quella sorta di aldilà che non ho neanche ben capito come è andata a finire.Non si grida al miracolo, non si detesta, intrattiene il giusto nei momenti vuoti che non si ha voglia di riempire con noiose palle d’autore (o di piangere per film bellissimi, che da dopo la gravidanza piango persino per le pubblicità, io).Quindi continuerò ad aspettare l’autunno per rincontrare i miei cari amici vampiri, giunti alla settima stagione e rivedere (sfortunatamente non più dal vivo, come in quel di Barcellona) lo sguardo trasparente ed intenso di Damon Salvatore, con il nostro appuntamento porno soft del sabato mattina.
Il mio personale triangolo. Io, Damon e il ferro da stiro.
Julez
"Just for a second a glimpse of my father I see
and in a movement he beckons to me
and in a moment the memories are all that remain
and all the wounds are reopening again."Iron Maiden - "Blood brothers" -
Magazine Cinema
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