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THE VISIT di M. Night Shyamalan (2015)

Creato il 29 novembre 2015 da Ifilms
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Scritto da Alessio Spinelli
Categoria principale: Le nostre recensioni
Categoria: Recensioni film in sala
Pubblicato: 29 Novembre 2015
M. Night Shyamalan  

the visit

Reduce da varie incursioni nella fantascienza – sonoramente fallite – e dall’insuccesso della miniserie televisiva Wayward Pines, M. Night Shyamalan volge lo sguardo al passato ritornando ad una produzione low-budget.

La scelta non si rivela così sbagliata: il regista di origine indiana si depura da tutte quelle ”scorie registiche” accumulate negli ultimi anni, sfornando un prodotto genuino e senza eccessive complicazioni. Se l’opzione del found footage potrà ormai apparire inflazionata, lo stile secco di The Visit si presta comunque a rimarcarne l’identità: un horror fatto di persone in carne ed ossa che non cerca di stupire appigliandosi a facilonerie sovrannaturali, conscio dei propri limiti e non privo di una certa autoironia. Se le intrusioni quasi da commedia possono confondere, non si può non assaporare la presenza di un’angoscia che aleggia anche tra le sequenze più docili, figlia di un sapiente uso del fuoricampo e di un irregolare oscillazione del ritmo.

Shyamalan sicuramente si è divertito dietro la macchina da presa – e, per fortuna, questa volta non vi si è cimentato di fronte – ingabbiando la narrazione in una sorta di dimensione ludica che gioca costantemente sull’equilibrio degli opposti, il terrore contrapposto alla risata, la vecchiaia alla giovinezza, il pericolo all’innocuità. Il rimaneggiamento della dimensione familiare viene sfruttato fino ad un ribaltamento che rappresenta la principale fonte di ansia che serpeggia nel film, con il regista bravo a sviare l’attenzione su particolari che distraggono da qualche piccolo indizio disseminato qua e là che potrebbe suggerire il finale.

Inutile ad ogni modo sforzarsi nella ricerca di un sottotesto arzigogolando un film che complesso non è: The Visit fa il proprio dovere senza pretendere troppo, intrattenendo lo spettatore per novanta minuti e, magari, regalandogli qualche notte insonne.

Voto: 2,5/4


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