Magazine Cinema

The visit - M. Night Shymalan (2015)

Creato il 04 dicembre 2015 da Lakehurst
(Id.)
Visto al cinema.
The visit - M. Night Shymalan (2015)
Una coppia di regazzini vanno a trovare i nonni per la prima volta in vita loro (dietro c'è una brutta storia di dissidi e rancori) per permettere alla madre di andarsene in vacanza con il nuovo toyboy.
Nella casa dei nonni tutto procede noiosamente bene, finché non cala la notte... cominciano quindi strani divieti e inquietanti rumori.
Io sono un appassionato nemico di Shymalan; amo talmente tanto odiarlo da andare al cinema a vedere i suoi film ogni volta che posso, ma da "The last airbender" avevo deciso che basta così; era andato talmente oltre che ormai tutti l'avrebbero preso a pernacchie e non c'era bisogno del mio disprezzo. Questa volta però è diverso; per la prima volta dal 1999 ho letto una recensione positiva! Giuro è stato un colpo.
Da sempre tutti noi sosteniamo che Shymalan sarebbe un buon regista (concreto nella gestione degli spazi e degli attori, perfetto nella messa in scena e maniacale nella fotografia), purtroppo come sceneggiatore fa abbastanza cagare il cazzo (per dirla in francese, non è capace).
Qui però, miracolosamente (is the new grazie al produttore) sembra funzionare.
La storia è impeccabile; si percepisce fin da subito che qualcosa non funziona, ma non si riesce a capire cosa; le prove si accumulano, ma vengono tutte irrimediabilmente disinnescate (arrivando molte volte a ritenere che l'orrore sia insito nella vecchiaia come non succedeva dai tempi di Whale). Ma perché funziona così bene? perché Shymalan conosce perfettamente i cliché del genere e li sfrutta per creare aspettative enormi, generare tensione e poi concludere il tutto con un nulla di fatto che non lascia l'amaro in bocca, anzi, genera maggiori aspettative su quanto avverrà dopo (incredibile quanti dettagli vengano distribuiti durante il film che vengono tutti giustificati alla fine, ma che a conti fatti non sono nulla). Incredibile quanta maestria dimostri nel costruire scene horror come non se ne vedevano da anni; l'inseguimento, in pieno giorno, sotto la casa (e il modo semplice e banale con cui conclude) sono qualcosa di notevole.
Da sempre poi, sono nemico giurato del found footage. Solitamente non aggiunge nulla, non arricchisce il discorso, toglie la sospensione dell'incredulità (found footage con un montaggio ottimale o con le inquadrature sempre precise o con una fotografia pazzesca) e rende il film meno godibile (noia, macchina a mano che fa venire il mal di mare). Qua il found footage funziona, perché giustifica tutto. La regazzina vuole girare un documentario sulla sua famiglia, dunque cerca l'inquadratura ottimale, la mise en scene perfetta e la camera fissa il più possibile. In più questa tecnica concede a Shymalan di aumentare la tensione con i fuori fuoco, con ciò che succede alle spalle e con la famosa macchina a mal di mare.
Il finale nella camera buia è un concentrato di J-horror, "REC" e "The Blair witch project" (che è anche apertamente citato poco prima); un insieme che genera la migliore scena del film con una tensione invidiabile. Se ci si aggiunge che tutto questo succede in un film in cui tutto fa, fin da subito, riferimento al sovrannaturale, inteso come fiabesco.... beh applausi.
Due sono i dettagli che vanno comunque sottolineati.
Il primo è l'ironia. Il film è costellato da continui riferimenti inquietanti, ma descritti in maniera ironica, a volte quasi ridicola... se da una parte questo sembra essere un preciso piano e, quando funzionano, sono una stella in più da appuntare al petto del regista, spesso però eliminano parte della tensione (poi per carità, ero al cinema con una mandria di adolescentelli, che continuavano a fare battute, alcune anche molto calzanti, ricordandomi perché dentro la sala odio tutte le persone che non sono io).
Il secondo dettaglio è il twist plot finale. Si c'è; è ovvio, questo è un film di Shymalan. Tuttavia funziona; è efficace, coerente con quanto successo prima, spiega completamente gli avvenimenti, getta nuove domande, aumenta l'inquietudine anziché diminuirla e non manda tutto in vacca.
Ci sono altri piccoli difetti, i dettagli inutili seminati in giro per dare spessore come la fobia dei germi; tuttavia stavolta, davvero, bravo Shymalan.
PS: oltre al rischio risata, il problema più grosso è tutto una questione italiana (credo e spero). Ci sono tre rap improvvisati dal regazzino dentro al film... posso immaginare che neppure in inglese siano dei poemi incredibili visto che vengono fatti da un 13enne, ma in italiano sembrano pensati da una scimmia bonobo con scarsi mezzi linguistici e una ancor minima capacità di comprensione su concetti come "rima" o "metrica". Non c'era bisogno di Tupac, ma almeno un misero Moreno potevano ascoltarlo prima.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :