(clicca per ingrandire)
Qui sopra potete ammirare la prima vignetta del mini-fumetto che Playboy ha pubblicato nel numero di Aprile (uscito negli USA Venerdì 16 Marzo). Questo vale anche per l'edizione italiana? Quanto leggiamo su Playboy.it lascia ben sperare:
THE WALKING DEAD IN ANTEPRIMA!Quella che segue è invece la press release ufficiale:
La nona arte approda in bianco e nero sulle pagine del magazine maschile più famoso del mondo
Il numero di aprile 2012 di Playboy, rivista sempre attenta alle nuove forme espressive, ha pubblicato un'anteprima della storia The walking dead, vero culto negli Stati Uniti, scritta da Robert Kirkman e disegnata da Charlie Adlard. Nel fumetto viene narrata l'origine di Michonne, popolare personaggio della serie: "È un onore far parte di una pubblicazione storica come 'Playboy e sono entusiasta di condividere The Walking Dead con i lettori della rivista", ha spiegato Kirkman. E alla soddisfazione si aggiunge anche Playboy Italia!
Playboy e Robert Kirkman, autore sia del fumetto che della serie tv The Walking Dead, hanno unito le forze per introdurre in esclusiva le origini di Michonne, uno dei personaggi preferiti dai fan del fumetto, nel numero di Aprile di Playboy (in edicola e su i.Playboy.com da Venerdì, 16 marzo). Illustrato da Charlie Adlard, disegnatore Skybound / Image di The Walking Dead, la storia presenta splendidi disegni per accompagnare il mistero mai visto prima che esplora come l’iconica e sexy Michonne ha scoperto le sue abilità impressionanti come esperta spadaccina così da divenire il più ammirato e benvoluto tra i sopravvissuti.[Fonte: Skybound]
"E’ un onore far parte di una pubblicazione storica come Playboy", ha detto Kirkman, "Sono entusiasta di condividere The Walking Dead con i lettori della rivista, in particolare una storia così importante come quella sull'origine di Michonne".
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"Ho lanciato The Walking Dead come uno Zombie movie che non finisce mai, il sequel di quasi tutti i film di Zombie che non è mai stato fatto, perché non mi sono mai piaciuti i finali", ha spiegato Kirkman. "Mi sono sempre chiesto, 'Che cosa faranno ora queste persone?' Volevo vederle alla ricerca di cibo, costruire una casa e mantenere i loro figli al sicuro. In sostanza, me ne sono uscito con un dramma sulla sopravvivenza, su ciò che accade alle persone in una situazione estrema. Una buona storia di sopravvivenza è applicabile a praticamente a tutto. Potrebbe essere una calamità naturale o una guerra nucleare. Si dà il caso che questa volta si tratti di un mondo invaso dagli Zombie."