Un giorno di ritardo, causa impegni & imprevisti.
In ogni caso, eccoci con la seconda puntata della sesta stagione.
Qual è l'impressione generale, finora?
Considerando che, per iniziare, gli sceMeggiatori hanno puntato su una gestione dei medesimi eventi da diversi punti di vista, la cosa più importante per loro era giustificare la sirena sentita in chiusura della puntata precedente, quella che aveva attirato ventordicimila zombie verso Alexandria.
E così ci provano, mescolando sapientemente il tutto con dosi massicce di demagogia e populismo, nonché della vecchia, cara legge del contrappasso.
E se, come me, pensate che, dopo sei lunghissimi anni, forse sarebbe il caso di smetterla di riproporre certe tematiche stantie,
tipo che il mondo post-apocalisse è brutto, brutto e che per sopravvivere bisogna combattere e uccidere... una cosa che si può mettere in archivio dopo dieci minuti...be', resterete delusi, perché, esattamente dopo sei anni, è ancora questa minestra riscaldata che costoro si ostinano a propinarci.
Ovvero, gli abitanti di Alexandria sono dei coglioni decerebrati convinti che il mondo, zombie a parte, sia un posto belliffimo dove vivere in pace.
E meno male che è arrivato Rick, a mostrare loro la via!
Gli sceMeggiatori vogliono che Rick splenda (dall'alto della sua coglionaggine e incapacità manifesta), perché "il mondo ha bisogno di Rick" e delle sue teorie strampalate.
Per far questo, hanno deciso i punire gli abitanti di Alexandria due volte, così che voi spettatori capiate che proprio alternativa al modo di (s)ragionare di Rick non ce n'è:
- hanno assiepato i ventordicimila zombie a uno sputo dalla città
- si sono ricordati della banda dell"alfabeto (il solito, stantio gruppo di idioti violenti post-apocalittici) e l'hanno sguinzagliata su Alexandria.
Proprio così, questi buffoni di alessandrini convinti di stare in paradiso devono imparare la lezione. E essere ammazzati.
Così Rick è di nuovo fondamentale (ahahahhahaha) alla storia.
Un'altra maniera per vederla sarebbe affermare, previ opportuni scongiuri, che Rick porta jella. E che dovunque vada, lui e il suo fottuto gruppo, porta solo morte e distruzione. Ma noi non siamo così materiali, preferiamo continuare a filosofeggiare a tempo perso sul simbolismo legato ai morti viventi, giusto?
No, ma tant'è...
Al massacro alessandrino concorrono due personaggi in particolare, lasciati in panchina la volta scorsa: Codice Genesi armato di ramazza e Carol.
Hanno due filosofie opposte.
Il primo deve per forza farti la predica prima di prenderti a bastonate sulla capoccia.
La seconda ti striscia alle spalle e ti spara in testa. Nemmeno ti suggerisce più di guardare i fiori.
Carol si tramuta per l'occasione nella cosplayer di Assassin's Creed e fa il culo, letteralmente, alla banda dell'alfabeto.
Spara a chiunque le capiti a tiro, recupera armi e le distribuisce, ammazza col minimo spreco di energie. E soprattutto non smeriglia le palle infliggendo agli altri pipponi filosofici, come amano fare tutti gli altri protagonisti di TWD.
La amo, una volta in più.
In più, scopriamo che sotto sotto pure gli sceMeggiatori la amano, perché è l'unico personaggio coerente, che non si atteggia a salvatore del mondo (e lo sanno pure loro). Infatti assistiamo alla umiliazione di Codice Genesi quando, di fronte all'ennesimo assalitore uscito da Fantasmi da Marte, esita più volte a ucciderlo. E non perché ritiene che sia ingiusto uccidere, ma perché ha la mazza spuntata: si caga sotto dalla paura.
Insomma, Codice Genesi è un quaquaraquà. Chiacchiere e distintivo. Ama l'atteggio più che l'azione.
E comunque, nonostante Carol abbia salvato la città, ora, per esclusivo merito di Rick, su Alessandria arriva la mandria di zombie.
Grazie, Rick.