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Ho un problema con le serie episodiche: non riesco a stargli dietro, soffro fisicamente. Che si tratti di televisione o di videogiochi, come in questo caso, l'unica chance che ho di non impazzire è arrivare a stagione conclusa, prendere il pacchetto completo e dare un inizio e una fine all'avventura. Una roba più forte di me proprio, di cui avevo già parlato. Ecco perchè i giochi di Telltale non li ho mai seguiti dal principio, fatta eccezione per Game of Thrones che è l'unico per cui mi faccio salire la bile aspettando, release dopo release (sia per il gioco che in TV). Ma ottobre è un mese legale/buono evidentemente e su Xbox Live ecco poppare in Games with Gold l'intera season del primo capolavoro vero (o presunto tale) della software house che ormai ha serializzato qualsiasi cosa. Telltale in realtà di cosine ne aveva già fatte tante ma sia Ritorno al Futuro che Jurassic Park erano due ciofeche (per quanto anche in quel caso, contatto minimo con le varie release). The Walking Dead invece, dopo essere stato idolatrato ovunque, è arrivato con il suo carico di aspettative nella mia Xbox One, con download free come il buon Tomb Raider e Valiant Hearts che componevano l'offerta mensile. In verità il primo episodio lo avevo già giocato su tablet ma dal divano, si sa, la prospettiva è sempre migliore. E allora cosa vogliamo dirci, alla fine? Venendo subito al dunque: gran bel prodotto ma non entusiasmante come pensassi, in realtà. Faccio un esempio terra terra: sapete quando siete distrutti dalla giornata di lavoro, arrivate a casa e volete farvi una partita sapendo che vi accascerete con bava alla bocca e pad in mano dopo un po'? Ecco. A volte ci sono sorprese che il sonno te lo fanno passare e sei preso talmente bene che ti fai un caffè e vai avanti a oltranza. The Walking Dead non è così. Tra il terzo e il quarto capitolo (i più noiosi) mi sono letteralmente addormentato per poi riprendermi ore dopo e realizzare che, si, bella la storia, belli i personaggi ma lentezza esagerata. E grazie, direte voi, mica è un FPS. Si, ovvio, ci mancherebbe. The Walking Dead fa la sua porca figura in quel segmento che poi de facto Telltale stessa ha inventato in un certo senso e sviluppato negli anni. I personaggi di cui sopra, sono veramente ben caratterizzati e per alcuni di loro c'è realmente modo di provare qualcosa alla fine dell'avventura.
Clementine, la bambina che vi accompagnerà dall'inizio dell'apocalisse zombie, potrebbe addirittura strapparvi una lacrimuccia (anche se io ero più affezionato a Kenny) e ciò che accadrà al gruppo protagonista del viaggio nel mondo reso celebre dalla saga TV, sarà comunque più che degno della vostra attenzione. Non parliamo di un'avventura classica con cui arrovellarsi il cervello, tuttavia: non esistono enigmi veri e propri ma solo indizi da trovare, su un percorso più o meno guidato, che apriranno nuove opzioni e consentiranno la progressione mano a mano. Le scelte vere e proprie arriveranno una tantum, quando ci sarà (in genere) da scegliere chi salvare tra i vari componenti della carovana, ognuno con la sua storia e i suoi problemi e che ricorderanno ogni decisione presa cambiando (questo si, radicalmente) la direzione generale di questo incredibile lavoro registico che è il sample più famoso di come cinema e videogiochi possano intrecciarsi senza sconfinare in ambiti altrui, senza rompere pesantemente le palle (Kojima anyone?) con sperimentazioni varie e metarobe che lasciano il tempo che trovano. I cinque capitoli possono portare via un'oretta l'uno (a meno che non vi addormentiate come me) e alla fine di tutto, ci sarà da giocare un DLC extra, I 400 Giorni, che aprirà su una serie di nuovi sopravvissuti, con punti di vista differenti sull'accaduto. Tutto molto facile da millare in termini di achievements. Ah, giusto per, tanto parliamo di roba vecchia: Lee alla fine del giro, muore. Pure se provate a mozzargli il braccio.
VOTO 7/10
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