The Wall è un concept book ispirato all’album “The Wall” dei Pink Floyd. Ogni capitolo è come a sé stante e basato su ogni singolo brano del disco, ma sono presenti anche temi ricorrenti che tengono legato il testo. Uno di questi è il tema del muro, inteso come divisione dagli altri (a cui si riferisce il racconto sulla psicoanalisi). Un altro tema spesso presente è il primo amore, un rapporto adolescenziale naufragato che torna in diversi momenti della narrazione. Ci sono poi le descrizioni di mura vere e proprie: le mura aureliane e leonine a Roma, le mura di Avila in Spagna e quelle di Berlino. Un contenitore di frammenti che riconosce nel ricordo di un’adolescenza conflittuale la leva per costruire un’identità riflessiva e cosciente.
La Recensione
The Wall è il racconto di una crescita e di un viaggio a più livelli: il continuo salto oltre il muro della propria individualità, i muri ostacoli della vita, fino alle mura autentiche, materiali, di alcune città europee. Con la costante presenza delle canzoni dei Pink Floyd, il muro diviene filo conduttore di riflessioni, pensieri e disquisizioni di vario genere.
Un libro che così si presenta manifesta già qualche problema: per quanto siano riduttive e spesso fastidiose le etichette, un simile libro, privo delle benché minima definizione, finisce col suscitare curiosità e scetticismo in parti uguali. Un concept book, in risposta al concept album dei Pink Floyd: ma passare dalla musica alle parole non sempre è facile.
Il risultato è dunque piuttosto deludente, per innanzitutto una forte debolezza strutturale. I Pink Floyd e l'immagine del muro non bastano a dare organicità all'insieme: ciò che resta è un insieme frammentato di pensieri sparsi, apparentemente senza criterio, che difficilmente attrae la lettura. Più che un libro, sembra una raccolta di frammenti preparatori per un libro che non c'è.
Anche dal punto di vista contenutistico la resa è insoddisfacente: si passa da capitoli meramente descrittivi a riflessioni estemporanee a racconti di vita. I primi sono poco bilanciati: il capitolo che apre il libro, ad esempio, pare voler suscitare nel lettore un senso di nostalgia, ricostruendo un ambiente, dettaglio dopo dettaglio. L'operazione non riesce: due pagine di minuta descrizione senza un solo punto e a capo stordiscono il lettore, che a quel punto volta pagina. I passi più introspettivi e riflessivi sono invece sintomo di una sensibilità piuttosto evidente, ma che non riesce a esprimersi, perdendosi in una fastidiosa ridondanza e cedendo talvolta all'inganno di qualche cliché. Quanto alle esperienze vissute, il racconto in prima persona è talmente invadente da suscitare nel lettore addirittura imbarazzo, come fosse costretto a guardare attraverso uno spioncino.
Tutto questo non riesce ad amalgamarsi, il libro procede così, saltando da un pensiero all'altro, da una canzone all'altra, senza che alla sua brusca chiusura ne emerga una chiara direzione, ne emerga un senso.
Non posso tacere l'ottima padronanza linguistica e stilistica dell'autrice; un ingrediente fondamentale, certo, ma da solo non basta a fare un buon libro. La tecnica c'è, la volontà pure: all'autrice non posso che consigliare di chiarirsi le idee, e chiedersi: che storia voglio raccontare? Cosa ho veramente da dire? A chi mi voglio rivolgere, e che cosa voglio suscitare? Altrimenti rimane un dialogo muto, un monologo contro un muro sordo.
Giudizio:+2stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
- Titolo: The Wall
- Autore: Ornella Spagnulo
- Editore: Narcissus self-publishing
- Data di Pubblicazione: 2012
- ISBN-13: 9788863698510
- Pagine: 96
- Formato - Prezzo: ePub - 1,99 Euro