emporio armani s/s 2011
Secondo la Bibbia il primo indumento della storia fu creato da Adamo per coprire la propria nudità e la propria vergogna dopo la cacciata dal Paradiso, certo si trattava di un rudimentale capo d’intimo appena accennato, però a pensarci bene quello slip deve avere pesato non poco, infatti quell’episodio biblico rappresenta la genesi ideale di una cultura, quella cristiana, che ha visto sempre la nudità come un tabù. L’abito è stato a lungo uno strumento di censura non solo del corpo fisico propriamente detto, ma anche di quelle libertà che potevano esprimersi attraverso il look. Non è un caso se tutti i grandi movimenti di contestazione giovanile del ’900 sono passati attraverso un modo di vestirsi che ha infranto rigidi canoni, come la minigonna che, mostrando le gambe scoperte delle donne, proclamava al tempo stesso la loro emancipazione.
Perfino Emporio Armani nella sua collezione per la primavera/ estate 2011 gioca con un’evidente allusione sessuale piuttosto estrema al mondo del sadomaso: colore nero, pelle, leggins, beachwear che sembra peccaminoso intimo da sexy shop, una nudità insolita per il marchio, che di certo lascia perplessi in molti, ma segue il filo della collaborazione con Lady Gaga (gli outfit maschili del video di “Alejandro”). Il figo da spiaggia di Frankie Morello invece è vanitoso dei propri muscoli e non ha nessun timore di proclamare a chiare lettere sulla propria t-shirt le sue “cattive” intenzioni, le prede sono avvisate!
Un uomo decisamente inconsueto, senza alcun freno inibitorio, è anche quello di Givenchy: un uomo/mostro della contemporaneità, che non censura un’amara riflessione veicolata dalle inquietanti maschere sul volto che privano della personalità, mentre la fantasia animalier lo trasforma in una belva feroce a caccia di altri umani. Post-moderno addirittura Comme des Garçons che infrange il tabù dell’uomo in gonna, così il capo femminile per eccellenza sostituisce il pantalone sotto la giacca. E se ciò non dovesse sembrare sufficientemente dissacrante, ecco arrivare una fantasia in cui il teschio da orrorifico diventa una simpatica figura da cartoon. Forse non vedremo uomini andare in giro per la città vestiti in questo modo, ma di certo oggi la moda offre una possibilità immensa di esprimere la libertà di un messaggio anche scomodo.