Titolo originale: The Way Back
Regia: Peter Weir
Cast: Dragos Bucur, Colin Farrell, Ed Harris, Alexandru Potocean, Saoirse Ronan, Gustaf Skarsgård, Mark Strong, Jim Sturgess, Sebastian Urzendowsky, Hal Yamanouchi, Zahary Baharov, Bhawani Singh, Stefan Shterev, Dejan Angelov, Meglena Karalambova, Irinei Konstantinov, An-Zung Le, Nikolay Mutafchiev, Stanislav Pishtalov, Sally Edwards, Valentin Ganev, Igor Gnezdilov, Mariy Grigorov
Distribuzione: 01 Distribution, USA, 2010
Polonia, 1940. In pieno secondo conflitto mondiale nella parte occupata dalla Russia, il soldato Janusz (Jim Sturgess) viene denunciato come spia dalla moglie sottoposta a tortura. Spedito in un gulag in Siberia, insieme all’attore Khabarov (Mark Strong) , all’americano Mr.Smith (Ed Harris), e al criminale Valka ( Colin Farrell) inizia a pensare a un piano di fuga ad altissimo rischio con destinazione India. I veri avversari saranno il terribile inverno russo e la natura selvaggia…
Tratta dal romanzo “The Long Walk” di Slavomir Rawicz, ispirato ad una storia vera, questa pellicola toccante diretta dall’apprezzato regista Peter Weir, tornato dietro la macchina da presa dopo 9 anni, racconta la storia di un gruppo di persone normali, con storie diverse, di estrazione sociale diversa ma accomunati dallo stesso sogno di liberta’. Il nemico comune e’ l’oppressione e la repressione socialista nei gulag, ma il nemico aggiunto e’ la Siberia, terra selvaggia e pericolosa, letale. La prima cosa che viene infatti detta dai carcerieri al loro arrivo al gulag e’ che la loro prigione non e’ il campo, bensi’ la Siberia stessa e in caso di fuga l’inverno o i locali avrebbero fatto il resto..
Non affatto incoraggiante come premessa.. Ma questo non scoraggia il gruppo, che si ingegna a creare il piano di fuga perfetto. Ognuno ha la propria spinta, il proprio motivo per rischiare il tutto per tutto, per mettere a repentaglio la propria vita pur di avere la tanto agognata liberta’.
I paesaggi sono i protagonisti aggiunti della storia, la fotografia e’ cupa, mortale, quasi funerea. E’ un film sulla guerra ma la guerra non si vede, o meglio i suoi segni sono evidenti in ognuno dei ragazzi, la guerra e’ dentro, fuori e intorno a loro, ma e’ silenziosa, non e’ fatta di bombe, combattimenti, ma e’ un’ombra costante e terribile.
Menzione particolare per Colin Farrell, molto convincente nel ruolo, intenso e bad boy come sempre, nei panni di un criminale russo, un Urki, strumento di intimidazione contro i nemici politici, e per Jim Sturgess, perfetto nel ruolo di leader di questa folle missione.
In definitiva una storia commovente e appassionante.
Conclusione: Da vedere.
Voto: 7