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"The sooner you understand that and realise that your fate will always be in the hands of others, the better. You are just one tiny piece in a much, much bigger picture."
Mentre il sole bacia il popolo britannico con le prime attesissime giornate di caldo estivo, anche in The White Queen la tempesta sulla Manica è finalmente cessata per lasciar spazio a un mare calmo e tranquillo, foriero però come prevedibile solo di un nuova ondata minacciosa di alleanze e tradimenti.
Ancora una volta, Elizabeth Woodville(Rebecca Ferguson) è costretta a scappare in gran corsa e a rifugiarsi nella Torre di Londra per proteggere le sue bambine e il figlio che aspetta da Edward(Max Irons), anche lui in fuga dall'ennesima rivalsa dei Lancaster e rifugiatosi nelle Fiandre per tentare di riorganizzare le proprie forze: il limitato minutaggio dedicato alla Regina della Rosa Bianca non risulta lesivo per l'episodio e restituisce anzi ulteriore luce a Anne Neville(Faye Marsay)e Margaret Beaufort(Amanda Hale), le altre due personalità forti della serie che con il loro difficile percorso personale continuano ad accaparrarsi le nostre simpatie e a spingerci, con buona pace della causa Yorkista, a sostenere il partito Lancastriano.
Esiliato dalla sua patria, Il Conte di Warwick(James Frain)deve affrontare il fallimento del suo piano di mettere George di Clarence(David Oakes) sul trono al posto di Edward e rendere così regina l'altra figlia Isabel(Eleanor Tomlinson): dopo Juan Borgia e William Hamleigh, David Oakes interpreta un altro personaggio medievale inetto e incapace, lasciando quindi Richard di Gloucester(Aneurin Barnard) da solo a difendere l'onore( e il fascino) della Casata di York.
Approdata in Francia con la famiglia Anne paga quindi le conseguenze delle azioni del padre, costretto a riabbracciare pubblicamente la Casata di Lancaster supplicando il perdono della regina consorte del deposto Enrico VI Margherita D'Angiò(Veerle Baetens) e dando in sposa la sua secondogenita al di lei figlio Edward: regale e determinata, Margherita è un personaggio dalla presenza scenica decisamente efficace, affascinante e carismatica ma al tempo stesso alquanto inquietante nel suo morboso attaccamento a un figlio che si dimostrerà subito brutale e violento verso la sua nuova sposa; come a tutte le donne del tempo, ad Anne viene chiesto di ubbidire al marito e sopportare, perchè come le ricorda amaramente la madre la cosa migliore per sopravvivere è accettare al più presto il fatto di non avere alcun potere sul proprio destino e di essere nient'altro che merce di scambio, al servizio di un disegno superiore il cui controllo è e rimarrà sempre in mani maschili.
A complicare ulteriormente la posizione di Anne è però il rapporto con la sorella Isabel: dopo che incapace di ottenere la corona il marito George accetta il perdono offerto dalla Duchessa Cecily, la madre che l'aveva sempre favorito e preferito a tutti i suoi figli, Isabel passa di fatto per matrimonio dalla parte del nemico e sarà interessante vedere come verrà gestita la possibile rivalità fra due giovani donne, unite finora da un affetto sincero ( un'altra storia di sorelle divise dalle brame di potere della Famiglia era già stata raccontata molto bene da Philippa Gregory ne l'Altra l'altra donna del Re, sulla rivalità fra Maria e Anna Bolena).
Mentre Warwick torna in Inghilterra lasciando indietro Anne, Margaret Beaufort continua la sua crociata per difendere gli interessi del figlio Henry Tudor: ormai abbiamo imparato a conoscere piuttosto bene questa donna tanto pia e devota ( anche se, il suo amore per Jasper Tudor stempera decisamente la sua presunzione di incrollabilità)e a empatizzare con la sua precaria posizione politica, protetta unicamente dalla prudenza e dalle attenzioni del marito Stafford(Michael Maloney): vedere il piccolo Henry gridare finalmente il suo nome e abbracciare per la prima volta con vera consapevolezza la madre e la sua causa è stato commovente, ma è evidente che la pazienza di quest'uomo innamorato della moglie ma chiaramente senza speranze avrà un limite e la visione della family reunion fra Margaret, Henry e il rivale Jasper potrebbe essere stata l'ultima goccia.
Con Enrico VI rimesso sul suo trono, la felicità di Margaret per la vittoria dei Lancaster non può però durare a lungo: Elizabeth torna in scena giusto in tempo per mettere al mondo il primo figlio maschio di Edward, chiamato come il padre, facendo nuovamente tremare le fondamenta della monarchia e rimettendo tutto in discussione.
Nuove vittorie e nuove sconfitte si preparano all'orizzonte, mentre la neonata casa dei Tudor inizia già a far sentire la propria voce e il futuro Riccardo III continua a professarsi un suddito fedele e leale e a osservare la partita da lontano, lanciando uno sguardo malinconico al pensiero che quella Anne Neville che gli aveva forse vinto il cuore adesso appartiene ai Lancaster.
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