Finalmente, dopo mesi passati sul mio scaffale, The Windup Girl ha rivisto la luce. Grazie alle festività natalizie ho potuto leggere tutto d'un fiato questo signor libro, che a quanto vedo è stato apprezzato anche da altri membri della blogosfera nostrana. Paolo Bacigalupi, nato in Colorado ma con un cognome tutto italiano, è un promettente autore di fantascienza, vincitore del premio Nebula e del premio Hugo (entrambi per The Windup Girl, suo romanzo d'esordio) e indovinate un pò? Da noi non è ancora stato tradotto. Lo sarà in futuro? Mah. In Italia la fantascienza- al di fuori degli onnipresenti e super-ristampati Asimov e Dick- non va esattamente per la maggiore, specie se- ORRORE!- non prevede astronavi o alieni. Per dirla usando le parole dell'autore:
"When I say science fiction, I think of classic Foundation, I think of rocket ships. But there's this other tradition of science fiction, which is sort of the stealth version. It's the stuff you see with Aldous Huxley or George Orwell, where you are extrapolating about who are we, where are we going, what our society looks like, and I feel very connected to that strain of science fiction writing".
In pratica, ci sono due filoni di fantascienza: uno fatto di robot, viaggi interstellari, spade laser, teletrasporti, alieni, etc... e uno più sottile, che esplora possibili futuri di un'umanità venuta in contatto con tecnologie/situazioni profondamente diverse da quelle attuali. E' la fantascienza che preferisco, perchè in qualche modo possibile.
The windup girl- letteralmente "La ragazza a carica" (nel senso di "giocattolo a molla") esplora un futuro tanto inquietante quanto possibile; ma dimenticate il cyberpunk, con tutti gli annessi e connessi. Il romanzo di Bacigalupi è uno dei pochissimi esponenti del biopunk, sottogenere in cui la manipolazione genetica gioca un ruolo centrale.
Salutate Mr. Dna, bambini!
Il mondo che conosciamo è drasticamente cambiato. I combustibili fossili si sono completamente esauriti, la tecnologia non ci ha salvati, e le nazioni del globo sono state sconvolte da guerre e carestie create in laboratorio. Potentissime multinazionali governano di fatto i paesi ancora esistenti, l'Europa è composta da staterelli in perenne conflitto, mentre Stati Uniti e Cina sono ormai un ricordo. Bangkok, capitale e cuore pulsante della Thailandia, resiste da decenni alle influenze esterne, alle inondazioni e alle numerose lotte intestine; governata da una giovane Infanta Regina, la capitale è una metropoli caotica e piena di opportunità... ma si trova sull'orlo di una nuova era. Anderson Lake è uno straniero, un rappresentante della multinazionale di calorie Agrigen. La sua fabbrica di meccanismi a molla è solo una copertura: Lake si trova a Bangkok alla ricerca di prodotti naturali ritenuti estinti da recuperare e inviare alla sua sede centrale, in modo che possano essere "riprogrammati" geneticamente e immessi sul mercato. La sua missione lo porterà a incontrare la bellissima Emiko, una "ragazza a carica"; un essere umano creato artificialmente in Giappone, programmato per l'obbedienza, ridotta ad esibirsi in un locale notturno dopo essere stata abbandonata dal suo proprietario.
Emiko, in una stupenda fan art
Intanto, un gruppo variegato di personaggi trama nell'ombra per guadagnare soldi, potere, o per salvare la città: il vecchio cinese Hock Seng, immigrato che cerca di ricostruire una fortuna perduta; il ministro del Commercio Akkarat, deciso ad aprire le porte alle multinazionali straniere; Gibbons, eccezionale genetista nascosto a Bangkok; Jaidee, la Tigre, capitano delle Giubbe Bianche, i "poliziotti ambientali", e Kanya, la sua protetta. Ma sarà proprio Emiko a scatenare una serie di eventi che cambieranno drasticamente i loro piani- e il futuro stesso di Bangkok. Bacigalupi porta in vita un'ambientazione credibilissima, una metropoli sporca, chiassosa ed affollata in cui i protagonisti si incontrano e si scontrano. La "tecnologia", poi, è eccezionale. Dimenticate le auto: a Bangkok ci si sposta solo in bici o col risciò. Niente computer, niente televisioni, al massimo qualche radio. Tutti i dispositivi meccanici funzionano a molla, dato che di carburante non ce n'è proprio. Il metano è fuorilegge (ma questo non significa che non si possa recuperare sul mercato nero). Per i lavori pesanti si usano i megodonti, elefanti/mammuth geneticamente modificati.
Voilà, l'ultimo modello FIAT!
Ma è solo la punta dell'iceberg: The Windup Girl è un romanzo ambizioso (ma non snob, grazie al cielo) che ci sbatte in faccia orrori e contraddizioni (schiavismo, manipolazione genetica, razzismo) che forse non sono poi così futuristici, anzi. Non è poi così difficile immaginare una società controllata da multinazionali che vendono prodotti organici con DRM ("certo che ti vendiamo il grano, ma dopo tre raccolti diventerà sterile e dovrai ricomprarlo da noi!") o che i giapponesi, tanto per non smentirsi, comincino a produrre umani in provetta destinati a diventare soldati perfetti o geishe perfette.
Superato lo scoglio iniziale (i termini in thailandese, come farang, "uomo bianco", non vengono tradotti, e il cast numeroso può disorientare) The Windup Girl si rivela un romanzo imperdibile, provocatorio e intelligente che non può mancare nella biblioteca di ogni appassionato di sci-fi che si rispetti. Ci potrebbero fare un filmone, se non fosse che il 95 % del cast è asiatico, e Hollywood non sarebbe d'accordo. Mah, un Daniel Craig nei panni di Lake io ce lo vedrei...