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Trama: seconda guerra mondiale. Un gruppo di bambini e due loro insegnanti vengono trasferiti da Londra ad Eel Marsh House, per evitare i bombardamenti. Purtroppo la casa è sempre infestata dal fantasma della Donna in nero...
Non so cosa mi abbia spinta a voler recuperare a tutti i costi il seguito di un film che quasi non ricordo di avere visto e che può giusto rimanere negli annali come prima interpretazione di Daniel Radcliffe senza gli occhialetti da Harry Potter. A dirvi la verità non so neanche cosa ho guardato perché da parecchio tempo non mi capitava di vedere un horror soporifero, mal fotografato e mal recitato come The Woman in Black 2: Angel of Death. Vi mentirei se vi dicessi che ho capito qualcosa della trama visto quante volte Morfeo mi ha richiamata a sé (tanto che temevo arrivasse persino Ade a portarmi seco!) ma, andando a tentoni e dopo essermi consultata con la povera Lucia, anche lei ritrovatasi a guardare quest'abominio, ho intuito che il fantasma della Donna in Nero, che forse è lo stesso del film precedente ma forse anche no, non è molto chiara la faccenda, si incaponisce contro i poveri pargoli costretti a rifugiarsi a Eel Marsh House perché le hanno rapito il pupo in fasce e lei è morta senza poterlo rivedere. E giustamente tu cosa fai, invece di prendertela con gli eredi dei malfattori? Te la prendi con degli altri bimbi e li uccidi. Eh beh. Anzi, peggio: prendi il bambino più inespressivo del creato, un esserino da prendere a ceffoni sulle guanciotte paffute un giorno sì e l'altro anche, e cerchi di plagiarlo. Ma che t'ha fatto, a parte l'avere una faccia antipatica? Aggiungete a questa storia banalotta e confusetta un goccio di senso di colpa, traumi del passato non meglio specificati (c'è un tizio che ha paura dell'acqua perché sì. "Perché sì" è la giustificazione di tutto quello che accade in The Woman in Black 2: Angel of Death, ricordatelo), la paura di un bombardamento tedesco, gente che spunta a caso "sapendo cose" e mettendo in allarme i protagonisti che, ovviamente, sono SEMPRE a scoppio ritardato e tanta, tanta noia, e avrete il quadro completo di un film che non avrebbe dovuto neppure essere distribuito e che graverà come un'onta perpetua sul buon nome della rinata Hammer.
Cercate, e lo dico per il vostro bene, di non guardare The Woman in Black 2: Angel of Death di notte e senza sottotitoli. Guardandolo la sera perdereste le retine perché non c'è UNA sola maledetta scena non immersa nell'oscurità totale o nella fitta nebbia; se proprio volete farvi del male aspettate che esca in una sala italiana, preparatevi ad utilizzare 8/10 euro come se fossero fogli di carta igienica e godetevi 98 minuti di pura noia ma perlomeno su schermo gigante, senza svegliarvi il giorno dopo orbi come Mr. Magoo. L'altro motivo per cui vi consiglierei di attendere l'uscita italiana di questo capolavoro (magari siete dei pazzi pignoli che "avete visto il primo e adesso dovete vedere anche il secondo" o magari siete fan sfegatati di The Woman in Black, i motivi per farsi del male sono innumerevoli) è che il doppiaggio nostrano potrebbe riuscire a metterci un tapullo e rendere la fruizione uditiva, se non quella visiva, un po' più gradevole. I protagonisti, pur essendo londinesi, hanno infatti un accento inglese strettissimo, che andrebbe bene nelle campagne; in più, essendo interpretati da cani, parlano come se avessero delle patate in bocca. Un mix letale che ha scoraggiato persino un'accanita linguista come la sottoscritta, che nei vari accenti inglesi ritrova la gioia di quella diversità in grado di rinnovare la sfida di ascoltare e capire. Se poi, dopo tutto quello che ho scritto, avrete ancora voglia di guardare The Woman in Black 2: Angel of Death, io non posso impedirvelo e mi sentirò come quei tipici personaggi da film horror (ah, la pellicola non fa paura neanche per sbaglio. Nonostante l'uso scorretto di pupazzi e bambole. E se lo dico io, bona camicia a tutti.) che cercano di mettere in guardia i malcapitati, venendo scherzati e perculati da questi ultimi, prima di far spallucce e chiamare il beccamorto. Per inciso, potrebbe anche esserci un terzo episodio in vista ma col cavolo che lo guarderò. Sappiatelo.
Di Helen McCrory, che interpreta Jean Hogg, ho già parlato QUI.
Tom Harper è il regista della pellicola. Inglese, ha all'attivo la regia di un paio di film e serie che purtroppo non conosco. Anche sceneggiatore e produttore, ha 34 anni.
Phoebe Fox interpreta Eve Parkins. Inglese, ha partecipato serie come Black Mirrors e The Musketeers. Ha 28 anni e un film in uscita.
Per la cronaca l'odioso bambinetto protagonista era già finito sotto gli artigli di un lupo mannaro all'inizio del dimenticabile La metamorfosi del male mentre il "simpaticissimo" Dr. Rhodes altri non è che Jeremy Irvine, ovvero il "papà Potter" della saga cinematografica di Harry Potter. Ovviamente, The Woman in Black 2: Angel of Death segue The Woman in Black, quindi se quest'orrore vi fosse piaciuto recuperatelo e aggiungete Changeling, The Others e The Orphanage. ENJOY!
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