Tornano sul Cinema Spiccio sia James Watkins (avevamo tanto apprezzato il suo Eden Lake) che la Hammer (quest'ultima ci aveva allietato con il remake Let me in e orripilato e deluso con Wake Wood).
Le due forze insieme, con l'aiuto della matrice letteraria ad opera di Susan Hill, portano a casa un vero lavorone. Un horror dal sapore antico, ben confezionato, con tutti gli elementi ben calibrati e usati alla perfezione, che almeno in un paio di occasioni fa scattare qualche sussulto.
Watkins gioca bene le sue carte buttandosi nel classico e nel gotico e richiamando, nella messa in scena, proprio i vecchi film che hanno reso celebre la Hammer. Riutilizza ancora quegli escamotage che risultano ad oggi, nonostante gli ormai abusati effetti chirurgici/gore degli ultimi anni, funzionanti e funzionali. Il paesino sperduto, il popolo ritroso, morti misteriose e una vecchia storia che è meglio non rivangare. Poi case lugubri, un po' di nebbia, il vento, strane ombre, un attore bravo e credibile (Daniel Radcliffe mi ha proprio stupito), alcuni rumori sospetti et voilà, il gioco è fatto.
Classico, semplice, efficace ma al tempo stesso moderno.
Un'operazione quindi riuscita che appaga le alte aspettative (sia in Watkins che nella Hammer) che mi ero posto.
Imdb
Magazine Cinema
Tornano sul Cinema Spiccio sia James Watkins (avevamo tanto apprezzato il suo Eden Lake) che la Hammer (quest'ultima ci aveva allietato con il remake Let me in e orripilato e deluso con Wake Wood).
Le due forze insieme, con l'aiuto della matrice letteraria ad opera di Susan Hill, portano a casa un vero lavorone. Un horror dal sapore antico, ben confezionato, con tutti gli elementi ben calibrati e usati alla perfezione, che almeno in un paio di occasioni fa scattare qualche sussulto.
Watkins gioca bene le sue carte buttandosi nel classico e nel gotico e richiamando, nella messa in scena, proprio i vecchi film che hanno reso celebre la Hammer. Riutilizza ancora quegli escamotage che risultano ad oggi, nonostante gli ormai abusati effetti chirurgici/gore degli ultimi anni, funzionanti e funzionali. Il paesino sperduto, il popolo ritroso, morti misteriose e una vecchia storia che è meglio non rivangare. Poi case lugubri, un po' di nebbia, il vento, strane ombre, un attore bravo e credibile (Daniel Radcliffe mi ha proprio stupito), alcuni rumori sospetti et voilà, il gioco è fatto.
Classico, semplice, efficace ma al tempo stesso moderno.
Un'operazione quindi riuscita che appaga le alte aspettative (sia in Watkins che nella Hammer) che mi ero posto.
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