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Trama: il disadattato Gary riunisce, dopo 20 anni, lo storico gruppo di amici con i quali era quasi riuscito a fare il giro completo dei pub nel loro sonnolento paesino natale. Le cose però, dopo 20 anni, sono molto cambiate e quella che comincia come una serata normale diventa presto una corsa per la sopravvivenza…
I film che prevedono la collaborazione tra Wright, Pegg e Frost sono un po' l'antitesi del diludendo: ci può essere magari quello un pochino meno bello degli altri, ma in generale si sa che saranno delle pellicole favolose e The World's End non fa eccezione, collocandosi nella scala del Cornettometro appena sotto Shaun of the Dead e sopra Hot Fuzz. D'altronde, ormai la sinergia del trio è tale che sono loro i primi a divertirsi girando i film e, di conseguenza, lo spettatore non può fare a meno di rimanerne influenzato e apprezzare ogni gag, ogni riferimento agli altri due episodi della trilogia (ormai un marchio di fabbrica, assieme al Cornetto, il salto degli steccati), ogni battuta e ogni momento commovente, senza dimenticare di avere comunque davanti un film a sé stante. Che, in questo caso, pesca a piene mani dalla fantascienza maccartista e la mescola con quei film apocalittici che stanno andando tanto per la maggiore in questi ultimi anni, risultando però nettamente migliore nel descrivere la fine del mondo del titolo italiano. La sceneggiatura, scritta a quattro mani da Pegg e Wright, è infatti un cerchio perfetto dove ogni avvenimento o particolare insignificante non è messo a caso: The World's End andrebbe guardato almeno due volte solo per riuscire ad apprezzare appieno come, per esempio, tutto ciò che viene detto e fatto all'inizio prefiguri in qualche modo l'intero film, così come i nomi dei dodici pub dove il protagonista, Gary King (il Re affiancato da Cavaliere, Ciambellano, Paggio, Ministro e Principe), decide di prendersi l'epica sbronza e rinverdire i fasti di gioventù. The World's End è un film "di congedo", un'amara e malinconica riflessione sul tempo che passa impietoso, sul diventare adulti e sulle speranze infrante e, di conseguenza, un'ulteriore evoluzione dei due fancazzisti di Shaun of the Dead: lì Shaun ed Ed avevano una trentina d'anni (appena a inizio carriera?) ed erano ancora "recuperabili" mentre Gary è un triste e squallido quarantenne che ha deciso di non crescere e di rimanere ancorato all'ultimo giorno in cui si è sentito giovane, vivo ed invincibile.
Simon e Nick questa volta si scambiano quindi i ruoli e quello che un tempo era lo streppone Ed si ritrova oggi nei panni di un personaggio "antipatico" e precisino come il vecchio Pete, almeno per i primi 20 minuti. Il risultato è esilarante, Pegg con la tinta nera, i vestiti GGiovani e il viso pieno di rughe dell'adulto sfatto è divertentissimo ma allo stesso tempo triste e pietoso e tutti i comprimari che compongono il gruppo dei "cinque moschettieri" interagiscono tra loro in maniera divina. Tolti "i soliti due" (anche Nick Frost da il bianco e mi chiedo come abbia fatto a non farsi venire un infarto visto che corre di lungo!!), ho apprezzato molto la deliziosa, malinconica faccetta di un Eddie Marsan sempre più ubriaco e svampito mano a mano che il film prosegue e a tal proposito, prima di passare agli aspetti tecnici, vorrei spendere due parole sul doppiaggio. Mi rendo conto che in Italia le sale che proiettano i film in lingua originale sono mosche bianche (da me non è nemmeno arrivato doppiato...), tuttavia questo è il motivo per cui mi sarei comunque rifiutata di andare a vedere The World's End al cinema: ho conosciuto Pegg e Frost in Australia, non ho mai visto un loro film "di coppia" in italiano e questo vale soprattutto per quelli della Trilogia, quindi non riuscirei a sopportare la mancanza delle loro voci e il modo in cui si accompagnano alle loro espressioni (una su tutte: Simon Pegg spara una cazzata qualsiasi davanti alla ragazza e fa quell'incredibile smorfia da cagnetto bastonato, con la bocca piegata all'ingiù)... ma a maggior ragione in The World's End più i protagonisti si ubriacano più la loro parlata diventa biascicata, rapida, sincopata ed esilarante, per non parlare poi dei giochi di parole come "He was new! Like a baby! Like a man baby!" "Like a maybe". Quindi, ci siamo capiti, recuperatelo in lingua appena potete e preparatevi a ridere di più.
Delirio linguistico a parte, come gli altri due film della Trilogia anche The World's End è curatissimo per quel che riguarda regia ed effetti speciali. Devo ammettere che questi ultimi all'inizio mi hanno lasciata perplessa (non ricordo se nel trailer si vedevano, però il primo impatto è scioccante...) ma concorrono a dare al film un piglio più grottesco che risulta ancora più divertente a fronte di scene da combattimento veramente serie e ben fatte. Le entità contro cui devono combattere i nostri cinque moschettieri a tratti mettono davvero paura soprattutto per gli urlacci accompagnati da fasci di luce che ricordano tanto L'invasione degli ultracorpi e il finale, teso e mozzafiato, ha proprio poco da invidiare ai "veri" film di fantascienza. E detto questo, siccome ho promesso di non fare spoiler, conviene chiudere qui la recensione prima che il delirio e l'amore mi travolgano e vi racconti tutto questo spazialissimo, adorabile The World's End come avrei voglia di fare finché l'onda dell'entusiasmo, che dura ormai da due giorni e mi accompagnerà per mesi (lo riguarderei già ora!!!), è ancora lì a travolgermi. Correte in sala e ringraziate l'Inghilterra per averci dato questi tre geni e il loro assurdo modo di fare cinema!
Del regista e co-sceneggiatore della pellicola Edgar Wright ho già parlato qui. Simon Pegg (co-sceneggiatore, Gary King), Nick Frost (Andy Knightley), Martin Freeman (Oliver Chamberlain), Eddie Marsan (Peter Page), Pierce Brosnan (Guy Shephard) e Bill Nighy (in originale presta la voce al Network) ho già parlato nei rispettivi link.
Paddy Considine interpreta Steven Prince. Inglese, ha partecipato a film come Cinderella Man, Hot Fuzz e The Bourne Ulimatum – Il ritorno dello sciacallo. Anche sceneggiatore e regista, ha 39 anni e due film in uscita.
Rosamund Pike interpreta Sam Chamberlain. Inglese, ha partecipato a film come La morte può attendere, The Libertine, Orgoglio e pregiudizio, La versione di Barney, Johnny English - La rinascita e Jack Reacher - La prova decisiva. Ha 34 anni e cinque film in uscita.
Tra gli altri attori, segnalo la presenza di David Bradley, ovvero l’uomo che ogni fan di Harry Potter conosce come Gazza, lo scorbutico custode di Hogwarts, qui nei panni del folle Basil. Anche Rafe Spall e i due protagonisti di Killer in viaggio compaiono come guest star, il primo ed Alice Lowe come avventori di un pub, mentre Steve Oram è riconoscibilissimo nei panni del poliziotto in moto. Infine, se il film vi fosse piaciuto (e non vedo come non potrebbe!!) consiglio il recupero di Shaun of the Dead e Hot Fuzz. ENJOY!!
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