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The Zen Circus - Nati per subire

Creato il 13 dicembre 2011 da Beppax
The Zen Circus - Nati per subire
Gli ZenCircus sono facile preda degli snob nostrani, molto peggiori di quelli d'oltreManica e d'oltre oceano. Eppure sono bravi: sanno scrivere, usano bene la lororabbia e la trasformano in sarcasmo acido senza (quasi) mai cadere nellabanalità, sanno suonare (cosa rara dalle nostre parti ultimamente) esoprattutto migliorano di album in album. Il loro maggior difetto, a mioavviso, è l'incostanza. Non hanno ancora prodotto l'album perfetto, anche seogni disco contiene delle perle. Nati per subire è meno immediato di Andatetutti affanculo, necessita di qualche ascolto in più per essere apprezzatoappieno, ma credo che sia il loro album migliore. Si inizia con un pokerd'assi, quattro pezzi da lasciare senza fiato: la tirata nazional pop(olare) diNel paese che sembra una scarpa, la cantilena acida di L'amorale, la rabbiacompressa e fredda della title track, disamina scientifica delle nostrepiccolezze, la marcetta (bruto)pop Atto secondo, collage di geniali sloganzencircusiani (l'inferno non esiste ma assomiglia a Rimini d'estate). I duepezzi successivi non sono male, anche se il sarcasmo esibito de I qualunquistisfiora... il qualunquismo e La democrazia semplicemente non funziona dopo iprimi 30 secondi tende ad annoiare. Il mattino ha l'oro in bocca ci fa tornareai livelli dei primi pezzi, ma la caduta di Franco e Milanesi al mare èdesolante e Ragazzo eroe, appena migliore, non risolleva le sorti di questobrutto finale.

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