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THFF11 – Sennentuntschi – Roxane Mesquida è una strega?

Creato il 15 novembre 2011 da Soloparolesparse

Una leggenda della Svizzera tedesca parla di Sennentuntschi.
Tre pastori si costruiscono una donna di pezza per compagnia e questa prende vita.
Cucina, lava e asseconda le voglie sessuali dei tre uomini… poi li uccide.

Partendo da questa leggenda Michael Steiner realizza uno splendido thriller a tinte vagamente horror con sapienza e ottima costruzione della sceneggiatura.

THFF11 – Sennentuntschi – Roxane Mesquida è una strega?

In un paesino compare una splendida ragazza, mezza nuda e incapace di parlare.
Il giorno prima è stato trovato impiccato il sacrestano e collegare i due eventi è immediato.
Solo il poliziotto locale è convinto che la ragazza non sia una strega e prova a risalire alla sua identità.

Nel frattempo scopriamo che la ragazza è passata anche dalla casa sperduta in mezzo ai monti di tre pastori che fanno vita isolatissima.
Le due storie ci vengono raccontate contemporaneamente e ci portano pian piano alla soluzione che viaggia continuamente sul filo tra la magia, la leggenda e la cronaca spiccia.

Il film è ottimamente costruito. Questo spostare continuamente la storia avanti e indietro non disturba ma la rende più intrigante. Anche perchè fino alla fine non è davvero chiaro se la cronologia sia continua oppure no.
La musica extradiegetica accompagna l’intera pellicola e da una bella mano a tenere alta la tensione e a farci rimanere attaccati alla vicenda.

Belle anche alcune soluzioni di regia, con accelerazioni improvvise e inquadrature che sfruttano la splendida ambientazione montana.

THFF11 – Sennentuntschi – Roxane Mesquida è una strega?

Ma sono forse i particolari a dare qualità a questo Sennentuntschi.
La baracca di Erwin, l’inquietante personaggio del prete, la dispensa dove è conservato l’assenzio.
E poi le statuette che avvicinerei per effetto agli aspetti più propriamente orrorifici della faccenda, dai cadeveri delle capre scuoiate a quelli delle vittime trattati in maniera altrettanto cruda.

Brava Roxane Mesquida, splendida fisicamente ed efficace in una interpretazione certo non facile.
E fanno il loro anche Joel Basman, Carlos Leal, Andrea Zogg e naturalmente Nicholas Ofczarek.

Alla fine se ne esce con un’idea molto precisa di quanto è accaduto, non rimangono dubbi.
Rimane però il gusto di un thriller davvero ottimo che speriamo di avere modo di vedere in sala anche al di qua delle Alpi.

Nota.
Al film abbiamo assegnato la Mannaia per il miglior lungometraggio con la motivazione

Per la maturità dell’opera, in ogni comparto tecnico e narrativo, nonchè per l’originalità di una storia non banale e un’ambientazione affascinante. Con un finale magistralmente orchestrato con un ribaltamento di fronti e un ritmo incalzante e perfetto.

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