L'uomo e il vampiro dentro di lui combatteranno una guerra senza esclusione di colpi.
Sang-hyun è diventato un vampiro, suo malgrado. Semplice,no? E invece no.
Perchè Sang -hyun è anche un prete cattolico ed è lacerato letteralmente dalla sete di sangue che lo affligge ogni minuto della sua esistenza ma anche dai limiti etici che la religione cattolica gli impone.
Park Chan-Wook è abituato a stupire (si veda la sua trilogia della vendetta in cui nulla è scontato) e sbaglia chi crede che questo sia semplicemente un film horror, un altro banale film di vampiri. Thirst è un film di conflitti amorosi e religiosi, sull'indissolubilità del binomio Eros -Thanatos, un caleidoscopio di generi cinematografici che vengono filtrati attraverso la peculiare visionarietà dell'autore. C'è horror, con i vampiri sdentati twilightiani(più recente termine di confronto)che fanno la figura degli adolescentucoli brufolosi in crisi ormonale, c'è black comedy, c'è una love story malata e "immorale", c'è il melodramma, fino ad arrivare quasi alla farsa (termine da prendere con larghissima accezione).
E'evidente che a Chan Wook Park interessa compenetrare i vari piani narrativi mescolando abilmente i generi cinematografici tra di loro. Ne ricava un oggetto filmico assolutamente unico che progredisce (anche visivamente) esponenzialmente nella seconda parte in cui lo stile raffinato del regista è messo al servizio di sequenze oltremodo crude e che lasciano ben poco spazio all'immaginazione.
E se si vuole aggiungere altra conflittualità c'è il conflitto tra il prete e la sua partner divenuta come lui ma assolutamente priva dei freni inibitori dell'altro e per questo autrice di crudeltà efferate.
Il finale da un lato è simile a una comica da film muto , dall'altro è struggente nel descrivere il supremo atto d'amore e non solo per la propria donna. Così come accaduto in altri film di Chan-wook Park anche in Thirst è evidente che il dilemma morale è praticamente irrisolvibile così come appare chiaro sin dall'inizio che la figura del vampiro che vediamo in questo film è abilmente destrutturata e resa profondamente umana tenendo fermi alcuni punti "classici" dell'iconografia vampiresca.
Questo è un film bellissimo formalmente e su cui riflettere perchè sono tali le tematiche affrontate che non è possibile liquidarle in poche battute. Gli ultimi 30 minuti sono qualcosa di emozionante e , visivamente, di livello superiore.
Basta non distogliere lo sguardo dallo schermo perchè la tentazione sarebbe forte....
( VOTO : 8+ / 10 )