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Che dire? Sono commosso. Mi fa enormemente piacere ricevere questo riconoscimento, come tra l’altro mi fanno piacere i riconoscimenti di tutti i tipi, da quelli grandi come questo fino al più semplice +1 lasciato su Google+ da un qualsiasi sconosciuto di passaggio. Il premio mi è stato assegnato nei giorni scorsi (quasi contemporaneamente) da due dei miei lettori storici, vale a dire Marcella (di Kokoro) e Marco (di Argonauta Xeno).
Le motivazioni? Marcella, a proposito di questo blog, ha scritto: “Entri in questo blog e ti getti dentro uno specchio fluido e navighi nei misteri, nelle curiosità, nella storia romanzata o non ufficiale; il tutto con una scrittura che coinvolge.”. Marco ha invece ricordato alcuni tra i miei post più recenti, premiandomi “perché queste storie di lupi mi sono proprio piaciute!”.
L’ennesimo meme, vi chiederete? Volendo ben guardare è proprio così: trattasi di uno di quegli ormai tenutissimi meme, che di tanto in tanto si fanno largo, incontrollati, nella rete. Ci sono però alcuni aspetti positivi che distinguono questo “award” dai propri simili: 1) non viene richiesta risposta ad una serie interminabile di domande, 2) non viene richiesta l’elaborazione di ulteriori quesiti per i successivi malcapitati, 3) l’assegnazione dell’award è un puro e semplice riconoscimento per l’attività del “vicino di casa”, il che di conseguenza fa in modo che 4) non si scatenino lunghi e interminabili “meme di ritorno”, usati sadicamente come ritorsione nei confronti dei cosiddetti “untori”.
Passiamo quindi rapidamente alle regole previste dal "BOOMstick Award”, semplici e inviolabili:
Regola n. 1: i premiati sono 7. Non uno di più, non uno di meno. Non sono previste menzioni d’onore.
Regola n. 2: i post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a mo’ di consolazione.
Regola n. 3: i premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea. È sufficiente addurre un pretesto.
I vincitori possono a loro volta assegnare il premio ad altri 7 blogger, ma non arrogarsi la paternità del banner: quella va riconosciuta a Hell di Book and Negative.
L’assegnazione del premio deve rispettare le 3 semplici regole sopra esposte. Qualora una di esse venga disattesa, il Boomstick Award sarà annullato d’ufficio e, in sostituzione, verrà assegnato il Bitch Award che, al contrario del primo, porta grande sfiga sul malcapitato.
Passiamo ora alle premiazioni. Niente di sorprendente: le mie scelte ricadono sui seguenti bloggers:
1)Marcella di Kokoro - perché è Cultura con la C maiuscola (e, senza andare troppo lontano, date un’occhiata ai suoi recenti post su “Aspettando Godot” e sugli “Ex-Libris”)- perché ha scritto “Volevo solo essere adorata”, uno dei libri che più ho amato leggere lo scorso anno - perché mi sono divertito un mondo a scrivere il combo “La donna di sabbia” (anzi, bisogna proprio che replichiamo, una volta o l’altra)- perché abbiamo molte cose in comune (e non soltanto il secondo nome di battesimo)
2)Donata di Pensiero Spensierato- perché nel suo modo di scrivere dimostra di avere una grande passione per gli argomenti che tratta. Nessun post è lasciato al caso: è evidente che dietro ogni singola riga c’è un grosso lavoro di ricerca critica- perché ha realizzato il blog che avrei tanto voluto realizzare io ma non ci sono mai riuscito- perché le sue storie di fantasmi fanno davvero venire i brividi- perché nel suo blogroll mi cita come uno dei “blog a lei affini”
3)Romina di Romina Tamerici- perché dispone di una qualità ormai rara: l’autoironia- perché continua imperterrita a seguire il mio lavoro, affrontando (quasi) senza titubanze le immagini cruente che continuo a mettere (apposta) a corredo dei miei post- perché una sbirciata al suo blog è la prima cosa che faccio la mattina quando mi alzo (specialmente il 17 del mese)- perché l’ho seguita in silenzio per almeno 6 mesi prima di decidere se mi piacesse o no. Sapete tutti poi com’è andata a finire
4)Nick di Nocturnia- perché è l’esempio vivente che ogni blogger dovrebbe seguire: sempre sul pezzo, sempre attento a ciò che accade in giro per la blogosfera, sempre tra i primi a commentare i post dei suoi colleghi, sempre disponibile a regalare parole di incitamento a quei blogger che cominciano a dare i primi segni di burn-out. Insomma: un vero aggregatore!- perché è un genio (del male, qualcuno aggiungerebbe): riesce a parlare degli argomenti più disparati senza minimamente snaturare l’essenza del suo blog- perché, come nessun altro, riesce ad ottenere (immagino per sfinimento) interviste con i personaggi più singolari del mondo cinema e della letteratura. Tanto di cappello- perché ha dimostrato di mettere la stessa passione che mette in “Nocturnia” nel suo side-project “Il futuro è tornato”
5) Marco di Argonauta Xeno
- perché mi sorprende continuamente con perle di saggezza che non ti aspetti
- perché è da quando lo conosco che parla di scrivere ma di scrivere proprio non se ne parla
- perché non ha paura a dire quello che pensa
- perché è stato l’unico a leggere quel mio vecchio post sui Nevermore
6) Sara di Corsi e Rincorsi
- perché ho scoperto da poco il suo blog e non riesco più a distogliermi
- perché nel suo blog vi si trova arte, letteratura, un che di fiabesco, un po’ di pensieri sparsi e anche quel pizzico di Giappone che non guasta
- perché scrive recensioni proprio nel modo in cui io mi aspetterei di leggerle
- perché ascolta Antimatter e Katatonia (nata prog oppure metallara pentita?)
7) e last but not least Occhio sulle Espressioni
- perché è un blog che seguo silenziosamente ma con grande ammirazione da tempo immemore
- perché racconta di film che io non riuscirò a vedere mai, nemmeno con tutta la buona volontà
- perché in poche parole riesce a dire cose che altri non riuscirebbero a dire nemmeno in mille pagine
- perché mi piacerebbe vedere un suo commento qui su questo blog un giorno o l’altro
Ecco, questo è quanto, come vedete non ci sono state grosse sorprese. D’altra parte questi sono tra i personaggi che più o meno seguo pedissequamente e con i quali sono contento di poter trascorrere, anche se virtualmente, ogni giorno qualche minuto del mio tempo.
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