This must be the...cake

Da Pamirilla

  

Monto le uova con lo zucchero e loro fanno resistenza. Le odio, stupide uova del valdarno, cos’è ora questo conato di ribellione?
Non montano.
Fa freddo?
….niente, non montano…..chissene frega……procedo….aggiungo il burro….
Monto le chiare, le chiare montano.
Oh allora? Le chiare si, i tuorli no?
Aggiungo la farina nella crema “non montata” di tuorli e burro e viene un impasto morbido e sodo che non mi convince per niente, ma ormai è andata così.

“È andata così” e invece solo poco fa immaginavo come sarebbe stato. E non era così.

Mi sono stufata, verso l’impasto e inforno.
C’è un silenzio ignobile e se ne sta lì a guardare l’impasto non- montato che non- cresce, il vuoto inghiotte a bocconi la speranza e c’è un odore fastidioso, come di inquietudine.
Scaldo la panna e fondo il cioccolato.
Scaldo la panna e mescolo la crema di caramello.
Mi scaldo davanti al forno e guardo la torta non-crescere, la cosa più facile da fare, la più subdola perché fa male di un dolore nascosto e difficile da trovare. Non crescere ma invecchiare, mi vengono in mente parecchie persone che conosco…vabbè

‘Fanculo, ricomincio da capo.
Monto i tuorli con lo zucchero. Ah, ora montano, stupide uova del valdarno.
E quando sono bianche e gonfie aggiungo il burro morbido. Le fruste triturano il silenzio io, intanto, imburro lo stampo.
Unisco la farina, monto le chiare. Le chiare del valdarno si montano che è una bellezza, le chiare del valdarno non sono generate dalla stessa gallina che fa i tuorli, secondo me.
Il burro…il burro del valdarno…che disperazione: uno cambia posto dove vivere e deve ricominciare tutto da capo, tutto diverso, tutto da rifare! Non che non ci avessi pensato ma, francamente, non mi aspettavo questo tiro mancino del burro e delle uova.
Mescolando l’impasto di uova e burro alle chiare montate a neve capisco che stavolta è andata meglio.

Davanti al forno ad ascoltare la torta che cresce ripenso a quella storia, quella di quel tale che indossava una maschera tutti i giorni ed ogni giorno cavalcava un equivoco. O di quello che si teneva aggrappato ad un pregiudizio, per non avere sorprese. La storia di chi ha dato per scontato qualcosa per poi sprecarci sopra tutta la vita, di quello che si è messo in viaggio per cercare di capire che posto è quello in cui è sempre stato. E mi perdo nella storia, nelle storie, ogni racconto ne tira dietro un altro come un cesto di ciliegie e tra le pieghe delle parole e degli sguardi si nascondono tramonti ma soprattutto albe.

E forse è stupido da parte mia starmene lì a sentir raccontar storie come fossi una bambina che chiede al nonno di raccontare ancora una favola, ancora una e poi un’altra ma intanto la torta esce dal forno gonfia e calda. Mi sento serena mentre la vesto di glassa, poi colo il caramello sulla glassa e mi sento grata nei confronti di chiunque abbia una buona storia da raccontare perché una buona storia e come una torta che cresce per bene, è come sentirsi nel posto giusto.


Grazie a Paolo Sorrentino per aver raccontato una storia che mi è piaciuta, a Sean Penn per averla interpretata e David Byrne per averla suonata.
Vorrei commentare alcune recensioni che ho letto ma mi fanno troppo pena questi “bravi recensori” così impegnati a cercare battutine sagaci ad effetto da non aver tempo di ascoltare nessuno….


Io ringrazio il mio cervello che sa viaggiare per conto suo
Ringrazio le mie mani che non si arrendono alle galline del valdarno
Ringrazio il dolore e la fatica
Ringrazio questo posto, questo dove sono ora, perchè mi sembra proprio che, nonostante tutto

   this must be the place

e se non lo è ne cercherò un altro perché io, se una torta non si gonfia, non mi arrendo!



Quattro quarti glassato

Per una torta di 18cm di diametro

3 uova
150g di farina
150g di burro
150g di zucchero

Montare i tuorli con lo zucchero quindi unire il burro morbido. Unire poco a poco la farina. Montare le chiare a neve ed incorporarle delicatamente all’impasto.
Imburrare lo stampo, spolverare le pareti con zucchero semolato e versare l’impasto. Infornare a 200° per dieci minuti e poi abbassare la temperatura a 180° per altri 30 minuti circa.

Quando la torta è fredda rivestire con glassa al cioccolato fondente 70% e colare sulla glassa ancora calda della crema al caramello e panna.
Le ricette di tutto ciò prossimamente….con una Tarte veramente speciale!


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