Ieri approfittando del caldo clemente e della nuova iniziativa del Madre, con entrate gratuite per tutto il mese di agosto, sono andata a vedere l’immensa retrospettive di Thomas Bayrle.
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Insieme ad altri artisti, quali Sigmar Polke e Gerhard Richter, Bayrle è uno dei pionieri e dei principali esponenti della Pop Art in Germania, e uno degli artisti più influenti del nostro tempo.
Incorporando, a partire dagli anni della guerra fredda, simboli sia della società capitalista sia di quella comunista, che si andavano entrambe definendo al di qua e al di là del Muro di Berlino, e continuando ad interrogarsi sui meccanismi della comunicazione e della produzione di immagini della società globalizzata, Bayrle ci ha probabilmente fornito il più potente ritratto dell’uomo- massa contemporaneo, della complessità della sua identità, oscillante fra io e altri, fra solitaria alienazione e paradossale pluralità di relazioni. (continua)
La fortuna ha voluto che sono arrivata proprio quando stava per cominciare la visita guidata gratuita (ore 17:00). Vorrei fare i complimenti a tutto lo staff del museo: cordiale, disponibile, gentile e professionale!
A lui è dedicato tutto il 3° piano. Per la prima volta ho avuto modo di ammirare la maggior parte delle sue opere iconografiche, dalle quali si evince la sua idea che la società in sé è un tessuto composito, del quale si analizza non solo il consumismo, ma anche la mercificazione di sfere più intime come il sesso e la regione.
La serie Feuer im Weizen, del 1970, è infatti un ottimo esempio delle serigrafie esplicite e quasi pubblicitarie che Bayrle produsse in risposta alla liberazione sessuale negli anni Sessanta e Settanta. O ancora il soggetto delle autostrade che diventano metafora della circolazione ad alta velocità di beni e persone, come un’enorme nastro trasportatore.
Qui di seguito vi propongo alcuni miei scatti delle opere ammirate:
Altre opere visionate (le seguenti foto sono state reperite online):
Proseguendo la visita del museo e scendendo al 2° piano ho scoperto le opere di un’artista napoletana: Giulia Piscitelli. La sua mostra si chiama “Intermedium” ed è visitabile fino al 30 settembre. Peccato non si trovi nulla online, avrei voluto saperne di più sul suo percorso artistico. Pazienza!
Qui alcuni scatti reperiti online:
Dulcis in fundo non potevo non rispondere al richiamo dell’arte attiva. Eccomi munita di guanti a creare la mia istallazione nell’istallazione. Vi piace?
Per chi fosse interessato, qui di seguito l’indirizzo del museo:
MADRE NAPOLI
Via Settembrini 79, 80139 Napoli