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Thor: il Dio del Tuono Colpisce Ancora

Creato il 25 novembre 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Roberto Accurso Thor: il Dio del Tuono Colpisce Ancora

È uscito nei giorni scorsi nelle sale italiane il secondo capitolo della saga dedicata a Thor, il dio nordico del tuono protagonista dei fumetti Marvel. La regia passa da Kenneth Branagh (famoso per la sua formazione teatrale la cui impronta si ripercuote inevitabilmente sulle pellicole che dirige) a Alan Taylor, impegnato sinora per lo più in produzioni televisive di successo tra cui I Soprano e Il trono di spade ma già scelto per il prossimo Terminator che dovrebbe uscire nell’estate del 2015. Questo passaggio di testimone non poteva che segnare differenze sostanziali tra i due lungometraggi, che appaiono non solo diretti con stili chiaramente agli antipodi, ma che probabilmente sono indirizzati anche a target di pubblico diversi. Se il primo film si differenziava dagli altri ispirati ai fumetti Marvel per l’eleganza, la cura dei dialoghi e l’introspezione dei personaggi, il secondo si allinea ai grandi successi ottenuti recentemente da Iron Man 3 e The Avengers, prediligendo l’azione e inserendo maggiore ironia per divertire quel pubblico giovane le cui attese erano state in parte deluse dalla regia di Branagh.

Thor: il Dio del Tuono Colpisce Ancora

La trama riparte dal finale di The Avengers, in cui il cattivo Loki (interpretato da un sorprendente Tom Hiddleston), sconfitto dall’alleanza di eroi marveliani, era stato catturato per essere riportato nel suo pianeta d’origine, Asgard. Stavolta il nemico da battere non sarà lui, ma è rappresentato dagli elfi oscuri, antiche forze del male che si propongono di distruggere l’universo e di farlo ricadere nelle tenebre. Sarà di nuovo Thor (Chris Hemsworth) a dover salvare la situazione aiutato dal suo martello magico e dai poteri che gli vengono dati dal padre, il dio Odino (un sempre superbo Anthony Hopkins). Confermato dunque il cast del primo episodio, con Natalie Portman nei panni di Jane Foster, la donna terrestre amata dal dio del tuono, e con Stellan Skarsgård in quelli dello scienziato Erik Selvig.

Thor: il Dio del Tuono Colpisce Ancora

Due fattori essenziali caratterizzano la pellicola: il primo è la scelta di ambientarla per lo più sul pianeta Asgard, fattore essenziale ed azzeccato per poter incentrare buona parte dell’azione in uno scenario alieno, che ne enfatizza di fatto la spettacolarità; il secondo è la decisione di affidare a Loki la parte comica, in un mix riuscito e spiazzante in cui il dio malvagio è al tempo stesso il personaggio più simpatico (a tal proposito imperdibile per gli appassionati la scenetta in cui con la magia prende i panni di Capitan America). L’impronta del regista non è comunque ingombrante, e il lungometraggio risulta perfettamente incastrato in quell’universo Marvel a cui appartiene, con riferimenti agli altri film e agli altri personaggi, stavolta frequenti e non casuali (anche in vista delle prossime uscite di Captain America: The Winter Soldier e di The Avengers: Age of Ultron).

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Il risultato finale è un action movie che non annoia, piacevole da guardare e che non presenta particolari aspetti negativi (se non forse l’incapacità interpretativa del protagonista, ampiamente però compensata dalla spettacolarità del personaggio e dall’abilità degli attori che gli stanno accanto). Thor: The Dark World riesce pertanto nell’intento di accontentare sia un pubblico più giovane, sia un pubblico più adulto ed esigente, e può essere facilmente seguito pur non avendo visto il primo capitolo e non conoscendo l’universo marveliano. Tutto sommato un buon lavoro che probabilmente sarà premiato anche al botteghino nostrano, e che non delude le aspettative, regalando quasi due ore di azione girata egregiamente e di dialoghi ben scritti, cosa che può sembrare scontata ma che oggi non è così facile da trovare anche in opere che riscuotono un successo incredibile.

Thor: il Dio del Tuono Colpisce Ancora


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