Finalmente sono stato al cinema a vedere questo ennesimo capitolo della saga Marvel sui suoi supereroi. Un’esperienza che mi era necessaria soprattutto per andare avanti con Agent of SHIELD, tra le altre cose, ma perché ormai andare al cinema per questa saga cinecomics è diventato quasi un obbligo. In questo film ritroviamo il Dio del Tuono, Thor, figlio di Odino e protettore di Asgard, alle prese con una nuova minaccia cosmica rappresentata da Malekith, capo degli elfi oscuri del regno di Svartàlfaheimr (impronunciabile veramente) che vuole riportare l’universo nell’oscurità. Una nuova battaglia che da l’occasione a Thor di tornare a picchiare le mani contro mostri enormi e alla Marvel di proseguire e concretizzare il suo piano di conquista delle nostre giovani menti fuorviate. La pellicola, nonostante l’allontanamento di Kenneth Branagh alla regia e la sostituzione con un semisconosciuto Alan Taylor (che comunque ha fatto la regia di alcuni episodi di GoT), risulta forse migliore del primo capitolo, rendendo l’andare al cinema abbastanza giustificato.
A minacciare la realtà questa volta è l’Aether, una potente arma che gli elfi oscuri volevano utilizzare per riportare l’universo all’oscurità e che è stata sottratta loro da Bor, padre di Odino qualche millennio fa, quando gli elfi oscuri sono stati sterminati. L’arma però non può essere distrutta e viene nascosta su uno dei nove regni, ma durante le fasi di allineamento dei mondi Jane Foster cade proprio lì e l’Aether gli si infila dentro. Thor, intanto, riporta Loki ad Asgard dove viene imprigionato, poi corre sulla Terra a trovare Jane che manifesta strani poteri. Il Dio del Tuono porta l’umana su Asgard, che viene poi attaccata da Malekith che vuole riprendersi l’arma. Da qui parte una battaglia che coinvolgerà anche Loki, sempre ambiguo come suo solito, per salvare tutti i mondi.
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Le differenze con i fumetti sono tantissime, forse più dei capitoli precedenti, ma non vi starò qui a fare un elenco un po’ troppo lungo, nominiamo solo la principale: gli Dei di Asgard non sono Dei. Lo afferma chiaramente Odino dicendo che nascono, crescono e muoiono, ma lo fanno più lentamente di noi. Nei fumetti, invece, gli Dei di Asgard sono Dei a tutti gli effetti ed è stato lo stesso Odino a creare i nove regni (elfi oscuri compresi). Tutto questo è fatto, credo, per eliminare la forte componente religiosa che avrebbe potuto far indispettire qualcuno tra i più fanatici dei Papaboys.
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Una svolta veramente interessante per la saga cinematografica, che sono convinto non verrà mostrata neanche su The Avengers 2, ma probabilmente sul terzo capitolo dedicato al gruppo di eroi, per dare tempo alla Casa delle Idee di mettere in campo questa corposa saga con tutta calma. In questo senso anche uno dei prossimi film della Marvel, I Guardiani della Galassia, potrebbe mettere in campo altre novità sulla continuity di questo particolare filone. Del gruppo, infatti, fa parte anche Gamora, che nel mondo fumettistico è stata una dei Guardiano dell’Infinito a difesa di una delle Gemme. Chissà che fra qualche anno non ci aspetti un crossover fra Avengers e Guardiani della Galassia?