Il media videogioco è utilizzato non solo per mettere alla prova i riflessi e le abilità dei giocatori ma anche per raccontare delle storie molto toccanti e degne di produzioni cinematografiche. Se nei primi anni di nascita dei videogiochi molta parte della trama veniva affidata ai libretti allegati alle cartucce, man mano che siamo andati avanti con gli anni abbiamo visto svilupparsi direttamente su schermo delle narrazioni fantastiche che hanno saputo farci sorridere, piangere, incantarci fino a farci immergere in mondi fantastici o sentirci realmente parte di ciò che stava avvenendo in quel momento. Tutto questo fino alla realizzazione di veri e propri titoli che si distaccano quasi completamente da questo media per diventare delle vere e proprie novelle interattive che puntano tutto sulla trama. Questo è proprio il caso di Three Fourths Home: Extended Edition, titolo indie sviluppato da [bracket]games e disponibile sui nostri PC tramite Steam.
Kelly, la protagonista di questa storia, è attualmente in viaggio attraverso il Nebraska con la sua auto di ritorno verso casa, quando si ritrova a dover affrontare una vera e propria tempesta di pioggia e tuoni. All’improvviso ecco squillare il telefono e tutti i membri della sua famiglia desiderano parlare con lei per raccontarle ciò che sta avvenendo in quel momento e tutto ciò che ha caratterizzato la loro vita nelle ultime settimane. Naturalmente non è nostra intenzione scendere nei dettagli di questa narrazione visto che ogni singolo elemento potrebbe guastare completamente l’esperienza con Three Fourths Home, considerando che questo è il principale elemento che compone il titolo. Lo storytelling realizzato dagli sviluppatori, completamente in inglese e quindi consigliato principalmente a coloro che hanno un’ottima padronanza della lingua d’albione, si sviluppa tramite l’utilizzo di un testo che scorre a schermo solo nel caso in cui decidiamo di far proseguire la marcia della nostra auto con la pressione continuata di un singolo tasto ed è qui che possiamo incontrare subito i due reali ostacoli di questa produzione. La prima è la quasi completa mancanza di interazione con il gioco, infatti oltre a poter accelerare di continuo l’unica reale azione è quella di poter accendere o spengnere la radio e ascoltare così anche alcuni brani che possono alleviare o meno la traversata. L’altro problema, invece, è la scelta errata del colore del font utilizzato per i dialoghi. Il grigio del font e lo sfondo bianco non si sposano molto bene e infatti non poche volte si può rischiare di perdere alcuni passaggi delle conversazioni e magari non comprendere il senso di ciò che i personaggi si dicono.
Per quanto riguarda l’interazione è necessaria una piccola ma doverosa precisazione. Una volta portato a compimento il viaggio di Kelly ed aver assistito ai titoli di coda del gioco è possibile selezionare “Epilogue” una nuova sezione del gioco che metterà la protagonista in piedi alla fermata dell’autobus e qui toccherà a noi rispondere alla chiamata di sua madre e intavolare una discussione scegliendo la risposta che più si preferisce ad ogni situazione, creando così dialoghi sempre diversi per tutte le volte che si deciderà di avviare questa fase. Inoltre, è possibile anche scegliere diversi finali e interagire con l’ambiente circostante andando in giro per il marciapiede o decidendo anche di restare fermi alla fermata.
Three Fourths Home: Extended Edition è stato realizzato con uno stile grafico decisamente particolare. Tutti gli elementi presenti a schermo sono stati caratterizzati da disegni molto semplici e colorati completamente di grigio e sono posati sul già citato sfondo bianco. In questo caso, però, quest’unione non è fastidiosa alla vista e durante la marcia dell’automobile di Kelly non verremo mai pervasi dalla monotonia in quanto i cambiamenti avverranno molto spesso anche grazie all’alternanza giorno/notte. Anche gli elementi posti più lontano in termini di prospettiva cambieranno molto spesso, passando da foreste fino a veri e propri complessi industriali o fattorie. Il comparto sonoro, invece, è composto completamente dal suono del motore dell’auto insieme ai brani che la radio deciderà di passare, sicuramente senza infamia e senza lode.