#ThreeVia: tre cose che forse non sapevate su… Superman!

Creato il 18 ottobre 2013 da Alessandrodiele

Secondo appuntamento con #Threevia, la rubrica di Dietro le Nuvole che riporta di volta in volta tre notizie, curiosità e indiscrezioni su un argomento specifico, solitamente a tema fumettistico, cinematografico o televisivo.

In questa puntata parliamo di Superman, che da pochi mesi ha compiuto 75 anni (il primo numero di Action Comics è stato infatti pubblicato nel giugno del 1938). Per festeggiare questo importante anniversario, la Warner Bros ha diffuso nei giorni scorsi un gustoso corto animato diretto da Zack Snyder e Bruce Timm, che ripercorre i vari volti e le varie interpretazioni del personaggio sulle note dell'immortale Superman Theme di Hans Zimmer.

Noi invece festeggiamo con questa puntata di #Threevia. Pronti a partire?

#1: Quando Superman era... un supercriminale

Sulla nascita del personaggio di Superman e le influenze culturali che hanno condizionato i suoi creatori Jerry Siegel e Joe Shuster è stato scritto tanto. In particolare, consiglio la lettura del bel volume Men of tomorrow, di Gerald Jones.

Come è noto, nei primi anni di avventure il personaggio di Superman era molto diverso da come lo conosciamo ora: i suoi poteri erano più limitati (ad esempio non sapeva volare, ma solo fare grandi balzi) e i comprimari e le ambientazioni che ora consideriamo classiche furono introdotte nel corso di decenni e spesso su media diversi da quello fumettistico (come la kryptonite e alcuni comprimari che sono apparsi per la prima volta nello show radiofonico, o lo stesso potere di volare che è stato ideato dai fratelli Fleischer quando produssero la stupenda serie animata di Superman negli anni Quaranta).

Ma una cosa meno nota è che, prima del Superman che conosciamo, Siegel e Shuster crearono un altro personaggio con lo stesso nome per la fanzine che producevano alla Glenville High School. Era il 1933, la fanzine si chiamava Science Fiction, e la storia si intitolava The Reign of the Superman, il regno del superuomo.

Il personaggio era ben distante dall'azzurrone cui siamo abituati: si trattava di... un supercriminale! Protagonista della storia era infatti Bill Dunn, un senzatetto che, facendo da cavia a una sorta di mad doctor, otteneva poteri telepatici e decideva di usarli per conquistare il mondo. La storia non aveva però buon esito per Dunn: gli effetti della formula che gli avevano dato i poteri si rivelavano temporanei e il protagonista doveva rassegnarsi a tornare a essere un signor nessuno.

#2: Superman goes to war

Nel 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale ma un paio di anni prima di Pearl Harbor, a Siegel e Shuster fu chiesto di immaginare come Superman avrebbe potuto porre fine alla guerra. Il risultato è un breve fumetto pubblicato su un numero della rivista Look, in cui Superman, senza farsi troppi problemi, va a prelevare personalmente Hitler e Stalin e li porta a Ginevra, a una riunione della Lega delle Nazioni, perché siano giudicati.

Considerando anche che Siegel e Shuster erano ebrei, i nazisti non la presero benissimo. Reagirono in maniera piuttosto piccata con un articolo pubblicato su Das Schwarze Korps, il settimanale delle SS. Eccone un estratto:

Jerry Siegel, un tizio circonciso sia fisicamente che intellettivamente che vive a New York, è l'inventore di una figura colorata dotata di un aspetto impressionante, un corpo potente e un costume da bagno rosso e che gode dell'abilità di volare attraverso l'etere.

L'inventivo isrealita ha chiamato questo simpatico ragazzone dal corpo sovrasviluppato e della mente sottosviluppata "Superman". Ha poi ampiamente propagandato il senso di giustizia di Superman, fatto apposta per essere imitato dalla gioventù americana.

Come potete vedere, non c'è nulla che i Sadducei non farebbero per denaro!

[...]

Una trionfante vignetta conclusiva mostra Superman, il conquistatore della morte, presentarsi al quartier generale di quei chiacchieroni della Lega delle Nazioni a Ginevra. Sebbene le leggi dell'organizzazione probabilmente proibiscano alla gente in costume da bagno di partecipare alle riunioni, Superman le ignora così come ignora le altre leggi della fisica, della logica, e della vita in generale. E porta con sé il malvagio nemico tedesco insieme al sovietico.

Beh, ci piacerebbe davvero poter ignorare queste fantasie di Jerry Israele Siegel, ma c'è una questione importante. Le audaci azioni di Superman sono le stesse di uno scarabeo del Colorado. Lavora nell'oscurità, in maniere incomprensibili. Piagnucola di "Forza! Coraggio! Giustizia!" puntando ai nobili desideri dei figli americani. Anziché approfittare dell'occasione per incoraggiare virtù realmente utili, egli semina odio, sospetto, malvagità, pigrizia e criminalità nei loro giovani cuori.

Jerry Siegellack fa schifo. Povera la gioventù americana, che deve vivere in un'atmosfera così velenosa e non si accorge nemmeno del veleno che ingoia ogni giorno.

Fonti: CBR, Randall Bytwerk's German Propaganda Archive

#3: A correggere il Re...

Quando iniziò a lavorare per la DC Comics negli anni Settanta, a Jack Kirby venne affidata la serie Jimmy Olsen, dove erano previste numerose apparizioni di Superman. Lo stile di Kirby, si sa, è molto personale, e gli è valso il soprannome di Re dei comics. Quando sbarcò in DC, ci furono grandi proclami dalle alte sfere della casa editrice, che volevano che fosse un genio del suo calibro a portare gli eroi DC verso nuove direzioni. Poi le alte sfere in questione videro i primi disegni di Jimmy Olsen e dissero "sai che c'è? Questa cosa delle nuove direzioni fa un po' troppo Glee, facciamo che le facce di Superman le ridisegna tutte un altro, ok?".

E fu così che tutta la saga del Quarto Mondo ha i disegni di Kirby e le facce di Superman disegnate da autori classici come Al Plastino e Murphy Anderson. Il recupero dei disegni originali è oggi praticamente impossibile, salvo poche eccezioni, come quella riportata qui sotto. E sebbene si sia parlato, in occasioni di alcune ristampe del materiale, di far ri-ridisegnare i volti di Superman più in stile Kirby, ciò non è mai accaduto. D'altronde, sarebbe un contentino davvero da poco.

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