Magazine Cinema

Thriller da ufficio e vampiri in pov per Universal e Sony

Creato il 09 novembre 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Prima dei titoli di testa, un tizio entra in un tipico edificio americano pieno di impiegati e, sfoderata una pistola, spara qualche colpo per poi suicidarsi.
Prodotto dal Jason Blum cui dobbiamo i franchise horror Paranormal activity e Insidious e diretto dal Joe Johnston cui si devono, tra gli altri, Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi (1989), Jurassic park III (2001) e Captain America – Il primo vendicatore (2011), provvede immediatamente a catapultare lo spettatore nell’atmosfera da thriller l’inedito cinematografico Senza uscita (2014), che approda direttamente nel mercato dell’home video digitale tricolore sotto il marchio Universal.
Atmosfera destinata a proseguire anche dopo l’entrata in scena del giovane protagonista Tom Miller, ovvero il Max Minghella di The social network (2010), tranquillo lavorante del posto che, all’improvviso, finisce per trovarsi intrappolato nel proprio ufficio con un misterioso individuo armato che non manca, ovviamente, di lasciarsi alle spalle il cadavere di chiunque intralci il suo cammino.
Mentre altri personaggi fanno la loro entrata in scena ed il povero Tom, scoperto che lo studio legale per cui lavora nasconde alcuni sinistri segreti che potrebbero mettere a rischio la vita di migliaia di persone, cerca una via di fuga nel corso di quella che, fotogramma dopo fotogramma, si rivela una tesa e spietata caccia all’uomo dalla non indifferente componente claustrofobica.

videoblog di un vampiro

Rimanendo sempre nell’ambito di pellicole mai giunte sui nostri grandi schermi, Sony pictures Home Entertainment, invece, lancia in dvd Videoblog di un vampiro (2013) di Derek Lee e Clif Prouse, che, come il titolo stesso lascia intuire, trasporta in un territorio maggiormente appartenente all’horror.
Infatti, premiato per il miglior film, la migliore sceneggiatura e la migliore regia proprio nella sezione horror del Fantastic Fest, oltre che vincitore di altri riconoscimenti al Festival del Cinema Internazionale di Toronto e al Fantastic Film Festival Internazionale di Sitges, il lungometraggio segue le vicende di due amici che, partiti per il giro del mondo, s’imbattono a Parigi in una bella donna destinata a lasciare uno dei due con uno strano disturbo.
Fornendo, quindi, l’efficace pretesto per poter dare il via agli ottantadue minuti di visione che, ambientati in parte in Italia e girati ricorrendo alla abusatissima tecnica del pov che ha fatto, tra gli altri, la fortuna di The Blair witch project – Il mistero della strega di Blair (1999), non mancano affatto di movimento e scontri corpo a corpo.
Perché, man mano che assistiamo alla progressiva vampirizzazione del contaminato inscenata come un ripugnante morbo realmente esistente, la consueta camera in continua agitazione ci accompagna in una drammatica odissea non priva di indispensabili spruzzate di splatter.
Fino alle ultime sequenze poste durante i titoli di coda di quello che, caratterizzato da un tutt’altro che banale epilogo, viene proposto con tre scene eliminate, un breve dietro le quinte ed uno sguardo al concepimento del momento in cui abbiamo un salto dalla finestra quali contenuti speciali.

Francesco Lomuscio


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :