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throwaway philosophy

Da Superpantah
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Ho avuto l'impressione ( a dire il vero ce l'ho da parecchio tempo ) che le norme che limitano il numero di motori a stagione nel motomondiale, a furia di essere raccontate in televisione, stiano contribuendo a cambiare l'immagine che la gente ha dei motori.
Tanta gente cambia la macchina una volta raggiunti i 100000km iniziando a temere guasti e rotture varie, i meccanici di automobili sempre più di rado hanno modo di "rifare un motore", proprio perchè di solito le auto vengono rottamate ben prima che i motori possano considerarsi "finiti".
Il motore in sostanza, negli ultimi anni è passato da essere un'insieme di parti meccaniche ben conosciuto, quindi smontabile, revisionabile e riparabile in ogni sua parte, a un'unico oggetto ipertecnologico e per lo più misterioso, inesorabilmente inscindibile una volta uscito dalla fabbrica in cui è stato costruito. Un po' quello che siamo abituati a pensare di un microcip, un microprocessore, una resistenza o un relè, mentre in realtà un motore è ben altra cosa. Nonostante oggi siano totalmente gestiti dall'elettronica in ogni parte, sono ancora oggetti prevalentemente meccanici, quindi con un'anima, e come tali andrebbero trattati.
in foto: particolare dell' officina e magazzino ricambi di Anarky

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