Thunderbolt
Riuscirà la Thunderbolt, la nuova porta super veloce di Intel a scalzare l’USB 3 e a portare un solo tipo di porta sui nostri PC/Mac? Buona lettura!
Il dilemma
Intel, già produttrice della porta USB, chiese ad Apple il supporto per lanciarla come standard molti anni orsono. Ad oggi la storia si ripete e Intel, nonostante la presenza della USB 3.0 che dovrebbe essere 10 volte più veloce della 2 (quindi, sempre teoricamente, 4,8 GBit al secondo), ha lanciato questa nuova connessione. Ma entriamo nel dettaglio e vediamo i vantaggi futuri di questa connessione.
Cosa può fare
Una porta Thunderbolt può trasmettere audio/video/dati senza nessun problema, con la stessa velocità di un disco interno. Utilizza la connessione PCI Express (la stessa delle schede grafiche, per intederci) e questo le permette di battere qualunque connessione esistente: si parte da 4/5 Gbit per un disco portatile per arrivare fino a 20/40 Gbit al secondo, dipende sempre dal dispositivo connesso. È retrocompatibile con la Mini Display port, per cui possiamo utilizzare tutti gli adattatori per questa porta anche sulle nuove Thunderbolt; la sua forza, come il Firewire del resto, è la continuità e garanzia che i dati vengano trasmessi con un flusso continuo, evitando interruzioni e/o ritardi che compromettano la qualità finale.
Per Intel sarà “l’unica porta di cui avremo bisogno”, senza più distinzioni audio, video o dati. Una sola connessione che trasmette alla velocità della luce, stracciando anche le veloci (all’epoca) Firewire.
Il limite principale
Al momento in cui sto redigendo l’articolo (sabato 26 ottobre 2013) il prezzo dei dispositivi Thunderbolt è fuori dalla media mercato, piazzandosi dunque come articolo d’elite di fascia altissima, in quanto per la stessa capacità di archiviazione il prezzo sale notevolmente (esistono dischi da 700/800 euro). Questo relega al momento la Thunderbolt al mercato professionale, in quanto per un film-maker può avere senso l’acquisto di un Mac Pro e di un dispositivo di archiviazione esterno super veloce come i dischi Thunderbolt, ma per l’utenza domestica che (volendo essere generosi) da un disco all’altro trasferisce solo qualche centinaio di GB di fotografie, musica e video la USB 3.0 risulta la prima scelta, in quanto è più economica e abbordabile, considerando il rapporto velocità/GB.
Altra pecca/delizia di questa nuova tecnologia è l’esiguo numero di produttori, tra cui spicca LaCie. Sono dischi molto belli e con una dissipazione del calore notevole, oltre ad avere un design ricercato ma questa “chiusura” a livello produttivo contribuisce a mantenere il prezzo ancora sostenuto.
Concludendo
La Thunderbolt ha un potenziale strabiliante e ha una velocità di trasferimento dati finora ineguagliata, è il futuro. Basta dover armeggiare con i dischi interni, si collega un disco Thunderbolt e lavoriamo come schegge grazie alla velocità di connessione molto elevata rispetto agli standard attuali. Si sposa bene con i Macbook Air, con gli iMac e i Mac Pro, prodotti in cui l’armeggiare con i dischi è stato progressivamente impedito.
Il prezzo attuale per tale velocità, però, è ancora molto alto: questo attua una scrematura e riserva questa meraviglia, al momento, solo ad un mercato di professionisti di fascia alta, con esigenze specifiche in termini di prestazioni. Noi “comuni mortali” dovremo ripiegare sulla USB 3.0, al momento aspettando, come è già successo per gli SSD, che il mercato si apra maggiormente e permetta l’ingresso di prodotti più “user friendly” a livello economico.
Marco